CONCONE, Paolo Giuseppe Gioacchino
Nacque a Torino il 12 sett. 1801e nella sua città iniziò gli studi musicali; tuttavia mancano notizie sulla sua formazione e sulle sue prime esperienze musicali. Apprezzato organista, si dedicò anche alla composizione tentando con scarso successo la strada del teatro. Nel 1836 si sottopose al giudizio del pubblico e della critica torinesi con Un episodio del San Michele su libretto di Felice Romani.
L'opera venne rappresentata al teatro Carignano con esito sfavorevole, secondo quanto riportato in una critica della Gazzetta piemontese (10 giugno 1836): "Il melodramma è mediocre, anzi - lasciatemelo dire, poiché trincio sul mio - il melodramma è cattivo... Ma ad ogni modo, buono o cattivo che sia il melodramma, esso è di genere giocoso, è di stile familiare, è uno scherzo. Tale doveva essere la musica, gaia, leggera, parlante. La musica tale non è. Avvi un eterno frastuono di trombe e di timpani, che l'egual non sarebbe se si trattasse di un'azione totalmente guerresca; avvi un'istrumentazione che coprirebbe qualunque sia voce, foss'anche quella di Stentore; una declamazione non mai d'accordo colla parola, poiché si sforza di cantare ove converrebbe parlare, e va parlando nei pochi luoghi ove andrebbe cantato. Tutti i principianti son fatti così. Non badano al genere in cui si esercitano, vanno in cerca del difficile, del lambiccato, del contorto, fondano ogni loro speranza sull'orchestra, e s'innamorano di una musica che favella soltanto all'orecchio, e fa gridare al cuore: musique, que me veuxtu?...".
Abbandonata l'attività teatrale dopo questo primo insuccesso, il C. lasciò Torino e si trasferì a Parigi, ove visse dal 1837 al 1848acquistando rinomanza come maestro di canto e di pianoforte e pubblicando gran parte delle sue composizioni che dovevano riabilitare la sua fama, tra cui melodie, romanze, duetti, solfeggi e metodi per l'insegnamento del pianoforte.
Della sua vasta produzione vocale e strumentale, pubblicata prevalentemente a Torino e a Parigi senza indicazione di data, si ricordano: Aprile (Avril), notturno a due voci, Parigi; La chanson du forestier pour piano, Torino; Contes de la veillée, 5 morceaux caracteristiques pour piano, ibid.; Derniers voeux de Rachel, melodie biblique pour mezzosoprano, Mainz; Les échos, andante dramatique pour piano op. 42, Torino; Le crepuscule, rêverie, London; Ellinor, premier nocturne pour piano, ibid.; Esercizi per la voce con accompagnamento di pianoforte op. 11, ibid.; Exercises pour deux voix de femmes avec accompagnament de piano... op. 14, Mainz; Esercizi per due voci di donna con accompagnamento di pianoforte per servire di passaggio dalle 25 lezioni facili (op. 13) ai vocalizzi di perfezionamento (op. 15)..., Torino; 30 Exercises pour la voix faisant suite aux 50 pour le medium de la voix..., Braunschweig; La fidanzata del marinaio, scena e aria per soprano, Mainz; Introduzione all'arte per ben cantare... seguito da esercizi di vocalizzazione tratti dalle opere di Rossini, op. 8, Torino; Jeanne Hachette. Scene et aire, paroles de Mr. Crevel de Charlemagne, Mainz; Judith. Scène et air pour voix de mezzo-soprano, paroles de M. Bélanger, ibid.; 50 lezioni per il medium della voce con accompagnamento di pianoforte, op. 9, Torino, più volte ristampate (Milano, Ricordi, 1944; Leipzig, Peters, 1963; Varsavia s. d.); 40 lezioni per basso o baritono con accompagnamento di pianoforte op. 17, Torino, Mainz, poi Milano, Ricordi, 1933; 25 Lezioni di canto per due voci di donna, op. 13, Torino, poi Mainz e Milano; 25 Leçons de chant [di media difficoltà per il medio della voce] op. 10, Torino, poi Milano 1933, 1945 e 1955; 15 Vocalizzi per soprano o mezzo soprano, op. 12, Milano; Melanie, scene dramatique, paroles de Bélanger, Mainz; Walter Scott Lyrique. Paroles de Bélanger: 2me collection, Ivanhoe; 3me série, La jolie fille de Perth; 4me série, Les Puritains d'Ecosse; 5me série, Le Pirate ou Minna et Brenda; 6me série, Le Connétable de Chester, Paris; 1ere page d'album. Andante pour piano, op. 48, Torino; Les petites perles pour le piano et doigtées pour les petites mains, op. 27, Paris; Scuola melodica per pianoforte a 4 mani. 15 Studi elementari, Torino; Scuola melodica per pianoforte. 15 Studi dialogati, ibid.; ... 15 studi da sala, ibid.; ... 15 studi espressivi, ibid.; ... 15 studi di genere, ibid.; ... 15 studi di stile..., ibid.; 14 studi sentimentali sopra le più celebri melodie di Schubert, ibid.; Scuola melodica per pianoforte a 4 mani, 10 studi d'espressione, ibid. Egli scrisse inoltre numerosi altri metodi di tecnica pianistica. Ricordiamo anche 20 études sentimentales pour piano, sur les plus jolies mélodies de F. Schubert, op. 54, Paris; 10 studi drammatici per pianoforte a 4 mani sopra le più celebri melodie di Schubert, op. 58, Torino; Veille de combat. Caprice militaire pour piano, op. 56, ibid.; Les veillées du Chateau. Cinq pièces caracteristiques pour le piano, ibid.; Violette de près. Nocturne pour piano, op. 55, ibid.; 15 Vocalises pour Contralto ou mezzo-soprano, op. 12, Mainz, poi Londra, Milano, Ricordi e Braunschwieg, Litolff.
Particolare fortuna ebbero i solfeggi cantati, che, tuttora usati nell'insegnamento del canto, costituiscono un valido metodo per il progressivo superamento delle difficoltà tecniche. Fra le varie edizioni ricordiamo quella dedicata alla celebre cantante Laura Cinti Damoureau (Introduzione all'arte per ben cantare, ossia metodo elementare di canto contenente le regole ed i principi più essenziali, op. 8, Torino s. d.); contiene, nella prefazione, elementi di didattica relativi alla emissione della voce e all'assimilazione da parte dell'allievo dei valori ritmico-melodici, mentre ogni esercizio è corredato di suggerimenti validi per una corretta esecuzione.
Tornato a Torino nel 1848, allo scoppiare dei moti rivoluzionari, il C. si cimentò nuovamente in un melodramma, Graziella, tratto dall'omonimo romanzo di Lamartine, che non fu mai rappresentato, ma "la cui riduzione per pianoforte, pubblicata a Parigi, prova che questa musica fresca, colorita ed elegante si sarebbe onorevolmente sostenuta sulla scena" (Gazz. music. di Milano, XIX [1861], p. 101). Poco dopo il suo ritorno a Torino gli venne conferito l'incarico di organista della cappella reale e la nomina a cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, con cui la sua città gli assegnava il giusto riconoscimento dei suoi meriti artistici.
Morì a Torino il 1° giugno 1861.
Fonti e Bibl.: Il Messaggiere torinese, 23 genn. 1836, 4, p. 14; Gazzetta piemontese, 10 giugno 1836, 129, pp. 1 s.; Gazzetta music. di Milano, XIX (1861), p. 101; Allgemeine musikal. Zeitung, XXXVIII (1836), p. 715; W. Fischer, Instrumentalmusik von 1750-1828, in G. Adler, Handbuch der Musikgeschichte, Frankfurt 1930, pp. 908, 1222; H. Mendel, Musikalisches Conversations Lex., II, Leipzig 1942, p. 540; A. Basso, Storia del teatro Regio di Torino, II, Il Teatro della città dal 1788 al 1936, Torino 1976, p. 217; Storia dell'Opera, III, 1, Torino 1977, p. 242; H. Riemanns Musik-Lexikon, Berlin 1919, p. 219; C.Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 362; Grove's Dict. of Music and Musicians, p. 397; Die Musik in Gesch, und Gegenwart, II, col. 1615; Enc. dello Spett., III, col. 1311; La Musica, Diz., 1, p. 428; Encicl. della Musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 157.