BARCA, Pietro Antonio
Milanese, se ne ignora la data di nascita. La prima notizia della sua attività è relativa al progetto per le Nuove Carceri (o Palazzo di giustizia) di Milano (Biffi; Annali della Fabbrica del Duomo; Mezzanotte, 1942), edificio costruito tra il 1578 e il 1605, nel quale l'íntervento del B. dovette essere limitato, o comunque difforine dal progetto (conservato nella raccolta Bianconi). Dopo il 1571 (Baroni, 1935) curava con altri il rifacimento del palazzo della Canonica (distrutto) nell'attuale piazza Cavour; dal 1577 risulta iscritto al collegio degli ingegneri di Milano; nel febbraio 1583, insieme con V. Seregni, stendeva un "parere" sulle volte dello scurolo del duomo (Annali della Fabbrica del Duomo di Milano, IV, p. 195). Non sappiamo quali opere importanti gli avessero valso il titolo di ingegnere al servizio della Spagna; è opinione degli studiosi (Mezzanotte-Bascapè) che egli fosse ambizioso e litigioso, pronto a intralciare l'opera di architetti e ingegneri meglio dotati di lui; infatti nel 1590, nominato sovrintendente dei lavori per la canalizzazione del Milanese, frustrò i precedenti progetti del Meda: ma nel 1592 (Bruschetti) venne destituito dall'incarico, pur continuando a stendere relazioni al riguardo. Altra relazione presentò alla Fabbrica del Duomo il 30 ag. 1607, accompagnandola con un disegno, per spiegare perché le colonne della facciata del duomo dovessero avere piedestalli (alla relazione rispose il Richino di opinione contraria); nel 1608 bocciò Francesco Richino agli esami d'ingegnere. Ma saranno proprio il Richino e il Meda a metterlo in ombra, grazie alla loro maggiore capacità, benché il B. godesse di protezione e favori. Nel marzo 1605 venne approvato dalla Fabbrica del Duomo (cfr. Annali..., V, pp. 28,30) il modello di edifici nella contrada delle Quattro Marie; nell'aprile il modello gli venne pagato. Sempre a Milano, nel 1607 fu sovrintendente ai lavori dei Parco, nel 1620 estensore, con altri, di una proposta per la navigazione sul Naviglio; architetto in S. Andrea della Pusterla Nuova, nel monastero di S. Lazzaro, ed esecutore della facciata di S. Angelo, da taluni antichi autori riferita al Seregni: opera, questa, assai greve e monotona, benché non priva di dignità. Nel 1631 era pagato per lavori nella chiesa di S. Romano. L da escludere, come osservava il Baroni (1941), che il B. possa esser stato l'autore della cappella Trivulzio in S. Nazzaro, riferitagli dal Borsieri e sulle orme di questo da molti studiosi successivi; l'opera èanteriore di un secolo.
Oltre che come ingegnere e architetto, il B. è noto come teorico, ma la sua operetta (Avvertimenti e regole circa l'architettura civile, scultura, pittura, prospettiva et architettura militare per offesa e difesa di fortezze..., Milano, P. Malatesta, 1620: dedicata a Filippo III di Spagna) venne considerata già in passato cosa di poco conto, malgrado qualche elogio del Mazzuchelli, accolto dal Brunet (che loda soprattutto la proprietà e il nitore delle tavole illustrative), e la citazione, ripresa poi anche da altri autori, in un libro di un anonimo spagnolo, Escuela de Palas (Milano 1620); i disegni di figura sembrano desunti per lo più, e maldestramente, dal Dúrer (Comolli). Il Baroni (1941) nomina anche un'altra pubblicazione del B., Elementi di figura e di architettura (Milano 1612), da noi non identificata.
La tradizione vuole che il B. sia morto nel 1636, di ferite, sotto Casale (il Mezzanotte riporta date contraddittorie); ma già il Promis osservava che non si hanno documenti di una sua attività militare, e tanto meno guerresca; e la notizia è contraddetta dal fatto che egli risulta aver curato l'edizione dell'opera postuma di suo zio, Giuseppe Barca, uscita alle stampe nel 1639 (è questa l'ultima data che si conosca a lui relativa).
Fonti e Bibl.: G. Borsieri, Il supplemento della nobiltà di Milano,in P. Mor1911La nobiltà di Milano,Milano 1619, p. 61; Milano, Bibl. Trivuiziana, ms. Miscellanea storica n. 1131, Note di alcuni pittori, scultori ed architetti morti dal 1642 in dietro, n. 28; F. Argelati, Bibliotheca script. Mediolan.,Mediolani 1745, 1, 2, col. 121; A. Comolli, Bibliogr. storico-critica dell'architettura civile...,Roma 1791, III, pp. 3 ss.; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, p. 325; C. Rovida, Prolusione agli studi ... 1 Milano 1813, p. 27; P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti, 1, 3, Parma 1820, p. 74; C. Cicognara, Catalogo ragionato dei libri d'arte,Pisa 182 1, I, p. 74; G. Bruschetti, Istoria dei progetti e delle opere per la navigazione interna del Milanese, in Nuova raccolta d'autori ital. che trattano del moto delle acque, IV, Bologna 1824, p. 253; S. Ticozzi, Dizion. degli architetti, scultori...,Milano 1830, I, p. 110; M. d'Ayala, Bibl. militare italiana..., Torino 1854, p. 84; J. C. Brunet, Manuel du libraire et de l'amateur de livres,Paris 1860, I, p. 651; C. Promis, Biografie di ingegneri milit. italiani ... 1, Torino 1874, p. 832; Annali della fabbrica del Duomo, IV, Milano 1881, pp. 195; V, ibid. 1883, pp. 22, 28, 30, 44-47, 48, 50, 51; S. Biffi, Sulle antiche carceri di Milano e del Ducato milanese,Milano 1884, pp. 44-60; G. Mongeri, La facciata del Duomo di Milano e i suoi disegni antichi e moderni,in Arch. stor. lombardo, XIII (1886), pp. 314, 316; C. Baroni, Il Palazzo della Canonica,Milano 1935; Id., L'architettura lombarda dal Bramante al.Ríchini,Milano 1941, pp. 35 n. 2, 37. 39, 71, 132; P. Mezzanotte, La raccolta Bianconi,Milano 1942, 1, pp. 95 ss.; P. Mezzanotte-G. Bascajpè, Milano nell'arte e nella storia, Milano 1948, v. Indice; P. Mezzanotte, L'architettura milanese dalla fine della signoria sforzesca alla metà del Seicento,in Storia di Milano, X, Milano 1957, pp. 613 s., 618, 621; Id., Storia del Collegio degli Ingegneri di Milano, Milano s.d. (ma 1960), pp. 11, 17, 19, 24, 25, 38, 43, 49, 120, 127, 129; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, II, p. 481.