Dewaere, Patrick
Nome d'arte di Jean-Marie Patrick Bourdeau, attore teatrale e cinematografico francese, nato a Saint-Brieuc (Côtes-d'Armor) il 26 gennaio 1947 e morto a Parigi il 16 luglio 1982. Reso celebre da Les valseuses (1974; I santissimi) di Bertrand Blier, anche in seguito rimase legato al tipo di personaggio interpretato in quel film, ribelle e insofferente alle regole ma debole e insicuro, segnato dalla difficoltà di vivere: caratteri che erano propri anche della sua vera personalità, e che lo portarono, ancora giovane, a una tragica fine. Cresciuto in una famiglia di attori, recitò da bambino in sette film e da adolescente in varie serie televisive. A Parigi, fu nel 1968 tra i fondatori del Café de la Gare che, con spettacoli caratterizzati dall'improvvisazione e da un umorismo basato sul nonsense, divenne il più noto dei café-théâtres; D. vi recitò per oltre un decennio. Nei primi anni Settanta portò sullo schermo, in parti di secondo piano, personaggi comici simili a quelli interpretati sul palcoscenico. Il suo primo film da protagonista, Les valseuses (storia di due sbandati che vagano per la Francia vivendo di espedienti), raccontato e recitato con un'irriverenza e una franchezza in quel periodo inconsuete, venne accolto da un enorme successo ma anche da durissimi attacchi. D. e i suoi comprimari (Gérard Depardieu e Miou-Miou, anch'essi provenienti dal Café de la Gare) divennero agli occhi del pubblico il simbolo stesso della generazione uscita dal Maggio 1968. Pur continuando a recitare in teatro, nei successivi otto anni D. partecipò a ventiquattro film, in un'attività frenetica e di diseguale qualità. All'inizio tornò al comico, con specialisti del genere come Georges Lautner, Michel Boisrond, Philippe de Broca; i risultati non furono però brillanti, neanche sul piano commerciale. Abbandonato questo tentativo, rivestì ruoli per certi aspetti simili a quello di Les valseuses in altri due film di Blier, grottesco e sarcastico il primo, delicato e dai risvolti amari il secondo (Préparez vos mouchoirs, 1978, Preparate i fazzoletti; Beau-père, 1981, Ormai sono una donna), con cui ritrovò la popolarità. Ancora più convincenti furono i film drammatici girati negli stessi anni, nei quali accentuò i lati cupi e tragici, ma anche le contraddizioni e le sfumature, del suo ormai tipico personaggio: Série noire (1979; Il fascino del delitto) di Alain Corneau, per molti la sua prova migliore, Un mauvais fils (1980) di Claude Sautet, Plein Sud (1981) di Luc Béraud, Hôtel des Amériques (1981) di André Téchiné, Paradis pour tous (1982) di Alain Jessua. Questi promettenti sviluppi verso una maggiore maturità espressiva furono tuttavia ostacolati da crisi depressive sempre più gravi; terminate le riprese dell'ultimo film (nel quale aveva interpretato un tentativo di suicidio), si tolse la vita.
A. Penso, Patrick Dewaere, Paris 1981.
C. Dureau, Patrick Dewaere, Paris 1985.
V. Lesueur, Patrick Dewaere, Paris 1992.
Patrick Dewaere: mon fils, cet inconnu, éd. M. Maurin, Paris 1993.