ANTIAEREA, PROTEZIONE
. Importantissimo fra i problemi posti dall'impiego dell'arma aerea è quello della protezione della popolazione civile e del territorio nazionale. Questa va distinta sia dalla difesa antiaerea (D. A. T.), che deve contrastare l'azione nemica con lo stesso mezzo, sia dalla difesa contro aerei territoriale (D.I.C.A.T.), che deve proteggere le località più importanti del paese, a mezzo di apposite armi contro aerei e mezzi sussidiarî d'illuminazione, di ascolto e di ostruzione (v. per questo: aeronautica, I, p. 616; guerra, XVIII, p. 92; milizia, XXIII, p. 306 seg.). Scopo della protezione antiaerea (P.A.A.) è quello di ridurre al minimo i danni arrecati dai bombardamenti aerei alle persone e alle cose. Mentre perciò la difesa ostacola in ogni modo l'attacco aereo, la protezione, dato che nonostante la più efficace difesa attiva qualche aereo nemico giunga a sorvolare l'obiettivo, mira a tutelare la popolazione civile e il territorio in misura corrispondente all'entità delle prevedibili offese.
I principî su cui si basa la protezione antiaerea sono: 1. essere pronta a entrare in azione non appena la situazione politica faccia ritenere inevitabile la guerra; 2. essere in grado di preannunciare, col massimo anticipo possibile, gli attacchi aerei; 3. ostacolare al massimo, al nemico, l'individuazione degli obiettivi; 4. sottrarre, nella più larga misura possibile, gli obiettivi agli effetti dei bombardamenti aerei; 5. accrescere al massimo, compatibilmente con i mezzi disponibili e proporzionalmente all'importanza degli obiettivi, la capacità di resistenza di quelli che non possono essere sottratti ai bombardamenti; 6. provvedere nel più breve tempo e nella più larga misura possibile al soccorso delle persone e alla riparazione dei danni.
L'organizzazione della protezione antiaerea interessa l'intera nazione, richiede lunga e complessa preparazione, pronta disponibilità d'ingenti quantità di mezzi e di materiali svariatissimi, nonché di numerosissimo personale convenientemente inquadrato, addestrato ed equipaggiato. Vi concorrono lo stato, tutti gli enti pubblici e privati, i singoli cittadini.
Durante la guerra mondiale. - Le conferenze internazionali dell'Aia del 1907 ritennero mezzo legittimo di guerra il bombardamento dall'alto, purché rivolto contro obiettivi militari, e sempre che non presentasse, per le persone e le proprietà della popolazione non combattente, pericoli maggiori di quelli della guerra terrestre o marittima. Allo scoppio della guerra mondiale, perciò, presso nessuno dei belligeranti erano state previste speciali provvidenze per la protezione della vita e dei beni della popolazione.
Nei primi mesi della guerra tutte le aviazioni belligeranti limitarono la loro azione a obiettivi militari entro il teatro delle operazioni: solo il 4 dicembre 1914 l'aviazione francese eseguì la prima incursione aerea contro gli obiettivi militari di Friburgo in Brisgovia, città indifesa a 80 km. dalle linee di battaglia, nella quale furono coinvolti anche persone e obiettivi civili. Quest'azione dette luogo a immediate rappresaglie. Si delineò quindi subito la necessità di proteggere per quanto possibile la popolazione civile. Da principio fu risentita la mancanza di materiali adatti, di personale addestrato e risultò chiara soprattutto la necessità di un'organizzazione centrale.
In Germania, dove prima della guerra era stata predisposta unicamente qualche difesa ai ponti del Reno, agli hangars, alle fortezze e a qualche stabilimento industriale, si iniziò solo nel 1915 un'organizzazione della protezione antiaerea che, nel 1916, poté dirsi abbastanza completa con l'attuazione dell'oscuramento e di un sistema indipendente di osservazione e di collegamento. Successivamente si provvide alla preparazione di ricoveri, alla costruzione di qualche falso obiettivo, all'uso di ostruzioni aeree a mezzo di palloni frenati, imitate dall'Italia, soprattutto in vicinanza degli stabilimenti industriali più importanti.
Analoghe furono le vicende della protezione antiaerea in Inghilterra e in Francia e analoghi provvedimenti furono ivi attuati nello stesso giro di tempo. L'Inghilterra però, più che a un'organizzazione della protezione della popolazione civile, provvide a una potente difesa attiva, pensando che il migliore modo per evitare i danni derivanti dalle incursioni aeree fosse quello d'impedire che le incursioni stesse avessero luogo. In Francia, inizialmente, i provvedimenti di protezione antiaerea furono limitati all'oscuramento e agli annebbiamenti di località particolarmente importanti.
Nel 1918, essendosi intensificate le incursioni aeree, soprattutto su Parigi, furono apprestati ricoveri per la popolazione civile, ricavati nelle cantine delle abitazioni, e si studiò, senza peraltro giungere in tempo ad attuarla, la costruzione di un falso obiettivo simulante un settore della capitale.
L'Italia approfittò dell'esperienza che già era stata fatta e attuò rapidamente una serie di provvedimenti, di cui affidò l'organizzazione alle autorità locali, civili e militari. Tali provvedimenti si limitarono inizialmente, alle segnalazioni dell'allarme e all'oscuramento, che furono organizzati in tutto il territorio, appena dichiarata la guerra; gli altri provvedimenti furono attuati solo in seguito all'aumentare del numero e dell'efficacia delle incursioni aeree nemiche.
La segnalazione dell'allarme veniva data con lunghi fischi di sirene appositamente impiantate o col suono a martello delle campane; quello del cessato allarme con gli stessi mezzi, ma con brevi fischi delle sirene e campane a distesa. L'oscuramento era normale e di allarme; col primo, attuato in continuazione, veniva tolta tutta l'illuminazione pubblica, lasciando solo qualche lume di poca intensità, schermato o azzurrato e veniva inoltre fatta rigorosamente osservare dalla cittadinanza la prescrizione che nessuna luce filtrasse all'esterno delle case; col secondo venivano spente del tutto le luci, pubbliche e private. Durante le incursioni aeree si consigliava poi alla cittadinanza di rifugiarsi nei portoni e nei piani più bassi delle case; nessun provvedimento fu inizialmente preso per regolare il traffico durante le incursioni, e si provvide a regolarlo solo nel 1916, più per sottrarre i cittadini all'offesa dei proiettili cadenti dalle armi contro aerei, che per consentire il rapido movimento dei mezzi di soccorso.
Aumentato però in modo preoccupante il numero delle vittime tra la popolazione civile, si attrezzarono dei ricoveri alla prova, che furono pronti in numero sufficiente solo nel 1917. Contemporaneamente, in considerazione della grande importanza del patrimonio artistico italiano, le opere d'arte immobili venivano protette sul posto con appositi blindamenti, quelle mobili venivano trasportate in luogo sicuro. E finalmente nel 1917 venivano impiegate per la prima volta, a Grado, le ostruzioni aeree, inventate dalla R. Marina.
Intensificatesi nel 1918 le incursioni, la popolazione spontaneamente iniziò quello che si chiamò l'esodo lunare, poiché era appunto nelle notti lunari che vi era il maggior pericolo d'incursioni aeree. Le autorità si limitarono a favorire tale esodo dalle località maggiormente esposte; esso però non fu oggetto di una speciale organizzazione. Così pure lo sfollamento della popolazione, che avvenne specialmente nel 1917-18 dalle città del Veneto più minacciate, ebbe piuttosto carattere precauzionale in relazione agli eventi bellici, che non di provvedimento di protezione antiaerea. Né in una vera e propria organizzazione del genere fu mai inquadrata l'opera di protezione sanitaria e contro incendî, prestata dalla Croce Rossa italiana, da associazioni volontarie, dai corpi dei pompieri e di polizia di ciascuna città.
Concetti e mezzi moderni. - Dopo la guerra mondiale, aumentando di anno in anno la potenza dell'arma aerea, fu agevole prevedere che, in un futuro conflitto, le incursioni aeree si sarebbero effettuate su vastissima scala e con un raggio tale da comprendere tutto il territorio di ogni nazione; se ne concluse essere necessario addivenire a un'organizzazione statale della protezione, che completasse e integrasse la difesa aerea e controaerea in modo da provvedere alla salvaguardia del territorio e della popolazione, con unità di metodi e di mezzi.
L'aumento della potenza degli aeromobili, aumentando il numero delle persone da proteggere, rende sensibilmente più difficile l'opera di protezione. In taluni paesi prevalse perciò il principio che la migliore difesa si potesse ottenere solo con una fortissima aviazione, la quale ostacolasse in ogni modo l'effettuarsi delle incursioni aeree e ritorcesse immediatamente l'offesa. E poiché la difesa e la protezione antiaerea rappresentano un gravoso onere finanziario per lo stato, si concluse che tutti i mezzi disponibili dovessero convergere alla costruzione di una formidabile flotta aerea, trascurando, completamente o quasi, tutto quanto riguarda la protezione.
In seguito però a esperimenti e a esercitazioni apparve che, seguendo tali criterî, all'aumento di potenza della flotta aerea non corrispondeva un uguale aumento della sicurezza delle popolazioni; oggi pertanto è quasi unanimemente riconosciuto che, pur avendo una potente flotta aerea, è ugualmente necessario provvedere a una bene organizzata protezione delle popolazioni civili. Su questa strada sembrano essersi incamminati tutti gli stati, cosicché ovunque il problema della protezione antiaerea dei non combattenti, importante anche per mantenere efficiente la produzione industriale necessaria alla continuazione della guerra stessa, ha avuto soluzioni analoghe.
Organizzazione. - Italia. - Per provvedere alla protezione antiaerea fu creato nel 1929 un Organo centrale interministeriale per la protezione antiaerea alle dipendenze del Ministero dell'interno, passato nel 1932 alle dipendenze del Ministero della guerra col nome di Comitato centrale interministeriale di protezione antiaerea (C. C. I. P. A. A.).
Le sue attribuzioni, salvo le modificazioni derivanti dall'applicazione della legge 10 giugno 1937, n. 1629, sono regolate dal Regolamento per la protezione antiaerea del territorio nazionale e della popolazione civile, approvato con r. decr. 5 marzo 1934, nel quale sono stabiliti i provvedimenti che devono essere attuati, gli obiettivi cui debbono applicarsi, la costituzione del C. C. I. P. A. A. e degli organi periferici, costituiti in tutte le provincie del Regno e chiamati Comitati provinciali per la protezione antiaerea (C.P.P.A.A.). Dal regolamento emerge il carattere provinciale dell'organizzazione che si adatta alla circoscrizione amministrativa territoriale esistente, avvantaggiandosi di tutta un'organizzazione già in atto; organizzazione resa più agile con la facoltà data ai C. P. P. A. A. di creare, là ove sia necessario, anche dei comitati comunali.
Del C. C. I. P. A. A. fanno parte i rappresentanti degli enti che presiedono a ogni forma di attività della nazione; analoga composizione nell'ambito della provincia hanno i C. P. P. A. A., presieduti dai prefetti; in essi trovano posto tutti gli elementi in grado di risolvere i problemi locali e di dare attuazione ai provvedimenti stabiliti.
Come primo compito spetta ai C.P.P.A.A. la compilazione del progetto di protezione antiaerea della relativa provincia, nel quale deve essere predisposta in tutti i particolari l'attuazione, al momento della guerra, dei varî provvedimenti. Essi sono:
a) l'allarme per la popolazione, cui si provvede mediante speciali impianti di sirene e, dove questi non abbiano potuto essere eseguiti, mediante acconci mezzi di fortuna. Il segnale d'allarme, uguale per tutto il territorio del Regno, ha lo scopo di segnalare tempestivamente la minaccia dell'incursione e viene dato dal comando della difesa contro aerei del luogo. Lo stesso si dica per quanto riguarda il momento e le caratteristiche del segnale di cessato allarme. Al segnale di allarme vengono attuati da tutti, enti pubblici e privati, e cittadini, i provvedimenti per la protezione antiaerea stabiliti da apposite ordinanze prefettizie.
b) L'oscuramento degli obiettivi. Ha lo scopo di togliere ai piloti nemici la possibilità di servirsi delle luci notturne come punti di riferimento; si distingue in parziale, che viene attuato per tutta la durata della guerra e per tutto il territorio dello stato, e consiste nella diminuzione, nell'attenuazione, nel mascheramento e nell'azzurramento dell'illuminazione pubblica, nonché nell'impedire che qualsiasi luce privata filtri dagli abitati; totale, che viene attuato solo durante le incursioni aeree, con lo spegnimento totale dell'illuminazione pubblica per un ampio raggio intorno all'obiettivo e con la rigorosa osservanza che nessuna luce privata filtri dagli abitati, sempre che non venga tolta del tutto.
c) La dissimulazione degli obiettivi. Mediante una tecnica speciale (v. mascheramento, XXII, pag. 491), essa tende a togliere agli aeromobili nemici la possibilità di riconoscere o elementi del terreno che possono rappresentare obiettivi, o punti di riferimento per la loro rotta; si ottiene col mascheramento, con la mimetizzazione, con l'occultamento e con la creazione di falsi obiettivi.
d) Lo sgombero o sfollamento dei grandi centri e località speciali. Consiste nel fare allontanare da talune grandi città, tutta la popolazione che non è necessaria alla vita della città stessa durante la guerra. È provvedimento complesso, che richiede lunga e minuziosa preparazione, perché per esso si deve organizzare un movimento di gran numero d'individui, per la maggior parte vecchi, donne e fanciulli, il quale deve avere inizio almeno all'atto della mobilitazione, e deve svolgersi in perfetto ordine. Si può inoltre attuare anche uno sfollamento notturno, di quelle persone che, rimaste nella città, non sono impegnate nei servizî che devono continuare a funzionare o devono entrare in funzione durante le incursioni aeree.
e) La tecnica costruttiva antiaerea e la costruzione dei ricoveri. Rappresenta la protezione diretta dalle bombe di ogni tipo. La sua attuazione comporta la soluzione di problemi di urbanistica e di tecnica costruttiva, di carattere politico, sociale ed economico, ai quali sono interessati, oltre lo stato, tutti gli enti pubblici e privati. Si deve infatti provvedere alla protezione dei cittadini con ricoveri pubblici e privati, alla protezione dei grandi uffici pubblici, dei pubblici servizî e delle industrie. La costruzione di ricoveri deve essere studiata in dipendenza della loro destinazione e del tipo di edificio nel quale il ricovero è preparato. Le loro caratteristiche costruttive sono regolate da apposite leggi e da particolari norme.
f) La protezione sanitaria e antigas. In dipendenza della legge 21 maggio 1882, n. 768, è affidata alla Croce Rossa Italiana, la quale deve provvedere con mezzi proprî al primo soccorso, allo smistamento, al ricovero e alla cura di tutti coloro che, in seguito a bombardamenti aerei, hanno bisogno di assistenza sanitaria o antigas, nonché alla bonifica delle persone e delle cose infettate da aggressivi chimici. Nei riguardi della protezione antigas, disposizioni legislative dànno norme per la fabbricazione delle maschere antigas apposite e fanno obbligo a tutti gli enti pubblici e privati di fornire di maschere antigas il personale dipendente (v. anche: maschera, XXII, p. 489).
g) La protezione antincendî. Ha lo scopo di diminuire la possibilità degl'incendî, e, ove si siano sviluppati, di arrestarne il divampare. È affidata ai corpi di pompieri, ma vi devono concorrere anche i privati cittadini, nonché tutti gli enti pubblici e privati, attuando ciascuno, negli edifici che occupano, quei provvedimenti (organizzazione di squadre di pompieri e di guardiani del fuoco, ignifugazione di materiali, sgombero di soffitte e sottotetti, ecc.) che possono ridurre al minimo il pericolo d'incendî. Ai pompieri spetta anche lo sgombero delle macerie derivanti dalla rovina di edifici colpiti da bombe.
h) La rimozione delle bombe inesplose. Vi provvede apposito personale specializzato, fornito dalle forze armate.
i) La protezione del patrimonio artistico e scientifico nazionale e di tutto ciò che sia opportuno sottrarre agli effetti delle incursioni aeree. Questo provvedimento, per tutto ciò che è mobile, è attuato mediante l'allontanamento dalle località minacciate, mentre per quello che è immobile si provvede con un'acconcia protezione sul posto.
l) La propaganda e l'addestramento della popolazione. Hanno lo scopo di creare in tutto il paese la coscienza del pericolo aereo, preparandolo ad affrontare virilmente i sacrifici conseguenti agli effetti delle incursioni aeree e insegnando ai cittadini come debbano comportarsi quando queste si verifichino. L' addestramento de] la popolazione è curato dai C. P. P. A. A. mentre la propaganda è affidata all'Unione nazionale protezione antiaerea (U. N. P. A.), organizzazione civile eretta in ente morale con r. decr. 30 agosto 1934, n. 1539, e sorta allo scopo d'integrare l'azione degli organi statali, provvedendo a diffondere nel paese la conoscenza dei reali pericoli della guerra aerea e a collaborare nell'attuazione dei provvedimenti relativi alla protezione stessa, con la raccolta dei fondi, con l'organizzazione di squadre volontarie per coadiuvare le autorità, con la collaborazione a enti locali e privati cittadini nell'attuazione della protezione antiaerea, con gli studî e l'assistenza a inventori di apparecchi e sistemi costruttivi atti a rendere meno gravi gli effetti delle incursioni aeree. A tale scopo l'U. N. P. A. ha, come organi periferici, delegazioni provinciali e comunali che provvedono, nelle varie provincie e nei comuni dove sono istituiti, al raggiungimento dei fini suddetti.
Belgio. - Alla protezione antiaerea è preposto il Ministero della difesa nazionale che ha alla sua diretta dipendenza il Service de protection contre les gaz, organo di studio e sperimentale, e il Service de mobilisation de la nation, che provvede alla protezione antiaerea. Nel campo civile agiscono la Ligue anti-aérienne belge, che ha lo scopo di provvedere a tutte le spese inerenti alla protezione stessa, l'Union civique belge, organo specialmente di propaganda, e, infine, la Croce Rossa che provvede a tutto quanto riguarda la protezione sanitaria e antigas.
Cecoslovacchia. - La protezione antiaerea è affidata alla Corporazione consultiva per la protezione dei cittadini, dipendente dall'autorità militare, che raggruppa i rappresentanti dei ministeri, delle università, dell'amministrazione centrale, dei servizî provinciali, delle scuole, ecc. Per ordine di tale corporazione vengono costituiti nelle città più importanti dei Comitati locali per la protezione del cittadino.
La corporazione è affiancata dall'associazione privata Difesa della popolazione, che ha il compito di preparare e organizzare la protezione della popolazione civile.
Francia. - Al Ministero dell'interno compete la protezione antiaerea di tutto il territorio, meno per quel che riguarda i provvedimenti dell'avvistamento, dell'allarme, dell'oscuramento e del masche-ramento, i quali sono di competenza dei ministeri militari. Coadiuva il Ministero dell'interno un Ispettore generale per la difesa aerea territoriale. L'organizzazione è dipartimentale e comunale; vi provvedono perciò rispettivamente i prefetti e i sindaci assistiti dalle Commissioni dipartimentali e dalle Commissioni comunali di difesa passiva.
Dipendono inoltre dal Ministero dell'interno: la Commissione superiore di difesa passiva, organo consultivo di cui fanno parte i rappresentanti dei varî ministeri, e la Direzione degli stabilinenti e delle industrie, che provvede alla protezione industriale tenendosi in stretto collegamento con le commissioni dipartimentali e comunali; da questa direzione dipende inoltre una Commissione di coordinamento per armonizzare i provvedimenti per la protezione industriale con tutti gli altri.
La protezione antiaerea è stata resa obbligatoria per legge in tutto il territorio dello stato, e l'Istruzione pratica per la difesa passiva contro gli attacchi aerei impartisce le norme per la sua attuazione.
Accanto all'organizzazione statale esiste pure l'Union nationale de défense aérienne (U. N. D. A.), organizzazione civile la quale ha per scopo la propaganda, lo studio e la preparazione di tutte le misure necessarie ad assicurare l'istruzione e la protezione della popolazione civile, nonché la preparazione di squadre volontarie in aiuto dei pubblici servizî.
Germania. - La protezione antiaerea fa capo al Ministero dell'aria del Reich che provvede, a mezzo della polizia, a tutto quanto riguarda la preparazione e l'attuazione della protezione.
Affiancano l'azione governativa il Reichsluftschutzbund (R. L. B.) e l'organizzazione della protezione industriale.
Il R. L. B., associazione civile che ha organizzazione regionale e locale, è composto di gruppi regionali che nelle varie località organizzano la pmtezione casalinga. Compiti del R. L. B. sono: la propaganda, la preparazione ed esecuzione della protezione individuale della popolazione, il completamento del personale per la protezione antiaerea organizzata dalle autorità statali.
L'organizzazione della protezione industriale provvede all'organizzazione della protezione antiaerea delle industrie a mezzo di un apposito consiglio tecnico.
Giappone. - La protezione antiaerea è devoluta al Ministero della guerra con il concorso delle prefetture ed è regolata da appositi piani di difesa per la protezione antiaerea delle città. L'impiego di elementi civili è affidato alla Chokai.
Inghilterra. - Alla protezione antiaerea, in stretta collaborazione con la Commissione di difesa imperiale, provvede il Ministero dell'interno a mezzo di un Ufficio delle precauzioni contro le incursioni aeree. È stato creato inoltre un Comitato speciale per eseguire ricerche circa il modo di applicare le più recenti invenzioni della scienza a favore della difesa del territorio inglese contro gli attacchi aerei. Affiancano l'azione degli organi statali l'Associazione nazionale per la propaganda per la protezione antiaerea, che s'interessa di tutto ciò che riguarda la protezione individuale e collettiva della popolazione, e il Club delle donne della riserva.
Iugoslavia. - La protezione antiaerea fa capo al Ministero della guerra, che ha costituito, in ogni centro di una certa importanza, dei Comitati locali che provvedono a tutto quanto riguarda la protezione delle popolazioni civili, coadiuvati dall'associazione Difesa chimica della patria.
Polonia. - La protezione antiaerea fa capo al Ministero della guerra, che a mezzo di apposite leggi ha regolato tutto quanto riguarda questa materia e che si vale, per l'attuazione di quanto viene ordinato, di tutte le autorità dello stato.
Azione importantissima nel campo civile volge la Lega per la difesa antiaerea e antigas, forte organizzazione, la quale affiancando l'azione dello stato, deve provvedere ad appoggiare lo sviluppo dell'aviazione, a preparare, istruendola e organizzandola, la popolazione alla protezione antiaerea e antigas.
Romania. - L'organizzazione della protezione antiaerea spetta al Ministero dell'interno che provvede a mezzo di una Commissione superiore di difesa passiva, la quale ha alle sue dipendenze le prefetture, coadiuvate da commissioni provinciali, i comuni, coadiuvati da commissioni comunali, i dirigenti degli stabilimenti di prima categoria, le associazioni private, fra cui la più importante è la Lega della difesa aerochimica, che ha scopi essenzialmente di propaganda.
Per la protezione industriale sono stati istituiti Centri industriali di difesa passiva, in ciascun capoluogo di provincia, e Commissioni di coordinamento della difesa passiva degli stabilimenti industriali di prima categoria.
Svizzera. - L'organizzazione della protezione antiaerea compete alla confederazione, ai cantoni e ai comuni e, secondo la legge sulla protezione antiaerea, al Dipartimento militare della confederazione spetta la direzione suprema della difesa antiaerea, la cui esecuzione spetta ai cantoni e ai comuni. A tale scopo in ogni cantone vi è una Commissione cantonale e in ogni comune una Commissione comunale che provvedono per il relativo territorio. L'organizzazione statale è fortemente appoggiata dall'Associazione svizzera contro il pericolo aereo, organo civile il quale deve provvedere alla propaganda e all'intima collaborazione con gli organi statali.
Stati Uniti d'America. - La particolare situazione geografica del territorio americano ha fatto giungere alla conclusione non essere necessario attuare alcuno speciale provvedimento di protezione antiaerea, sia perché il territorio stesso è lontano da probabili teatri di operazione, sia perché si fa soprattutto affidamento sulla poderosa flotta aerea, per impedire qualsiasi incursione aerea nemica.
U.R.S.S. - Tutto quanto riguarda la protezione antiaerea fa capo a un'organizzazione privata, l'Associazione per la difesa della U.R.S.S. e per lo sviluppo dell'aviazione e della chimica (Osoaviakim) che è in stretto contatto col governo centrale. Essa provvede all'addestramento della popolazione civile nei riguardi della guerra chimica, allo sviluppo delle ricerche scientifiche nel campo della difesa e dell'impiego degli aggressivi chimici, alla pubblicazione di manuali, istruzioni e programmi riguardanti la difesa chimica, in modo da rendere la popolazione capace della massima resistenza.