PULLARIAE
Nome che Plinio (Nat. hist., iii, 151) dà alle dodici isole Brioni avanti al porto di Pola, a 2 km dalla costa istriana.
L'isola maggiore (Brioni Grande, o Maggiore) ha dato una stazione neolitica, varî castellieri dell'Età del Bronzo e stazioni del Ferro, in cui sembra sia apparsa anche ceramica greca. In età romana fu sede di aziende agricole e di ville rustiche e suburbane. Celebre è la villa di Val Catena, con varî ambienti disposti attorno a due cortili colonnati (seconda metà I sec. d. C.). Imponenti ne sono le cisterne (probabilmente anche per irrigazione), di grande interesse gli edifici annessi, che orlano la baia. Fra questi, un'ambulatio coperta lunga 150 m, una palestra, un edificio termale, un'esedra con tre templi, di cui uno dedicato a Venere con una copia dell'Afrodite Cnidia. Sulla sponda N della baia sono un oleificio, peschiere, magazzini, moli (v. anche villa).
Lungo la costa meridionale di Val Madonna è un grande castrum (m 120 × 90 circa) costruito nel VI sec. includendo un'anteriore villa rustica romana e un cimitero paleocristiano sub divo. È la prova della continuità esarcale dell'organizzazione militare romana nell'arco dell'Adriatico. Qui presso è la basilica di S. Maria, ben conservata, a pianta rettangolare, tripartita con capitelli-pulvini e arco trionfale (metà del VI sec.).
Un piccolo museo è sistemato nel Castelletto Canal, del sec. XV.
Bibl.: A. Gnirs, Istria preromana, Karlsbad 1925, pp. 11-39; id., Baudenkmäler aus der Zeit der oströmischen Herrschaft auf der Insel Brioni grande, in Jahrb. für Altertumskunde, V, 1911, pp. 75-97, id., Forschungen über antiken Villenbau in Südistrien, in Österr. Jahreshefte, XVIII, 1915, II, Beiblatt, c. 99-164; M. Mirabella Roberti, Scavi a Brioni, in Atti e Mem. Soc. Istriana, XLVII, 1935, pp. 293-295; S. Mlakar, Muzejsko, Konzervatorski radovi na octoãju Brioni, in Muzeji, 1957, fasc. 11-12, pp. 12-42.