PANCREATINA
. Polvere amorfa, bianco-giallastra, di caratteristico odore, solubile in acqua e glicerina, formata da una miscela degli enzimi termolabili contenuti nel succo pancreatico). Viene preparata dal pancreas fresco di bue. Le sue proprietà farmacologiche sono dovute alla proteasi, alla tripsina (v.), che nella pancreatina commerciale si trova in piccola quantità, e inoltre al contenuto in diastasi e lipasi. L'enzima amilolitico, o amilopsina, agisce senza l'intervento di alcuna chinasi; tuttavia è rinforzato, nella sua efficacia, dal succo enterico, dalla saliva e dalla bile e ha il suo optimum in ambiente neutro o lievissimamente acido. Accanto all'amilopsina si trovano altre diastasi, cioè la maltasi e la lattasi: questa nella secrezione pancreatica di animali lattanti. La steapsina, o lipasi pancreatica, contenuta nella pancreatina conserva quasi immodificato il suo potere saponificante sui grassi, potere attivato sia dalla bile, che può considerarsi come una co-diastasi della steapsina, sia dai sali di manganese. Alla dose di alcuni grammi (0,50-2 grammi per giorno) si usa nell'insufficienza pancreatica, particolarmente in casi di steatorrea e creatorrea.