promaggioritario
(pro-maggioritario, pro maggioritario), agg. inv. In favore di un sistema elettorale maggioritario.
• La proposta, presentata insieme a Federico Fornaro e Andrea Giorgis, viene definita «un contributo politico aperto per una riflessione dentro e fuori il Pd». Una versione corretta del Mattarellum (la legge varata dopo il referendum pro-maggioritario del 1993) e riguarda solo la Camera dei deputati, alla luce della riforma approvata dal Parlamento, ora sottoposta al vaglio popolare, che rende il Senato non più elettivo. La maggior parte dei seggi, 475, verrebbe assegnata attraverso collegi uninominali. A differenza del Mattarellum, però, i restanti non vengono assegnati col proporzionale: 90 sono destinati al “premio di governabilità” (con un tetto massimo di 350 seggi totali per la lista o coalizione vincente), 30 alla seconda lista o coalizione, mentre 23 seggi garantirebbero il cosiddetto “diritto di tribuna” a liste che superano il 2 per cento. (Angelo Picariello, Avvenire, 20 luglio 2016, p. 8, Attualità) • i Fantastici Quattro del Senato possono sfruttare la loro posizione nella Commissione affari costituzionali per spostare in un senso o nell’altro il bilancino della riforma elettorale. Possono trasformare in un successo il blitz promaggioritario su cui spinge il tridente formato da Matteo Renzi, Matteo Salvini e Denis Verdini. O rispedirlo, questa volta per sempre, al mittente. (Tommaso Labate, Corriere della sera, 20 maggio 2017, p. 11, Politica) • La novità ora è che l’esito delle comunali ha riaperto il dibattito in Fi su quale sistema elettorale puntare alle prossime elezioni. [Silvio] Berlusconi intende sfruttare la «rivincita» alle urne per costringere il Pd a sedersi al tavolo sulla legge elettorale. Punta sempre sul proporzionale ma il fronte pro maggioritario, alla luce dei risultati del primo e secondo turno, cresce e invoca una Assemblea costituente, con l’obiettivo di convincere l’ex Cavaliere sulla necessità di una virata. (Carlo Gravina e Emanuele Rossi, Secolo XIX, 26 giugno 2017, p. 2, Primo piano).
- Derivato dall’agg. maggioritario con l’aggiunta del prefisso pro-.
- Già attestato nel Corriere della sera del 26 maggio 1994, p. 4, Lettere e Idee (Luciano Canfora), nella variante grafica pro maggioritario.