TELESTROPHOS, Pittore di (Maler der Amphiaraospyxis)
Uno dei migliori pittori corinzî del secondo venticinquennio del VII sec. a. C., chiamato così dal nome di uno dei personaggi dipinti su una pisside frammentaria trovata a Egina (Egina 267), con un corteo nuziale. I nomi scritti accanto alle figure fanno supporre che non si tratti di una scena generica, ma di un episodio mitologico: Anfiarao conduce seco, su un carro a due cavalli, Erifile. Tuttavia l'interpretazione è incerta, anzi i cavalli alati fanno pensare alle nozze di due divinità. La pisside ci offre uno dei più antichi esempî di corteo nuziale ed anche il più antico esempio, nella pittura vascolare corinzia, di nomi scritti accanto ai personaggi.
Il Dunbabin e il Robertson hanno avvicinato dubitativamente alla pisside una tazza trovata a Perachora. Il Benson ha supposto che si possa vedere qui un lavoro giovanile del pittore delle metope di Thermon.
Le notevoli dimensioni delle figure e l'uso di diverse tecniche (linea di contorno, tecnica a figure nere, ritocchi rossi e bianchi sopradipinti sulla vernice nera) han fatto supporre che il pittore si sia ispirato a una pittura su tavola: l'ipotesi rimane incerta. L'esecuzione è eccellente e la concezione della scena grandiosa. I personaggi, per quanto è possibile vedere dai frammenti, hanno una dignità, una monumentalità che fanno di questa pittura uno dei pezzi veramente notevoli del Protocorinzio Medio. L'incisione, sottile e sicura, è usata con un'abbondanza sconosciuta nello stile protocorinzio.
La pisside è generalmente datata nel secondo venticinquennio del VII sec. a. C.; per alcuni, anzi, è all'inizio del secondo venticinquennio. Troppo tarda è la datazione del Matz (dopo il 630 a. C.) che la fa scendere alla transizione fra il Protocorinzio e il Corinzio. L'alta qualità della pittura non deve trarre in inganno, né spingere ad abbassare troppo la datazione.
Bibl.: F. Studniczka, in Ath. Mitt., XXII, 1897, p. 321; ibid., XXIV, 1899, p. 370 ss.; H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, p. 98; F. Matz, Geschichte d. griech. Kunst, Francoforte s. M. 1949, I, p. 247; W. Kraiker, Aigina. Die Vasen des 10. bis 7. Jhdts., Berlino 1951, p. 17 s.; 50, n. 267; J. L. Benson, Geschichte d. korinth. Vasen, Basilea 1953, pp. 69; 92; T. J. Dunbabin- M. Robertson, in Ann. Brit. Sch. Athens, XLVIII, 1953, p. 176; T. J. Dunbabin, in Gnomon, XXV, 1953, p. 246.