Quine
Quine Willard Van Orman (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000) filosofo e logico statunitense. Laureatosi in matematica sotto la guida di A.N. Whitehead, ha studiato negli anni Trenta del secolo scorso in Europa, dove incontrò R. Carnap. In seguito ha insegnato filosofia all’università di Harvard. I più importanti contributi logici di Quine sono relativi alla teoria degli insiemi, di cui presenta, in New foundation of mathematical logic (Nuovi fondamenti di logica matematica, 1937), un’originale assiomatizzazione, modificata successivamente in Mathematical logic (Logica matematica, 1940). In uno dei suoi primi e più famosi saggi filosofici, Two dogmas of empiricism (Due dogmi dell’empirismo, 1951), Quine attacca due presupposti fondamentali della versione neopositivista dell’empirismo (empirismo logico): la dicotomia di verità analitica e verità sintetica e il riduzionismo, la tesi, cioè, secondo la quale ogni enunciato dotato di significato è equivalente a un complesso logico di termini osservativi o, quanto meno, è associabile a un insieme determinato di possibili conferme o smentite empiriche. All’epistemologia riduzionista del primo neopositivismo Quine contrappone un empirismo senza dogmi, secondo il quale: a) ogni ipotesi affronta il tribunale dell’esperienza insieme a tutti gli altri enunciati che compongono l’edificio della scienza; b) è sempre possibile scegliere, con un certo margine di libertà, il punto del sistema scientifico sul quale far gravare il peso di ogni smentita empirica; c) tutti gli enunciati scientifici non sono in linea di principio immuni da correzioni empiriche (non esiste, pertanto, una precisa linea di confine tra analitico e sintetico). In Word and object (Parola e oggetto, 1960) Quine affronta la questione del significato linguistico in una prospettiva che è insieme comportamentista (il linguaggio è un insieme di disposizioni al comportamento verbale) e verificazionista (il significato è determinato dall’insieme delle possibili situazioni comportamentali di conferma o smentita delle nostre teorie). Nonostante le rilevanti obiezioni all’epistemologia neopositivistica e l’orientamento decisamente pragmatico, Quine non mise mai in discussione il fisicalismo, la tesi cioè che la struttura vera e ultima della realtà sia quella studiata dalla fisica, a cui dovrebbe essere ricondotta anche la psicologia.