PARASSITOLOGIA
(XXVI, p. 308; App. II, II, p. 505)
Malattie parassitarie. - Con il termine ''malattie parassitarie'' si indicano quelle forme morbose che sono sostenute da agenti patogeni appartenenti al regno animale: protozoi, elminti o vermi, artropodi. Le malattie parassitarie dell'uomo e degli animali hanno notevolmente influenzato e tuttora influenzano la storia dell'umanità: basti citare la malaria, la schistosomosi, le filariosi, le tripanosomosi, le malattie emoprotozoarie degli animali e altre malattie trasmesse da artropodi.
La disciplina che le inquadra, la p., come dettagliatamente esposto nella voce originaria, ha origini antichissime, ha avuto un particolare impulso nel 17° secolo con F. Redi e si è progressivamente sviluppata nei secoli successivi. Attualmente nuove tecniche, come le indagini immunoenzimatiche, i metodi analitici d'indagine epidemiologica e le biotecnologie stanno modificando le conoscenze tassonomiche ed epidemiologiche, nonché i sistemi di profilassi e terapia. Anche la terminologia parassitologica è stata modificata, secondo criteri stabiliti dalla Federazione mondiale dei parassitologi e che verranno seguiti in questo testo. Va del resto notato che gli stessi parassiti hanno dimostrato una notevole capacità di adattamento ai cambiamenti nelle situazioni ecologiche e agli strumenti di lotta adottati dall'uomo.
Principali malattie parassitarie. - Circa un centinaio sono le malattie parassitarie che possono colpire l'uomo, con maggiore o minore gravità. I rispettivi gruppi verranno elencati secondo l'agente causale.
Malattie da protozoi (organismi unicellulari): amebosi, babesiosi, balantidiosi, criptosporidiosi, giardiosi, leishmaniosi (cutanea, muco-cutanea, viscerale), malaria (da Plasmodium falciparum, P. malariae, P. ovale, P. vivax), toxoplasmosi, tricomonosi, tripanosomosi africana (malattia del sonno), tripanosomosi americana (morbo di Chagas).
Malattie da elminti (vermi): causate da nematodi (vermi tondi): anisachiosi, anchilostomosi, angiostrongilosi, ascaridiosi, dracunculosi o dracontiasi, enterobiosi od ossiuriosi, filariosi (da Brugia malayi, Dirofilaria sp., Loa loa, Onchocerca vulvulus, Wuchereria bancrofti), larve migranti cutanee e viscerali, strongiloidosi, tricocefalosi, trichinellosi. Causate da cestodi (vermi piatti): botriocefalosi, cenurosi, difillobotriosi, dipillidiosi, echinococcosi-idatidosi (da Echinococcus granulosus ed E. multilocularis), imenolepiosi, teniosi (da Taenia saginata e T. solium). Causate da Trematodi (distomi): clonorchiosi, fasciolopsiosi, fasciolosi di varie specie, paragonimosi, schistosomosi o bilarziosi (da Schistosoma haematobium, S. intercalatum, S. japonicum, S. mansoni, S. mekongi).
Infestazioni da artropodi: possono essere causate da insetti o da acari. Causate da insetti: miasi, pediculosi (da pidocchi del capo, del corpo, del pube o piattole), nonché infestazioni da ceratopogonidi, cimici, varie specie di flebotomi o pappataci (possono trasmettere le leishmaniosi e altre malattie), mosche, simulidi, tafani, zanzare (secondo la specie, possono trasmettere la malaria, la febbre gialla e altre malattie). Causate da acari: infestazioni da zecche di specie diverse (possono trasmettere numerose malattie), rogne.
Di notevole importanza sono pure le malattie parassitarie degli animali (domestici, sinantropici e selvatici), dovute a parassiti simili a quelli sopra citati, che sono causa di sofferenze negli animali colpiti e di danni economici; alcune di queste malattie sono zoonosi, possono cioè essere trasmesse all'uomo con meccanismi vari.
Diffusione mondiale. - Alcune malattie parassitarie, come per es. la ossiuriosi e la toxoplasmosi, presentano una diffusione geografica cosmopolita. La maggioranza è condizionata da fattori ecologici, socioeconomici e religiosi e dalle conseguenti abitudini di vita. Per es., le tripanosomosi sono condizionate dalla diffusione geografica degli artropodi vettori: glossine (mosche tse-tse) per la tripanosomosi africana, cimici della famiglia Reduviidae (triatomi) per quella americana. Le teniosi sono assenti nelle popolazioni vegetariane, mentre in quelle che si cibano di carne bovina cruda o insufficientemente cotta è presente la forma da Taenia saginata, in quelle che si cibano di carne di suino (selvatico o allevato allo stato semibrado, non proveniente da allevamenti intensivi) è presente la forma da Taenia solium; inoltre in popolazioni che si cibano di pesce crudo o insufficientemente cotto può essere presente la teniosi da difillobotrio. Le varie specie di schistosoma sono condizionate dalla presenza dei differenti molluschi (lumachelle d'acqua) che permettono di completare il loro ciclo biologico fuori dall'ambiente umano o animale.
La diffusione di diverse parassitosi ha potuto essere palesata grazie all'introduzione di nuove tecniche diagnostiche ed epidemiologiche. Tipico esempio è la criptosporidiosi, sconosciuta sino a pochi anni or sono, presente nell'uomo e negli animali di tutti i paesi dov'è stata ricercata, grazie al miglioramento delle tecniche d'indagine. La trichinellosi, che si credeva dovuta a una sola specie di parassita (Trichinella spiralis), legata per la trasmissione soprattutto al suino e a poche altre specie animali, si ritiene attualmente causata da almeno otto specie di parassiti, la maggior parte dei quali legata all'ambiente silvestre; tra le specie animali responsabili dell'infezione umana assume sempre più importanza il cavallo.
Delle sei malattie considerate di rilevante priorità dal programma per la medicina tropicale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), cinque sono parassitosi: malaria, filariosi, leishmaniosi, schistosomosi, tripanosomosi.
La malaria è presente in vasti territori dell'Africa, dell'America latina e dell'Asia e risente, nella sua diffusione, delle condizioni socio-economiche e della presenza delle specifiche zanzare anofeli in grado di trasmettere l'infezione. Si calcola che il 78% della popolazione mondiale viva in zone endemiche, con 800 milioni di persone infette e 1,5 milioni di morti ogni anno. La persistenza e la gravità della malattia sono ulteriormente accentuate dalla capacità da parte delle anofeli di sviluppare resistenza verso i prodotti antiparassitari usati per combatterle, e da parte dei plasmodi di sviluppare resistenza verso i medicamenti usati a scopo profilattico e terapeutico. Si sta ora cercando di sviluppare vaccini antimalarici.
La filariosi, nelle sue differenti forme trasmesse da artropodi, è presente in tutti i continenti: in Europa esiste solo una forma rara e di lieve gravità, dovuta a dirofilaria. Si calcola che circa la metà della popolazione mondiale viva in zone dove esistono le altre forme, tutte gravi: circa 90 milioni di persone sarebbero colpite dalle filarie che causano elefantiasi, 30 milioni da oncocercosi, che può causare cecità, e un milione da dracunculosi, forma sottocutanea dovuta al cosiddetto verme di Medina.
Per la leishmaniosi, varie forme sono presenti in zone tropicali e subtropicali dove vivono circa 200 milioni di persone; queste forme sono trasmesse da differenti specie di flebotomi: tra queste la cutanea e la viscerale, importanti soprattutto nel Mediterraneo, e la mucocutanea, presente in America latina. I casi annui di malattia sono valutati in 1,2 milioni.
Per la schistosomosi le stime attuali indicano i casi in circa 200 milioni, quelli di clonorchiosi in 20 milioni e quelli di fasciolopsiosi in 10 milioni, in paesi dell'Africa, dell'America latina e dell'Asia. L'incidenza è aumentata in alcune zone come conseguenza dei piani d'irrigazione e della costruzione di dighe, con formazione di condizioni favorevoli per la moltiplicazione delle specifiche lumachelle d'acqua che fungono da ospite intermedio per i trematodi: importante è la conseguente esposizione professionale dei lavoratori agricoli, degli addetti alla raccolta dell'acqua e dei pescatori.
Le tripanosomosi dell'uomo e degli animali costituiscono un fattore che condiziona lo sviluppo di vaste zone dell'Africa: l'infezione (malattia del sonno), trasmessa da glossine (mosche tse-tse), è presente in 34 stati con un'incidenza di circa 5 milioni di persone colpite. La tripanosomosi americana (morbo di Chagas), trasmessa da triatomi, è presente in vaste zone dell'America latina, dove si calcola che colpisca 20 milioni di persone.
Altre parassitosi, pur non essendo incluse nel programma OMS, presentano una notevole importanza per la loro diffusione e/o conseguenze sanitarie; salvo poche eccezioni, sono connesse con lo sviluppo socio-economico. Tra queste sono da considerare particolarmente l'ascaridiosi, che colpisce 1,3 miliardi di persone, l'anchilostomosi (900 milioni), la tricocefalosi (700 milioni), la teniosi da Taenia saginata (60 milioni), la trichinellosi (40 milioni) e la difillobotriosi (13 milioni). Altre, per le quali non si hanno valutazioni, ma che hanno certamente una forte rilevanza, sono la toxoplasmosi, la criptosporidiosi, la ossiuriosi, l'echinococcosi-idatidosi e la teniosi da Taenia solium. Di grande rilievo sono pure le malattie parassitarie degli animali. Tra queste primeggiano, per la loro influenza sullo sviluppo socio-economico di vaste zone, quelle da emoprotozoi (anaplasma, babesia, piroplasma e tripanosoma), da vermi gastrointestinali e polmonari, nonché le fasciolosi, le miasi e le rogne.
Situazione in Italia. - La prevalenza delle malattie parassitarie è cambiata notevolmente negli ultimi anni, a causa delle radicali modifiche socio-economiche e ambientali che si sono verificate nel paese.
La malaria, eradicata completamente nell'immediato dopoguerra, si manifesta attualmente con circa 500 casi annui, tutti d'importazione (persone che si sono recate per lavoro o turismo in zone endemiche, lavoratori ospiti); è stata pure segnalata la cosiddetta malaria da aeroporto dovuta all'importazione di zanzare infette introdottesi in aerei provenienti da paesi in cui la zanzara è presente.
L'importazione in Libia (1989) della mosca Cochliomya hominivorax, agente della miasi americana che provoca gravi danni negli animali domestici e selvatici e può colpire l'uomo, ha causato notevole allarme nel bacino del Mediterraneo: la mosca è stata eradicata in tre anni, grazie alla disseminazione di maschi sterilizzati organizzata dalla FAO e dalla cooperazione internazionale. La parassitosi più diffusa in Italia è comunque la toxoplasmosi, trasmessa da gatti infetti o tramite l'ingestione di carni crude o insufficientemente cotte. Frequente è pure l'ossiuriosi. Mancano dati sulla prevalenza della criptosporidiosi, infezione protozoaria emergente e molto diffusa. Le geoelmintosi, cioè le verminosi che si trasmettono per contatto col suolo (anchilostomosi, ascaridiosi, tricocefalosi), che un tempo erano rilevanti, soprattutto nelle zone agricole, sono ora quasi scomparse. Stanno aumentando, invece, le segnalazioni di dirofilariosi, nonché di miasi. La trichinellosi, quasi scomparsa per alcuni anni, è ora riemersa, legata in alcune zone di endemia all'ingestione di carne di cinghiale o di suino allevato allo stato brado; si hanno inoltre occasionali epidemie da ingestione di carne di equini importati. La teniosi-cisticercosi (il cosiddetto ''verme solitario''), legata all'ingestione di carne suina cruda, non viene segnalata da tempo; al suo posto è emersa la forma legata all'ingestione di carne bovina, della quale si valutano circa 10.000 casi annui. L'echinococcosi-idatidosi sembra in aumento, in relazione all'aumentato interesse per essa e al diffondersi dell'allevamento ovino: si calcola che ogni anno circa 1000 persone debbano essere operate a causa di cisti idatidee. Sono in corso programmi di lotta, soprattutto in Abruzzo e Sardegna che sono le regioni di maggior endemicità. In Italia non è stata segnalata l'idatidosi multiloculare.
L'AIDS e le altre forme da immunodepressione hanno aumentato la rilevanza delle patologie derivanti da alcuni parassiti (criptosporidi, leishmanie, strongiloidi, toxoplasmi) che hanno visto il loro ruolo di agenti patogeni opportunisti confermato anche in Italia.
Modificate abitudini di vita hanno portato ad aumenti di malattie parassitarie. Per es., l'uso di mangiare carni crude o insufficientemente cotte ha portato a un aumento di teniosi-cisticercosi, toxoplasmosi e trichinellosi. Il crescente numero di cani e gatti da compagnia e la loro maggior promiscuità con bambini ha portato a un aumento delle larve migranti. L'aumento degli scambi internazionali ha favorito, oltre alla malaria, anche altre malattie parassitarie: schistosomosi, trichinellosi, scabbia e pediculosi sono le parassitosi d'importazione di maggior rilievo; si è avuta anche l'introduzione di zanzare esotiche, potenziali vettori di malattie.
Dodici sono, oltre alla malaria, le malattie parassitarie dell'uomo a notifica obbligatoria in Italia, che riportiamo con accanto il numero di casi denunciati nel triennio 1987-89: amebosi (211), anchilostomosi (19), echinococcosi-idatidosi (284), imenolepiosi (178), leishmaniosi cutanea (63), leishmaniosi viscerale (92), scabbia (7425), schistosomosi d'importazione (83), teniosi (622), toxoplasmosi (1700), trichinellosi (20), pediculosi delle collettività (12.138). Come riportato nella relazione sullo stato sanitario del paese, tali notifiche sottostimano la reale incidenza delle malattie, a quanto si rileva dalla divergenza tra le notifiche stesse e le valutazioni fornite per la echinococcosi-idatidosi e la teniosi-cisticercosi.
Le malattie parassitarie degli animali domestici e selvatici sono ampiamente diffuse in Italia, dove provocano ingenti danni economici; di esse alcune possono essere trasmesse all'uomo (v. anche zoonosi, in questa Appendice).
Bibl.: Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Parasitic zoonoses, Report of a WHO Expert Committee with the participation of FAO, T.R.S. 637, Ginevra 1979; Id., Intestinal protozoan and helminthic infections, Report of a WHO Scientific Group, T.R.S. 666, ivi 1981; Parasitology-Quo vadit?, Proceedings of the 6th International Congress of Parasitology, a cura di M. J. Howell, Australian Academy of Science, Canberra 1986; OMS, WHO Expert Committee on Malaria. Eighteenth Report, T.R.S. 735, Ginevra 1986; Id., Epidemiology and control of African trypanosomiasis, Report of a WHO Expert Committee, T.R.S. 739, ivi 1986; Id., The biology of malaria parasites, Report of a WHO Scientific Group, T.R.S. 743, ivi 1987; I. De Carneri, Parassitologia generale e umana, Milano 198910; S. Pampiglione, G. Canestri Trotti, Guida allo studio della parassitologia, Bologna 19902; OMS, Control of the leishmanioses, Report of a WHO Committee, T.R.S. 793, Ginevra 1990.