(o peyote) Nome comune attribuito ad alcune piante delle Cactacee (dette anche mescal) originarie del Messico e del Texas, e in particolare a Lophophora lutea e Lophophora williamsii (v. fig.). La seconda ha fusto piriforme, alto 10-12 cm, largo fino a 8 cm, in gran parte infossato nel terreno, carnoso, solcato verticalmente, privo di spine, un po’ incavato all’apice e qui fornito di un grande ciuffo di peli e piccoli fiori. La parte superiore del fusto, tagliata in dischi o rotelle e seccata, costituisce la droga localmente indicata con lo stesso nome della pianta, che contiene vari alcaloidi (lofoforina, mescalina, pellotina ecc.); benché l’uso ne sia legalmente vietato, era ed è tradizionalmente adoperata dagli Indios del Messico fin dall’epoca precolombiana nelle cerimonie religiose per trarne ebbrezza con visioni allucinatorie. Negli USA e in Europa è stata introdotta sotto la denominazione di mescal buttons.
Dal p. ha preso nome il peyotismo, movimento religioso sincretistico di liberazione politica e di salvezza spirituale, sorto tra gli Indiani statunitensi alla fine del 19° sec., dopo la sconfitta, la perdita delle terre e il confinamento all’interno delle riserve, fondato sull’assunzione rituale del p., considerato una medicina sciamanica, e innestato su credenze e pratiche rituali del cristianesimo protestante.