ISOLA, Pietro
Discendente da un'antichissima e nobile famiglia ligure, nacque a Novi Ligure il 31 dic. 1785 da Emanuele e da Maria Maddalena Camusso. Scarse sono le notizie sulla giovinezza dell'I., ma è certo che ricevette una buona istruzione, vista l'approfondita conoscenza dei classici della letteratura. Inoltre, fu ottimo conoscitore della lingua inglese, al punto che non è azzardato ipotizzare per lui un lungo periodo di soggiorno in Gran Bretagna. Le prime notizie certe che lo riguardano sono relative alla presenza, nel 1816, nel reggimento delle Guardie del re dell'esercito sardo: promosso sottotenente nel luglio 1820, l'I. ottenne la nomina a tenente nel gennaio 1831.
Militante della Giovine Italia, non fu però mai in contatto diretto con G. Mazzini, ed ebbe un ruolo tutto sommato secondario nella congiura che sconvolse nel 1833 l'esercito sardo.
Denunciato da un sergente, l'I. fu arrestato il 16 maggio 1833 con l'accusa di essersi valso della sua posizione di aiutante di campo del generale V. Casazza di Valmonte, governatore della Savoia, per comunicare ai congiurati riuniti in casa del generale P.G. Guillet quanto avveniva nella sede del governo e nel palazzo del governatore. Processato nel luglio 1833 dinanzi al consiglio divisionale di guerra di Chambéry, l'I. si difese strenuamente dalle accuse mossegli: prese le distanze dalla congiura mazziniana, che definì tentativo assurdo e criminale, ma non poté negare l'amicizia con l'avvocato A. Moulin, uno dei capi dell'insurrezione, condannato a morte e salvatosi con la fuga (propiziata con ogni probabilità dallo stesso I.). L'I., alla cui difesa partecipò anche il futuro deputato C. Cabella, fu condannato alle dimissioni dal grado e alla espulsione dall'esercito. Qualche tempo dopo gli venne assegnata una pensione annua di 300 lire e gli fu ingiunto il domicilio coatto a Novi.
Qui l'I. si dedicò alla letteratura: compose infatti un certo numero di liriche e tradusse dall'inglese i poemetti di G.G. Byron. Sorvegliato a lungo dalla polizia, ottenne, alla fine degli anni Trenta, un certificato di buona condotta che gli consentì la libera circolazione negli Stati sardi. Segno evidente dei mutati tempi, l'I. fu poi chiamato a far parte nel 1842 del Comitato nazionale per l'erezione del monumento a Cristoforo Colombo.
Nel 1848, nonostante l'età avanzata, l'I. fu riammesso nell'esercito sardo con il grado di capitano, e, inquadrato nel 14° reggimento fanteria, sostenne l'intera campagna contro l'Austria. Dopo la guerra, tornò a Novi, ove si dedicò instancabilmente a iniziative culturali, come la fondazione, avvenuta nel 1850, della Accademia filarmonica letteraria artistica novese, della quale fu il primo presidente. Nel 1858 fu insignito con la croce di cavaliere dell'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro, e, in seguito, con quella della Corona d'Italia. Dal regio governo ottenne, subito dopo l'Unità, la nomina a provveditore agli studi della provincia di Novi, ufficio che mantenne fino alla morte. Nel 1865 fu eletto anche presidente onorario della Società filantropica degli operai.
L'I. morì a Novi Ligure il 9 febbr. 1873.
Della sua attività poetica rimane testimonianza ne La colonna trajana in Roma e la colonna napoleonica di Parigi: pensieri in versi (Novi Ligure 1872). Per l'opera di traduttore si veda G.G. Byron, Roma descritta nel pellegrinaggio del giovane (ibid. 1870).
Fonti e Bibl.: Documenti concernenti l'I. in A.F. Trucco, Un cospiratore del 1833: P. I., in Il Risorgimento italiano, s. 3, XXI (1928), pp. 531-561; Id., Congiure e cospiratori in Piemonte nel 1831 e nel 1833, in Riv. di storia, arte e archeologia per le provincie di Alessandria e Asti, XIII (1929), pp. 30-35. Si veda, inoltre, Un documento concernente P. I., in Novinostra, II (1962), 3, pp. 21 s. Notizie interessanti in G. Faldella, I fratelli Ruffini. Storia della Giovine Italia, III, I cospiratori del '33, Torino 1896, p. 252; V. Bozzola, Leggende e figure della storia di Novi (dalle origini al 1900), Novi Ligure 1925, p. 98; C. Spellanzon, Storia del Risorgimento e dell'Unità d'Italia, II, Da dopo i moti del 1820-21 alla elezione di papa Pio IX, Milano 1934, p. 628; S. Cavazza, P. I. sorvegliato speciale, in Novinostra, I (1961), 4, pp. 23-25; G.M. Delle Piane, Famiglie feudali e nobiliari del Novese e circondario, ibid., V (1965), 4, pp. 22 s.; C. Parodi, Patriota mazziniano e letterato: P. I. di Novi Ligure, in La Provincia di Alessandria, XV (1968), 2, pp. 47 s.; G.L. Bruzzone, Un'elegia cimiteriale inedita di P. I. (1785-1873), in La Rass. della letteratura italiana, XCV (1991), 3, pp. 117-129.