pro-concorrenziale
(pro concorrenziale), agg. Favorevole alla concorrenza.
• Più poteri all’Antitrust, più concorrenza nei servizi pubblici locali, questo vuol dire la frase pronunciata da [Mario] Monti al Senato: «Intendiamo rafforzare gli strumenti d’intervento dell’Autorità in caso di disposizioni legislative o amministrative, statali o locali, che abbiano effetti distorsivi della concorrenza; accrescere la qualità dei servizi pubblici, nel quadro di un’azione volta a ridurre il deficit di concorrenza a livello locale». Nel primo caso, potrebbe essere concessa all’Antitrust la possibilità di impugnare direttamente alla Corte costituzionale le disposizioni, locali o no, in contrasto con altre norme pro-concorrenziali. (Barbara Corrao, Messaggero, 18 novembre 2011, p. 6, Primo Piano) • Il documento [dell’Antitrust] del 5 gennaio riassume buona parte del politically correct pro concorrenziale degli ultimi 15 anni. Esalta l’introduzione dell’Autorità dei trasporti. Invita a liberalizzare i servizi pubblici locali, aggirando i referendum. Esorta le Regioni a fare le gare per il trasporto ferroviario locale e propone di penalizzare quelle che insistono nell’affidamento diretto alle Fs. (Massimo Mucchetti, Corriere della sera, 7 gennaio 2012, p. 6, Primo Piano) • «Il business plan su 250-300 città è positivo, nel senso che il tasso di ritorno sul capitale è interessante, anche in presenza di un impegno finanziario importante. Ma è necessario fare delle verifiche pro-concorrenziali con le autorità competenti perché vogliamo mantenere un ambiente di pax regolatoria. Se l’accordo con Metroweb implicasse un ritorno a situazioni di contenziosi, allora preferiremmo lasciar perdere, visti tutti gli sforzi che abbiamo fatto per uscire da una situazione di conflitto con gli operatori concorrenti» (Marco Patuano intervistato da Giovanni Pons, Repubblica, 17 gennaio 2016, p. 26, Economia).
- Derivato dall’agg. concorrenziale con l’aggiunta del prefisso pro-.
- Già attestato nella Repubblica del 23 gennaio 1996, p. 22, Economia.