Detta anche riproduzione asessuata, moltiplicazione vegetativa, è un modo di riproduzione indipendente dagli elementi sessuali, la quale consiste nella frammentazione del corpo e nel distacco da esso di porzioni capaci di svilupparsi in nuovi individui, simili al genitore. La p. è presente sia nei vegetali unicellulari (per es., scissione), sia in quelli pluricellulari; frequente negli organismi viventi è la frammentazione in colonie. Un caso particolare è la gemmazione dei Saccaromiceti. Se i frammenti hanno conformazione speciale, si parla di propagolazione.
Qualunque organo, uni- o pluricellulare, di conformazione speciale, che serve alla riproduzione agamica delle piante è detto propagolo (o propagulo; v. fig.). Questi si riscontrano in tutti i gruppi vegetali, dai Batteri alle Fanerogame. I propagoli, staccatisi dalla pianta, sono di norma dispersi dal vento o dalla pioggia e se giungono su un substrato favorevole si sviluppano ulteriormente originando una nuova pianta identica alla pianta madre. Esempi di propagoli sono i conidi delle Tallofite (nei Batteri detti spore), i corpiccioli pluricellulari che si formano nelle scodellette delle Marcanzie, i bulbilli che prendono origine all’ascella delle foglie o nelle infiorescenze di parecchie Fanerogame Angiosperme, i tuberi della patata, le pianticelle abbozzate che si formano in grande numero al margine delle foglie di certi Bryophyllum, nonché gli ibernacoli di alcune Fanerogame acquatiche. In ogni caso, non verificandosi alcuna modificazione genetica, nella p. i caratteri dei discendenti sono identici a quelli del genitore. La p. è sfruttata dall’uomo per perpetuare le varietà colturali.
fisica P. dell’energia Locuzione riferita a fenomeni che comportino un trasporto di energia da un punto a un altro di un mezzo fisico. Tale locuzione si particolarizza poi o in relazione alla natura dell’energia che si propaga: p. del suono, del calore, della luce, dell’energia elettrica ecc.; o alle modalità o al veicolo con cui si effettua la trasmissione: p. per onde (elastiche, elettromagnetiche ecc.); p. nel vuoto ecc.
Nell’analisi statistica dei dati, in relazione alla misurazione indiretta di una grandezza, con p. degli errori si indicano le modalità con cui gli errori di misura relativi alle grandezze misurate direttamente si ripercuotono sulla grandezza derivata e, anche, le procedure di calcolo con cui si valuta il corrispondente errore sul valore di essa.