BAYLF, Pierre
Nato a Carla, presso Pamier (Ariège) il 18 novembre 1647, fu dal padre educato al calvinismo, che abbandonò nel 1669 perché gli parve troppo proclive a razionalizzare la religione: per altro neppure il cattolicesimo lo soddisfece, sicché dopo pochi mesi tornò al calvinismo. Ma in realtà egli era già fuori dell'uno e dell'altro, prossimo anzi a considerare le religioni positive come non solo false, ma anche dannose all'umanità, in quanto seminatrici di discordia tra gli uomini. Posizione caratteristica di un razionalismo ancora immaturo, rafforzata nello spirito del B. dagli eventi contemporanei, che lo costrinsero a vita agitata ed errabonda. Esule a Ginevra, poi istitutore privato a Parigi, quindi professore all'università protestante di Sedan; e finalmente, chiusa questa per ordine di Luigi XIV, esule a Rotterdam, dove per oltre un decennio (1681-1693) insegnò nella Ècole illustre e poi, toltagli la cattedra in seguito a polemiche religiose, esplicò, tra consensi e dissensi sempre più larghi, fervida operosità letteraria e filosofica. Morì a Rotterdam il 28 dicembre 1706.
La sua opera maggiore è il Dictionnaire historique et critique (1695-97), che anticipa, per l'intento che si propone e per lo spirito ond'è animato, l'Enciclopedia. Con molta erudizione, se anche con non altrettanto senso storico, il B. vi sostiene quelle che saranno le tesi preferite dell'illuminismo in materia di religione.
Uomo di cultura larga e multilaterale, non creatore, ma certamente vigoroso agitatore e abile divulgatore di idee, il B. non è, come si suole talora rappresentarlo, soltanto uno scettico. Dubita dell'esperienza, nega il valore probativo del consensus gentium, ma crede nell'evidenza di alcune verità primordiali; nega la validità degli assiomi teoretici, ma ammette un principio morale; nega ogni possibilità di spiegazione razionale dei dogmi, ma sostiene che il merito della fede sta proprio nel credo quia absurdum. Venuto dopo Cartesio, esagera la scissione tra attività teoretica e attività pratica, fino a sostenere che il criterio della condotta va cercato non nei principî teoretici, ma nelle passioni, nei temperamenti, nelle abitudini. Per altro sui contemporanei e sugl'immediati successori egli agì soprattutto per la parte negativa della sua dottrina.
Le opere minori hanno quasi tutte carattere polemico: Pensées diverses écrites à un docteur de Sorbonne a l'occasion de la comète, qui parut au mois de décembre 1680 (1682); Critique générale de l'Histoire du Calvinisme de M. Maimbourg (1682); Nouvelles de la république des lettres (1684-87); Ce que c'est que la France toute catholique sous le règne de Louis le Grand (1686); Commentaire philosophique sur ces paroles de l'Èvangile selon S. Luc, chap. XIV, vers. 23 "Et le Maître dit au serviteur, va par les chemins et par les haies, et contrains-les d'entrer, afin que ma Maison soit remplie".
Edizioni: Dictionnaire historique et critique, Rotterdam 1695-97 (più volte ristampato; la 4a ed., curata dal Des Maizeaux, Amsterdam 1730, è preceduta dalla vita di Bayle scritta dallo stesso D. M.); Øuvres diverses, L'Aia 1727, in 4 voll.
Bibl.: Sainte-Beuve, Du génie critique et de B., in Revue des deux Mondes, 1° dicembre 1835; L. Feuerbach, Pierre Bayle, in Sämmtliche Werke, VI, 2ª ed., Lipsia 1848; Damiron, La philosophie en France au XVIIIe siècle, 1858; Deschamps, La genèse du scepticisme érudit chez Bayle, Liegi 1878; Delvolve, Le principe de la morale chez Pierre Bayle, in Bibl. du Congrès intern. de Philosophie, Parigi 1902, IV, pp. 299-335; Cazes, P. B., Parigi 1905; Mauthner, Der Atheismus u. seine Geschichte im Abendlande, Stoccarda e Berlino 1922, II, pp. 248-308.