MEDICI, Raffaello
de’. – Nacque a Firenze il 9 dic. 1477 da Francesco di Giuliano, del ramo di Giovenco, e da Teresa di Guido Guiducci.
Nel 1504 sposò Margherita di Andrea di Gagliardo Bonciani, da cui ebbe due figli: Francesco, ascritto all’Accademia Fiorentina nel 1540, al momento della sua istituzione, e morto nel 1546; Giulio, morto nel 1565.
Il M. fu impegnato nel governo di Firenze dal 1516, quando fu eletto tra i Priori. Nel 1519 fu commissario a Borgo San Sepolcro e nel 1523 fu nuovamente eletto tra i Priori.
Svolse un ruolo particolare in due delicate fasi di transizione dalla Repubblica al principato: all’insediamento del primo duca di Firenze Alessandro de’ Medici, nel 1532, e dopo l’uccisione di quest’ultimo per mano di Lorenzo (Lorenzino) de’ Medici, nel 1537.
Sottomessa Firenze nel 1530 dagli Imperiali, il M. fu eletto membro del Consiglio istituito per l’ordinamento del nuovo governo. Nel 1531 fu gonfaloniere di Giustizia, massima carica repubblicana, ma che ormai aveva un valore puramente formale, «siccome uomo affezionato alla casa Medici» (Litta). Nel 1532 il M. fu uno dei membri dell’oligarchia che compilarono le ordinanze con le quali fu rimaneggiata la costituzione fiorentina con un compromesso tra principe e ottimati. Gli altri estensori furono Matteo Niccolini, Francesco Guicciardini, Ruberto Acciaiuoli, Matteo Strozzi, Iacopo Gianfigliazzi, Francesco Vettori e Giuliano Capponi. Dichiarato Alessandro de’ Medici duca di Firenze e decaduta la carica di gonfaloniere, il M. fu nel novero dei quarantotto senatori istituiti in quell’occasione.
Dopo l’uccisione del duca Alessandro (nella notte tra il 5 e il 6 genn. 1537) il M. fu tra gli otto ottimati membri del Senato dei Quarantotto, riuniti intorno a Francesco Guicciardini, che chiamarono a Firenze il giovane Cosimo, figlio di Giovanni de’ Medici, detto Giovanni dalle Bande Nere.
La seduta del Senato del 9 genn. 1537, che definiva i poteri di Cosimo, è stata rappresentata da G. Vasari nel 1559 in un dipinto nel palazzo Vecchio.
Nel 1539-40 il M. fu capitano di Arezzo, incaricato della costruzione della muraglia della fortezza della città. Nel 1541 fu inviato ai confini del Ducato per accogliere Paolo III in viaggio verso Bologna. Il M. doveva altresì consegnare le lettere credenziali per i cardinali A. Farnese, G.A. Sforza di Santafiora e G. Savelli che si trovavano nel seguito del papa. Riunitosi con il pontefice, lo accompagnò fino al territorio della Repubblica di Lucca.
Negli anni successivi fu commissario delle città di Pisa (1542), Pistoia (1545), Cortona e Arezzo. Il 21 apr. 1553 fu nominato capo di guardia della Misericordia.
Il M. morì a Firenze il 1° sett. 1555.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Miscellanea Medicea, 94, ins. 1: Registro di lettere dei ministri incaricati di accompagnar Paolo III quando traversò la Toscana nel 1541, c. 1-4; B. Varchi, Storia fiorentina, a cura di L. Arbib, Roma 2003, II, pp. 587, 591a, 644; III, p. 278; G.M. Mecatti, Notizie istorico-genealogiche appartenenti alla nobiltà fiorentina parte seconda che contiene il senatorista, o sia la serie de’ senatori fiorentini, in Id., Storia genealogica della nobiltà, e cittadinanza di Firenze, Napoli 1753, pp. 126, 191; D.M. Manni, Il Senato fiorentino, o sia notizia de’ senatori fiorentini dal suo principio fino al presente…, Firenze 1771, p. 76; F. Massai, Alcune notizie di Raffaello di Averardo di Bernardetto de’ Medici, in Archivio storico italiano, XCIX (1941), pp. 117-119; R. von Albertini, Firenze dalla Repubblica al principato. Storia e coscienza politica, Torino 1970, p. 208; A. Contini, Introduzione, in Istruzioni agli ambasciatori e inviati toscani in Spagna e nell’Italia spagnola (1536-1648), a cura di A. Contini - P. Volpini, I, 1536-1586, Roma 2007, p. XL; P. Litta, Le famiglie celebri italiane, s.v. Medici di Firenze, tav. XVII.
P. Volpini