PIFERRER y FÁBREGAS, Pau
Letterato catalano, nato a Barcellona l'11 dicembre 1818, ivi morto il 25 febbraio 1848. Si diplomò in filosofia e diritto; ma agli studî letterarî consacrò la sua breve vita, consumandone le fragili forze nell'ardore di una passione che conobbe solo i sogni della bellezza e dell'arte. La sua opera di giornalista e di poeta, di storico e di critico letterario e musicale, di folklorista e di pensatore, iniziatasi (1837) nel Vapor, nel Guardia Nacional e nel Diario de Barcelona, s'inserisce nel movimento della moderna rinascita catalana.
Mettendone in luce le tendenze tradizionaliste il P., che propugnò il purismo linguistico di Castiglia (Cláicos españoles, Barcellona 1846), contribuì a una più chiara affermazione del regionalismo locale. La nostalgica poesia del passato, il sentimento del pittoresco di natura, l'amore delle costumanze popolari costituiscono la nota dominante dei Recuerdos y bellezas de España (Catalogna, I, Barcellona 1839). La storia vi si avvolge nei veli della leggenda e la visione delle bellezze artistiche si fa motivo di effusioni liriche e di commosse evocazioni. Tradusse da Walter Scott (El canto del último trovador, Barcellona 1843) e compose delicate ballate di squisita sensibilità (Romances en lenguage antiguo; El ermitaño de Montserrat; Romeria á Montserrat; ecc.), dove il gusto della forma si associa al sentimento della parola musicale e canora. È un mondo di poesia, che rivela entro la luce della fede le viventi tradizioni della patria. Vi si ispirarono le nuove generazioni, che lo rivissero con sentimento più fervidamente catalano, riconoscendo nel P. un precursore e un maestro.
Bibl.: Composiciones poéticas de D. P. Pfirerrer, Barcellona 1851; con prefazione di M. Milá y Fontanals (cfr. Obras completas, IV, pp. 67-74); J. Sardà, P., Barcellona 1884; M. Menéndez y Pelayo, Estudios de critíca literaria, V, pp. 41-42, 57; A. Rubió y Lluch, Manuel Milá y Fontanals, Barcellona 1919, pp. 36-37.