progender
(pro-gender, pro gender), s. m. e f. e agg. inv. Chi o che è favorevole a una teoria di genere.
• Non si ferma l’offensiva pro gender da parte della sinistra. L’altra sera la giunta di centrosinistra di Monza ha approvato una mozione presentata dal capogruppo di Sel Alessandro Gerosa che promuove il progetto «rainbow» (arcobaleno). In pratica una serie di cartoni animati rivolti alle scuole elementari in cui si propaganda l’ideologia del gender. (Pierfranco Redaelli, Avvenire, 4 luglio 2014, Milano & Lombardia, p. III) • [tit.] Francia, i pro-gender vietano anche le favole [testo] [...] Come mai dipingere la donna come colei che ricopre le mansioni domestiche allevando i figli e l’uomo colui che porta il pane a casa? Forse perché è sempre stato così. Ma ai pro-gender questo ora non va più bene. (Barbara Fruch, Giornale d’Italia, 9 ottobre 2015, p. 6, Esteri) • C’era bisogno di un’altra lista di sinistra? «Guardi che questa non è una proposta di sinistra. Non faccio un errore due volte. La sinistra riformista e radicale ha già perso, devono prenderne atto. “La mossa” è una sorta di Cln che nasce per ricostruire il Paese dopo le macerie di quel berlusconismo che ha visto la complicità degli altri partiti. “La mossa” è un’altra cosa. Lo dimostra la presenza al nostro tavolo di un generale dei carabinieri (teste al processo Stato-mafia quando Ingroia era pm, ndr) e un avvocato cattolico (uno tosto, difensore della famiglia contro Valeria Fedeli “irriducibile comunista progender”, ndr)» (Antonio Ingroia intervistato da Alessandra Longo, Repubblica, 16 novembre 2017, p. 7, Politica).
- Dall’ingl. pro-gender.