ANTONINI, Prospero
Nacque a Udine il 2 febbr. 1809 da nobile famiglia friulana; laureatosi in legge a Padova, si dedicò alla carriera giudiziaria presso il tribunale di Udine. La sua attività politica e i contatti con il generale Carlo Zucchi, confinato a Palmanova per alto tradimento, insospettirono la polizia austriaca, che lo segnò tra i "sorvegliati speciali". Nel 1847 fu uno dei promotori dell'iniziativa per la erezione di un busto a Pio IX nel duomo di Udine.
Il 23 marzo 1848, dopo l'insurrezione udinese e il ritiro delle truppe austriache oltre l'Isonzo, l'A. venne chiamato a far parte del governo provvisorio del Friuli. Rientrati gli Austriaci, non volendo sottoscrivere la capitolazione, emigrò a Venezia, ove, però, ebbe a subire accuse di insufficiente difesa della propria città e persino qualche giorno di carcere; si recò quindi a Firenze e poi a Roma, dove assisté agli eventi del 1849, che segnarono la caduta di quella repubblica. Quando, poco dopo, capitolò anche Venezia, ritornò in Friuli, ma nel 1853 fu costretto di nuovo ad emigrare a Torino. Qui promosse fecondi contatti inteuettuali, indispensabili per una intesa politica, in seno ai comitati degli emigrati veneti, di cui fu uno dei capi piùattivi. E qui scrisse la sua opera più nota, Il Friuli orientale: studi (Milano 1865), che aveva lo scopo di dimostrare i legami del Goriziano con l'Italia.
Già in precedenti scritti aveva denunciato il pericolo di un confine al Tagliamento e l'utopia di una federazione italo-slava alla frontiera nord-orientale d'Italia. Il suo volume sul Friuli è, in gran parte, frutto e sintesi di questi studi. Trattando dell'unità di quella regione, che per la pace del '66 doveva essere divisa, l'A. dimostra la necessità per l'Italia di toccare i "naturali confini" e di difenderli dalle pretese eccessive di Tedeschi e di Slavi. La sua indagine, tendenzialmente volta a rintracciare le radici del movimento di opposizione all'Austria, suscitò larga eco negli ambienti politici e nel '66 interessò personalmente il re Vittorio Emanuele, che per questo libro conferì all'A. una medaglia d'oro.
Negli anni seguenti continuò a dedicarsi agli studi storici sulla propria regione, pubblicando un'opera complessiva (Del Friuli, ed in particolare dei trattati da cui ebbe origine la dualità politica di questa regione,Venezia 1873), che riprendeva e sviluppava il volume del '65 e che costituisce il frutto migliore delle sue fatiche.
Il 5 nov. 1866, all'annessione di Udine alla madre patria, era stato nominato senatore, primo tra i Friulani a ricoprire tale carica. L'A. morì a Firenze il 19 dicembre 1884.
Opere: oltre alle due principali si possono ricordare Di Tiberio Deciano, celebre giureconsulto udinese,Bassano 1858; Del castello e de' signori di Fontanabona nel Friuli,Firenze 1870; I baroni di Waldsee o Walsee,i visconti di Mels e i signori di Prodolone e di Colloredo,Firenze 1877; Cornelio Frangipane di Castello, giureconsulto, oratore e poeta del secolo XVI,Firenze 1882.
Bibl.: G. Occioni Bonaffons, recensione a Il Friuli orientale,in Arch. stor. ital.,s. 3, IX, Parte I (1869), pp. 102-149; Id., recensione a Del Friuli...,ibid., XX (1874), pp. 315-332; P. Valussi, Il co. senatore P. A., in Atti d. Accad. di scienze, lettere ed arti di Udine,VII(1887), pp. 21-42; In memoria del conte P. A., senatore del Regno. Carteggio 1847-1862, Udine 1903; A. Anzilotti, Italiani e Iugoslavi nel Risorgimento,Roma 1920, pp. 98-102; L. Pilosio, Il Friuli durante la restaurazione,Udine 1943, pp. 41-48 e passim.