PAOLO VI, papa (Giovanni Battista Montini: App. II, 11 p. 348; III, 11, p. 157)
Eletto al pontificato il 21 giugno 1963, in un conclave brevissimo, iniziato il giorno prima; morto a Castelgandolfo il 6 agosto 1978.
Quale arcivescovo di Milano svolse per più di otto anni un'intensa attività per l'assistenza spirituale ai lavoratori e ai giovani, per la costruzione di nuove chiese, per la visita pastorale compiuta in 820 delle 968 parrocchie, per la grande Missione cittadina (1957), per il fattivo incoraggiamento alla collaborazione missionaria da parte del clero diocesano. Creatolo cardinale, papa Giovanni XXIII lo chiamò a far parte della Commissione centrale preparatoria e della Commissione tecnico-organizzativa del Concilio, della cui prima sessione (1962-63) fu uno dei protagonisti.
Il pontificato di Paolo VI coincide in gran parte con la vita della Chiesa nell'ultimo quindicennio (vedi chiesa). Si è impegnato alla continuazione, alla conclusione e all'applicazione del Concilio, al consolidamento dell'unità dottrinale e disciplinare della Chiesa, al rafforzamento della vita cristiana dei fedeli col suo insegnamento ordinario e con diverse altre iniziative. Ha celebrato l'Anno della fede (1967-68) e l'Anno Santo (1974-75); Paolo VI è stato pure il primo papa che ha effettuato viaggi fuori d'Europa, raggiungendo mete di tutti i continenti, dall'importantissimo viaggio in Terrasanta (4-6 gennaio 1964) ove, oltre a visitare i Luoghi Santi e ad avere incontri col re di Giordania e col premier israeliano, ebbe un memorabile incontro col patriarca della Chiesa ortodossa, Atenagora, e dal viaggio a Bombay (2-5 dicembre 1964), a quelli a New York (4 ottobre 1965) per parlare all'assemblea dell'ONU a favore della pace e dell'aiuto alle popolazioni sottosviluppate, a Fatima (13 maggio 1967), in Turchia (25-26 luglio 1967), in Colombia, a Bogotà (22-25 agosto 1968), a Ginevra (10 giugno 1969), in Uganda (31 luglio-2 agosto 1969), in Asia, in Oceania e Australia (26 novembre-4 dicembre 1970).
Sotto il profilo organizzativo vanno ricordati: la riforma e l'internazionalizzazione della Curia romana; l'istituzione del Sinodo dei vescovi e di vari Segretariati, Commissioni e Consigli; l'ampliamento del collegio dei cardinali (il cui numero nel 1965 fu elevato a 103); la riforma del conclave; l'incoraggiamento alla costituzione delle Conferenze episcopali.
L'ecumenismo ha conosciuto sotto di lui notevoli progressi, non solo sul piano dei rapporti fraterni, ma anche su quello del dialogo teologico, condotto sempre con carità e chiarezza di posizioni. Lo stesso si dica dei rapporti con le religioni non cristiane e del dialogo con gli atei, esso pure auspicato nell'enciclica programmatica Ecclesiam suam (1964).
L'evangelizzazione è stata validamente incoraggiata; la collaborazione missionaria potenziata su nuove basi; la gerarchia ecclesiastica ordinaria impiantata in quasi tutti gli antichi territori di missione; incrementato il clero autoctono, largamente rappresentato anche nel collegio cardinalizio; ristrutturate le diverse forme di apostolato dei laici, anche con la creazione di nuovi ministeri che non richiedono l'ordine sacerdotale; istituito il diaconato permanente; ribadita la legge del celibato ecclesiastico per il clero di rito latino; valorizzato il compito della donna nella Chiesa, pur confermando la posizione tradizionale quanto alla sua esclusione dal sacerdozio (Dich. Inter insigniores, 15 ott. 1976); approfonditi i problemi dell'evangelizzazione e della catechesi agli uomini del nostro tempo (Sinodi dei vescovi 1974 e 1977).
Costante è stata l'opera svolta da Paolo VI a favore della pace mondiale, per stimolare il progresso globale dell'uomo, per indurre all'aiuto dei popoli in via di sviluppo, per venire in soccorso ai colpiti da calamità, ecc.
La politica di Paolo VI verso i regimi comunisti è stata improntata a sincero desiderio di contatti, utili anzitutto al bene delle stesse popolazioni, ma anche per assicurare ai cattolici l'indispensabile riconoscimento dei loro diritti. Le medesime finalità giustificano la presenza attiva della Santa Sede in seno ai grandi organismi internazionali. Intensi sono stati anche i contatti col mondo della cultura e dell'arte, specialmente con la fondazione della collezione d'arte religiosa moderna presso i Musei vaticani, e con una costante attenzione ai movimenti di pensiero, soprattutto francesi, e la vicinanza culturale con J. Maritain e J. Guitton.
Come vescovo di Roma, Paolo VI ha seguito molto da vicino la vita pastorale, con frequentissime visite alle parrocchie, in specie del suburbio, e ha proceduto alla ristrutturazione del Vicariato (cost. ap. Vicariae potestatis, 6 gennaio 1977).
Nell'ultimo suo anno di vita aveva moltiplicato gli sforzi per la pace in Medio Oriente e soprattutto nel Libano, per la concordia fra le nazioni (Messaggio all'ONU per il disarmo, 24 maggio 1978), per sradicare le radici della violenza e del terrorismo (si ricordino in particolare i suoi interventi nella tragica vicenda del sequestro e dell'uccisione dell'on. Moro da parte delle Brigate rosse, marzo-maggio 1978, culminati nella commossa preghiera letta durante la messa in suffragio di A. Moro nella basilica di S. Giovanni in Laterano).
Bibl.: F. Bea, Vocabor Paulus, Torino 1963; C. Calderón, Montini papa, Salamanca 1963; G. Huber, Paolo VI, Milano 1963; A. Lazzarini, Profilo di Montini, Roma 1963; Insegnamenti di Paolo VI, 16 voll., Città del Vaticano 1963 ss.; G. B. Montini, Lettere del Concilio; Roma e il Concilio, Milano 1963; id., L'attività della Santa Sede, Città del Vaticano 1963 ss.; W. A. Barret, Paolo VI, Milano 1964; J. L. González, T. Pérez, Paolo VI Montini, Modena 1964; M. Juffé, Paolo VI, Brescia 1964; Actes et documents du Saint-Siège relatifs la Seconde Guerre Mondiale, 11 voll., Città del Vaticano 1965 ss.; J. Guitton, Dialoghi con Paolo VI, Milano 1967; Autori vari, Paolo VI e Brescia, Brescia 1971; G. Caprile S. J., Dieci anni di pontificato: fedeltà a un programma, in La Civiltà Cattolica, 1973; II, pp. 521-30; L. Bazzali, Papa Paolo VI. Tormento e grandezza di un'anima, Milano 1978; Anni e opere di Paolo VI, a cura di N. Vian, introduzione di A. C. Jemolo, Roma 1978.