Pseudonimo dello scrittore belga di lingua nederlandese Edmond Schietekat (Saint Nicolas 1933 - Pittem, Fiandra Occidentale, 1981). Tra i fondatori della rivista d'avanguardia Gard Sivik ("Guardia civica", 1955), elesse la poesia sperimentale dei Vijftigers ("Cinquantisti") a modello delle sue prime raccolte (Archipel "Arcipelago", 1954; Noodbrug "Ponte provvisorio", 1955; De heilige gedichten "Le poesie sacre", 1959), in cui prevalgono il virtuosismo linguistico, il gioco estetizzante e il gusto dell'antitesi e del surreale. L'evoluzione verso una maggiore compostezza formale ed espressiva, maturata nelle raccolte successive (Hercules, 1960; Nostradamus, 1964), trova il suo compimento in De zwarte muze ("La musa nera", 1967), cui seguirono Gedrichten ("Poesie mostruose", 1971) e Welkom in mijn onderwereld ("Benvenuti nel mio regno delle ombre", 1978). Un analogo percorso si osserva nelle sue opere in prosa, tra cui ricordiamo Reptielen en amfibieën ("Rettili e anfibî", 1959), Bultaco 250 cc. (1971), Een hondsdolle tijd ("Una stagione rabbiosa", 1978) e Schildersverdriet ("Dolore di pittore", post., 1982).