Pittrice (Firenze 1524 - ivi 1588). Presi probabilmente i voti nel 1538 nel convento fiorentino di Santa Caterina di Cafaggio, vi trascorse gran parte della vita, essendone priora per tre volte (1563-65, 1571-73, 1583-85). Ignoto il suo percorso di formazione artistica, grazie al quale è di fatto la prima donna pittrice della storia della quale siano sopravvissute opere autonome, seppur in un corpus limitato di cui restano la pala col Compianto sul Cristo morto (oggi nel Museo di S. Marco a Firenze, in origine a Santa Caterina a Cafaggio), la Pentecoste (chiesa di S. Domenico di Perugia) e l'Ultima cena (refettorio del convento di S. Maria Novella). Citata dal Vasari, con tutta probabilità a capo di una bottega in cui dovevano operare altre suore-artiste, la religiosa si muove nel solco della tradizione artistica dei conventi domenicani, esprimendo seppure in un impianto arcaistico una elevata sensibilità verso il colore e la capacità di tratteggiare volti di grande delicatezza, a restituire un senso del sacro e del devoto di forte impatto emozionale.