PHILISTION (Φιλιστίων)
Incisore monetale attivo a Hyele (Velia), verso la fine del IV sec. a. C.
Tra i varî didracmi con testa d'Atena su cui, al nominativo o al genitivo, compare la sua firma, particolare interesse dal punto di vista artistico e tipologico riveste un conio su cui la testa della dea è insolitamente ritratta con l'elmo corinzio, adorno di una quadriga guidata da Nike. Un'altra Nike, alata, sul rovescio sorvola il solito tipo di leone che divora la preda. Nonostante che il nome dell'artista si legga solo sul dritto non è improbabile che sia opera sua anche il rovescio per una evidente analogia nel rendimento dei particolari resi con un gusto disegnativo e miniaturistico spinto fino alla minuzia.
Non pare invece che si possano riferire allo stesso artista le iniziali ΦΙ o Φ che compaiono frequentemente sul dritto o sul rovescio di altre monete di Hyele, tanto più che iscrizioni analoghe ricorrono spesso su monete di Magna Grecia, come Taranto, Eraclea, Metaponto, Crotone, Terina, o persino di altre zone del mondo ellenico quali, ad esempio, Apollonia, Durazzo, Efeso, ecc. È più verisimile quindi l'ipotesi che in tali casi si tratti di nomi di magistrati non meglio identificabili.
Bibl.: E. Forrer, Notes sur les signatures de graveurs sur les monnaies grecques, in Revue Belge de Numismatique, 1903-1906, Bruxelles 1906, p. 335 ss.; S. W. Grose, in Num. Chron., 1917, p. 178 ss.; K. Regling, in Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 552; Sylloge Nummorum Graecorum, II (Lloyd Collection, III-IV), tav. XVII, 528.