poscia
1. L'avverbio temporale p., di schietta tradizione toscana e dal significato di " dopo ", " in seguito ", ricorre 12 volte nella Vita Nuova, per lo più a inizio di frase o di proposizione, e in XVI 9 9 Poscia mi sforzo, ché mi voglio atare, e XXXI 14 54 Poscia piangendo, sol nel mio lamento, / chiamo Beatrice, anche a inizio di verso. Per 8 volte in ‛ ragioni ' ritorna la transizione Poscia quando dico (XIX 17 e 21, XX 8, XXI 7 e 8, XXIII 31, XXXI 5 e 7). P. in interno di verso ricorre soltanto in XXXV 8 12 Io dicea poscia ne l'anima trista; è preceduto da ‛ e ' in XXIII 22 39 e poscia imaginando, a inizio di verso, e in XXV 10 colui che rimasse... e poscia, domandato, non sapesse denudare le sue parole.
Nelle Rime, p. ricorre 5 volte, preceduto da ‛ e ' all'inizio di LXIII 7 e poscia a l'ambasciata tua procedi, da ‛ ma ' all'inizio di LXV 8 ma poscia perdo tutte le mie prove; comincia il verso in Rime dubbie XII 12 Poscia mi dice: ‛ Misera, tu miri '. La sede di p. in CVI 125 che 'l negar poscia non li pare amaro è analoga a quella di Vn XXXV 8 12 (v. sopra), e quella di p. in Rime CXVI 49 e se l'anima torna poscia al core è analoga a quella dell'unica attestazione del Convivio (IV Le dolci rime 39 cui è scorto 'l cammino e poscia l'erra).
Nella Commedia l'avverbio p. ricorre 58 volte, in 29 delle quali a inizio di verso. Non è infrequente una probabile allitterazione tra p. e altra parola del verso, iniziante con lo stesso suono: If XXI 64 Poscia passò di là dal co del ponte; XXXIII 138 e son più anni / poscia passati, e 75 poscia, più che 'l dolor, poté 'l digiuno; Pg XXVII 10 Poscia " Più non si va, se pria non morde... ", Pd XIII 135 poscia portar la rosa in su la cima; XXXIII 124 Poscia ne' due penultimi tripudi / Principati e Arcangeli si girano. Il verso comincia con ‛ e poscia ' in If XXXIII 18 io fossi preso / e poscia morto, Pd XIII 41 e poscia e prima tanto sodisfece, XVII 115. P. è in contrasto con ‛ pri(m)a ', oltre che in Pd XIII 41 (solo apparente il contrasto in Pg XXVII 10), in Pg XXII 26 Queste parole Stazio mover fenno / un poco a riso pria; poscia rispuose; XXXII 124 Poscia per indi ond'era pria venuta; Pd XXV 117 né però piùe / mosser la vista sua di stare attenta / poscia che prima le parole sue; XXIX 20 ché né prima né poscia procedette / lo discorrer di Dio sovra quest'acque.
Altre sedi del verso in cui ricorre p. è la rima, in If XXIV 118, XXXIV 74, Pg IV 117, XXX 102 (cfr. Cavalcanti Perch'io no spero 25 " dopo la morte, poscia, / pianto e novel dolore ": è questa una delle rare attestazioni di p. nella produzione stilnovistica; un'altra, ad es., in Cino da Pistoia Per una merla 6 " né d'altro mai poscia non mi sovenne "). La sillaba tonica di p. coincide con la settima dell'endecasillabo in If XXXIII 131, Pg IX 119 pria con la bianca e poscia con la gialla, XX 65, Pd VI 69, XXVIII 111; con l'ottava dell'endecasillabo in If CII 28 percotëansi 'ncontro; e poscia pur li / si rivolgea ciascun; Pg I 132, II 148 con quanto di quel salmo è poscia scripto; XXV 44 e quindi poscia geme / ... in natural vasello; XXXIII 39 per che divenne mostro e poscia preda; Pd XVI 99 de l'alto Bellincione ha poscia preso (in alcuni di questi versi si osservi ancora l'allitterazione).
2. La congiunzione temporale e causale ‛ p. che ' (cfr. Cavalcanti Io non pensava 6 " poscia ch'Amore e madonna trovai ") ritorna tre volte nella Vita Nuova (XV 1, XXI 1 Poscia che trattai d'Amore, XXXI 15 60 poscia / che la mia donna andò nel secol novo, notevole per l'enjambement) e due volte nelle Rime (LXXXIII 1 Poscia ch'Amor del tutto m'ha lasciato, nell'incipit del componimento; Rime dubbie XIV 6 poscia ch'io vidi lo dolce signore, e cfr. If XXX 17 poscia che vide Polissena morta).
Nella Commedia ricorre 26 volte, in due sole delle quali non occupa la sede iniziale del verso (If XXIX 102 e Pd XXIX 143); per la funzione temporale, con la quale è frequente l'uso del trapassato remoto e che prevale su quella causale, cfr. If II 115, III 58 Poscia ch'io v'ebbi alcun riconosciuto; V 70 Poscia ch'io ebbi 'l mio dottore udito; XVI 109 Poscia ch'io l'ebbi tutta da me sciolta; XXXIII 67 Poscia che fummo al quarto dì venuti; per l'uso di p. col passato remoto, cfr. If XIV 86 poscia che noi intrammo per la porta; XXX 17, Pg VIII 74 poscia che trasmutò le bianche bende; Pd VI 1 Poscia che Costantin l'aquila volse... (per il qual verso il Mariotti [in Nuove lett. V 378] giustamente si richiama all'esordio del l. III dell'Eneide: " Postquam res Asiae Priamique evertere gentem ", ben presente a D. anche in If I 75 poi che 'l superbo Ilïón fu combusto); XXVIII 1 Poscia che 'ncontro a la vita presente / ... aperse 'l vero.
Per la funzione causale, cfr. If II 124 poscia che tai tre donne benedette / curan di te; Pg XXXII 45 poscia che mal si torce il ventre quindi; Pd XVI 78, XVII 98 poscia che s'infutura la tua vita; XXII 12 poscia che 'l grido t'ha mosso cotanto.