Antica famiglia toscana, originaria di Signa; ne è considerato capostipite un Pandolfino di Rinuccione, notaio a Signa, che combatté coi guelfi di quel comune nella battaglia di Montaperti (1260). Alla fine del sec. 13º si stabilì a Firenze, dove negli ultimi decennî del Trecento era già in vista nella vita pubblica del comune, con Filippo, priore (1381) e gonfaloniere (1392). Nel comune fiorentino e nello stato mediceo poi i P. tennero a lungo cariche importanti, tanto amministrative quanto diplomatiche e militari: così Giannozzo, ambasciatore presso gli Aragonesi di Napoli (1450), la Repubblica veneta (1454), la curia romana (1455); Agnolo (v.), che ebbe parte di rilievo durante la crisi del comune; Francesco, ambasciatore alla corte di Luigi XII, re di Francia (1506); Pier Filippo (1502-1560), valente capitano all'assedio di Firenze del 1530, ambasciatore mediceo a Venezia (1545-49), Ferrara (1550), presso l'imperatore (1551-55), commissario generale dell'esercito ducale (1556) e di nuovo ambasciatore a Venezia (1557). Si distinsero nella Chiesa, fra gli altri, Niccolò (1440-1518), vescovo di Pistoia, governatore pontificio in Romagna e consigliere di Giulio II, cardinale (1517); Giannetto (m. 1525), vescovo di Tropea (1484); Ludovico Maria (1675-1748), vescovo di Volterra; mentre qualche fama letteraria ebbe nel sec. 17º Filippo (1575-1655), uno dei primi Lincei, noto come linguista, studioso di Dante e traduttore in latino delle opere di Galileo. La famiglia si estinse nella linea maschile con Battista Filippo, nel 1818.