PITONE (Πείϑων, Pithon)
Conosciamo almeno due generali macedoni di questo nome, la cui opera fu efficace anche dopo la morte di Alessandro, nelle guerre dei diadochi. Pitone, figlio di Agenore, per i suoi grandi meriti conseguiti durante la campagna indiana, fu da Alessandro compensato con la satrapia dell'India, dalla confluenza dell'Acesine con l'Indo sino al mare. La governò anche dopo la morte del suo re, sino alla guerra tra Eumene e Antigono. P. seguì Eumene, ma ottenne il perdono e il favore di Antigono, che, revocandolo dalla sua satrapia indiana, lo nominò capo del suo Stato maggiore. Nella battaglia di Gaza (313), cadde combattendo contro Tolomeo di Lago. L'altro Pitone ugualmente partecipò alla spedizione indiana, fu alto ufficiale di Alessandro, ne vegliò le ultime ore, e, dopo la sua morte, fu nominato satrapo della Media. P. volle trasformare la sua provincia in una specie di reame iranico, ma non riuscì nel suo divisamento per l'opposizione degli altri satrapi capeggiati da Peucesta. Nella guerra di Eumene parteggiò per Antigono, il quale, tuttavia, al termine delle ostilità, pauroso del prepotere di P., lo volle soppresso (316).
Bibl.: Oltre alle storie generali dell'ellenismo, cfr. H. Berve, Das Alexanderreich auf prosopogr. Grundlage, II, Monaco 1926, pp. 310-311.