(o ovidutto) In anatomia comparata, nome dei dotti genitali (gonodotti) femminili per l’emissione delle uova prodotte negli ovari. In quasi tutti i Vertebrati Gnatostomi gli o. sono rappresentati dai dotti di Müller; questi, negli Elasmobranchi, si originano per sdoppiamento longitudinale dei rispettivi dotti di Wolff (del pronefro) e comunicano da ciascun lato, mediante l’ostium tubae abdominale, con la cavità celomatica. Negli altri Vertebrati gli o. si originano, con modalità diverse, da una doccia imbutiforme della parete peritoneale. La doccia, situata innanzi alla gonade, si trasforma in canale ai lati di ciascun dotto di Wolff.
La parete dell’o. consta, tipicamente, di un rivestimento esterno peritoneale, di uno strato intermedio muscolare, e di un epitelio interno ricco di ghiandole che secernono l’albume e i vari involucri terziari protettivi dell’uovo. Negli Elasmobranchi, Dipnoi, Anfibi, Sauropsidi, gli o., distinti, sboccano separatamente nella cloaca; nei Monotremi, prima in un seno urogenitale, quindi nella cloaca. Si differenziano in zone funzionalmente distinte: un ostio peritoneale ciliato, atto ad accogliere e a far passare le uova dal celoma nell’o.; una porzione ghiandolare per la secrezione dell’albume; una dilatazione terminale sacciforme dove permane l’uovo fino alla deposizione e nella quale, come nei Cheloni e negli Uccelli, viene secreto il guscio calcareo dell’uovo. In alcuni Uccelli, con l’atrofia dell’ovario destro scompare il relativo ovidotto.
Nei Marsupiali e nei Placentali i due o. possono fondersi, differenziandosi nei vari tratti: una porzione anteriore tubolare, la tromba di Falloppio o tuba ovarica derivata dall’ostium tubae abdominale; una porzione mediale a pareti muscolari ben sviluppate, l’utero, rivestito internamente di una mucosa ghiandolare spessa; una porzione posteriore a pareti sottili, la vagina, che si apre nel seno uro-genitale, separato mediante un setto dalla cloaca. In alcuni Marsupiali ciascun o. ha uno sbocco separato, quindi si ha una vagina doppia. Nei Placentali, invece, la fusione terminale dei due o. produce una vagina impari e tale fusione può anche estendersi al tratto di o. che rappresenta l’utero; gli uteri dei due lati possono essere così: separati (maiale), parzialmente uniti (mucca) o, come nei Primati, fusi completamente, con un’unica cavità.