PETRUCCI, Ottaviano
PETRUCCI (de’ Petrucci), Ottaviano (Ottavio). – Nacque a Fossombrone il 18 giugno 1466 da Giovanni Lodovico Baldi Petrucci (morto tra il 1493 e il 1511). Ebbe tre fratelli.
La ricostruzione della biografia si fonda quasi per intero su una doppia serie di fonti. Da un lato vi sono i documenti legali forsempronesi (1493-1538; alcuni sono nell’Archivio di Stato di Pesaro; altri, oggi dispersi, sono riprodotti in Vernarecci, 1881 e 1882), che testimoniano sia gli interessi immobiliari coltivati da Petrucci nella città natale anche negli anni della sua dimora veneziana, sia gli incarichi e le magistrature di cui fu periodicamente investito come consigliere municipale (dal 1504), revisore delle vie (dal 1505), primo degli anziani (dal 1507), capitano dei castelli (dal 1512), delegato in un negoziato della città con papa Leone X (1520). Dall’altro lato vi è una sessantina abbondante di edizioni musicali, apparse a Venezia tra il 1501 e il 1509, e a Fossombrone tra il 1511 e il 1538.
Il 25 maggio 1498 Petrucci, abitante in Venezia – si presume che vi si fosse stabilito nei primi anni Novanta (Boorman, 2006, p. 28) –, ottenne un privilegio ventennale per la stampa di musica polifonica e intavolature d’organo e di liuto e per il commercio di libri di musica. Il suo primo libro, Harmonices musices odhecaton A, datato 15 maggio 1501, fu una miscellanea di musiche vocali – perlopiù chansons francesi – stampate in forma di libro corale, ossia con le tre, quattro o cinque voci disposte su due pagine ad apertura di libro (era il formato consueto degli chansonniers manoscritti italiani coevi, in 4° oblungo).
L’Odhecaton fu realizzato con il concorso finanziario del libraio Niccolò di Raffaele e dello stampatore Amadio Scotto, figlio del capostipite, Ottaviano, di una delle maggiori stamperie veneziane del XVI secolo; fu dedicato a Girolamo Donato, patrizio veneto e umanista; fu redatto e curato dal frate domenicano Pietro Castellano. Si trattò del primissimo libro di musica a stampa, prodotto mediante tipografia metallica in un complesso procedimento a impressione multipla: venivano stampati in successione i pentagrammi, le note, le parole; per nitidezza e precisione, il risultato qualitativo è incomparabilmente superiore ai rari esempi anteriori di stampa musicale a caratteri mobili disseminati in trattati e libri liturgici. Alla prima edizione dell’Odhecaton – ne esiste un solo esemplare, incompleto, nel Museo della musica di Bologna – ne seguirono presto altre due (1503 e 1504).
Fu l’avvio di un’intensa produzione di libri in forma di libro-corale, che recano miscellanee di Canti (B e C, 1502 e 1504) e poi di Frottole (11 libri, 1504-14), laddove il termine ‘frottola’ sussume in realtà una varietà di forme poetiche e musicali in uso nelle corti e nelle città dell’Italia settentrionale; ma anche di lamentazioni (libri I-II, 1506) e di laude (I-II, 1506, 1508). La musica da chiesa fu invece pubblicata in libri parte (ossia un fascicolo per ciascuna voce): furono soprattutto messe, di Josquin Després (1502, 1505, 1514), Jakob Obrecht (1503), Antoine Brumel (1503), Joannes Ghiselin (1503), Pierre de La Rue (1503), Alexander Agricola (1504), Marbriano de Orto (1505), Heinrich Isaac (1506), Gaspar van Weerbecke (1507), Jean Mouton (1515), Antoine de Févin (1515), Fragmenta missarum (1505), Missarum diversorum (1508); ma anche Magnificat (1507) e inni (Johannes Martini, 1507). I primi libri di Motetti (A e B, 1502 e 1503) apparvero in forma di libro-corale, i successivi come libri parte (C, 1504; IV, 1505; a 5 libro I, 1508). Petrucci produsse infine quattro libri di intavolature di liuto, di Francesco Spinacino (I-II, 1507), Giovan Maria Alemanni (1508) e Joanambrosio Dalza (1508), nonché i Tenori e contrabassi intabulati di Francesco Bossinensis (I-II, 1509 e 1511). Parecchi libri ebbero più di un’edizione, segno evidente del buon esito dell’impresa avviata da Petrucci, il quale peraltro il 18 ottobre 1504 chiese e ottenne di essere ammesso nella Scuola dei cestieri veneziani, vantando l’invenzione di tinture apposite.
L’ultimo libro pubblicato da Petrucci in Venezia è datato 27 marzo 1509. Le notizie s’interrompono fino al 10 maggio 1511, quando l’editore risulta di nuovo stabilito in Fossombrone (circa le ipotetiche ragioni del ritorno in patria, cfr. Boorman, 2006, pp. 42-46). Qui Petrucci dovette godere del patrocinio del vescovo umanista Paulus de Middelburgo: per lui curò la sontuosa stampa del trattato astronomico Paulina de recta Paschae celebratione (8 luglio 1513), cui concorse Francesco Griffo, il famoso intagliatore dei caratteri greci di Aldo Manuzio (Petrucci se ne era valso fin dal 1501 per alcune parole greche nell’Odhecaton). Altre, più esigue edizioni non musicali furono l’Epistola de vita et gestis Guidobaldi Urbini ducis di Baldassar Castiglione (1513) e la Parabola Christi de correctione calendarii dello stesso Middelburgo (1516). Il colophon dell’editore Petrucci, datato 1° gennaio 1519, compare anche nel manoscritto della traduzione di Ippocrate per mano di Marco Fabio Calvo, rimasto però inedito (Biblioteca apostolica Vaticana, Vat. lat. 4416). Petrucci, che negli Stati della Chiesa godeva di un privilegio di stampa quindicennale concessogli da Leone X il 22 ottobre 1513 per i libri di polifonia e intavolature d’organo e nel 1514 aveva ottenuto il rinnovo del privilegio veneziano, continuò a sfornare libri di musica. Circostanze politiche impropizie lo indussero a concentrarsi sulle ristampe di propri libri (in particolare messe di Després e Ghiselin) e su una serie nuova di Motetti de la Corona (I-IV, 1514-19). Nel 1520 ampliò l’orizzonte delle proprie scelte, pubblicando in parti staccate la Musica sopra le canzone del Petrarcha di Bernardo Pisano: dal punto di vista del formato e del contenuto, si trattò del primo libro a stampa di madrigali, incunabolo di un genere musicale ed editoriale che a partire dagli anni Trenta avrebbe poi avuto uno sviluppo sensazionale.
Nel 1520 la serie delle edizioni sembra interrompersi; Petrucci fu impegnato anche sul versante della produzione cartaria, in Fossombrone e più tardi a Sora, nel Frusinate. Tre frammenti di stampe musicali seriori studiati o rinvenuti in anni recenti documentano però che l’attività editoriale non cessò del tutto.
Uno di essi contiene un madrigale di Philippe Verdelot, ed è oggi situato intorno al 1533-35. Un altro, con il colophon di Petrucci e del suo socio Bartolomeo Egnazio, datato 15 ottobre 1538, contiene brani tratti dai Motteti dal fiore di Jacques Moderne (Lione 1532). Un terzo infine, datato 15 maggio 1539 dallo stesso Egnazio, presenta la tavola e alcuni lacerti di madrigali di Giuliano Tiburtino (Giuliano Buonaugurio da Tivoli): successivo alla morte di Petrucci, è realizzato con i suoi tipi.
Petrucci morì nell’autunno 1538, dopo il 15 ottobre, data del citato frammento di Motteti, e prima del 1° dicembre 1538: in tale data, nell’atto di vendita della cartiera di Sora, il nome di Petrucci è accompagnato dall’avverbio quondam (Vernarecci, 1881 e 1882, indicava una diversa data di morte, 7 maggio 1539). Lasciava la moglie, Ippolita, e una figlia, Franceschina.
Il significato storico dell’iniziativa editoriale di Petrucci – l’‘invenzione’ del libro musicale a stampa – è inestimabile. E tuttavia, pur assicurando esiti qualitativi egregi, tanto il suo metodo dell’impressione multipla quanto quello, alternativo, della xilografia praticato dal suo principale concorrente, l’istriano Andrea Antico attivo a Roma e Venezia tra il secondo e il quarto decennio, si rivelarono a lungo andare antieconomici. Lo slancio impetuoso dell’editoria musicale italiana nel Cinquecento (di cui Petrucci va senza dubbio considerato il pioniere), e con essa del madrigale, si ebbe a partire dal 1538 grazie all’adozione, da parte di stampatori veneziani come Antonio Gardano e Girolamo Scotto, del sistema di stampa tipografica a impressione singola – ben meno elegante, ma assai più rapido e conveniente – introdotto a Parigi una decina d’anni prima da Pierre Attaingnant (cfr. Fenlon, 1995; Fenlon - Haar, 1988, ed. riveduta e aggiornata 2013).
Fonti e Bibl.: Fino al 2005 le fonti e la bibliografia su Petrucci e la sua produzione editoriale sono ampiamente compendiate in S. Boorman, O. P.: catalogue raisonné, New York 2006, che fornisce inoltre la descrizione analitica di tutte le edizioni note. Si segnalano qui, oltre gli studi d’assieme più importanti, le addizioni recentissime: A. Schmid, O. dei P. da Fossombrone, der erste Erfinder des Musiknotendruckes mit beweglichen Metalltypen, und seine Nachfolger im sechzehnten Jahrhundert, Wien 1845; F.X. Haberl, Drucke von O. P. auf der Bibliothek des Liceo filarmonico in Bologna, in Monatshefte für Musikgeschichte, V (1873), pp. 49-57, 92-99; A. Vernarecci, O. de’ P. da Fossombrone, Fossombrone 1881, Bologna 1882; C. Sartori, Bibliografia delle opere musicali stampate da O. P., Firenze 1948; Id., Nuove conclusive aggiunte alla ‘Bibliografia del P.’, in Collectanea historiae musicae, I, Firenze 1953, pp. 175-210; C.W. Chapman, Printed collections of polyphonic music owned by Ferdinand Columbus, in Journal of the American Musicological Society, XXI (1968), pp. 34-84; K. Jeppesen, La frottola: Bemerkungen zur Bibliographie der ältesten weltlichen Notendrucke in Italien, Aarhus-København 1968; S. Boorman, P. at Fossombrone: a study of early music printing with special reference to the ‘Motetti de la Corona’, 1514-1519, diss., University of London, 1976; J. Noble, O. P.: his Josquin editions and some others, in Essays presented to Myron P. Gilmore, a cura di S. Bertelli - G. Ramakus, II, Firenze 1978, pp. 433-445; I. Fenlon - J. Haar, The Italian madrigal in the early sixteenth century: sources and interpretation, Cambridge 1988 (ed. it. parziale, L’invenzione del madrigale italiano, Torino 1992), ed. riveduta e aggiornata, Cambridge 2013, ad ind.; B.J. Blackburn, Petrucci’s Venetian editor: Petrus Castellanus and his musical garden, in Musica disciplina, XLIX (1995), pp. 15-41; I. Fenlon, Music, print and culture in early sixteenth-century Italy, London 1995 (trad. it., Musica e stampa nell’Italia del Rinascimento, Milano 2001), ad ind.; T.M. Gialdroni - A. Ziino, New light on O. P.’s activity, 1520-38: an unknown print of the Motteti dal fiore, in Early Music, XXIX (2001), pp. 500-532; Venezia 1501: P. e la stampa musicale. Catalogo della mostra, a cura di I. Fenlon - P. Dalla Vecchia, Venezia 2001; T.M. Gialdroni - A. Ziino, - Id., Nuove fonti dall’officina di O. P., in Fonti musicali italiane, IX (2004), pp. 17-25; Venezia 1501: P. e la stampa musicale. Atti del convegno… 2001, a cura di G. Cattin - P. Dalla Vecchia, Venezia 2005; S. Boorman, O. P.: catalogue raisonné, New York 2006 (recensione di D. Fallows in Journal of the American musicological Society, LX (2007), pp. 415-421); T.M. Gialdroni - A. Ziino, Beyond P.: an unknown madrigal collection by Giuliano Tiburtino (Fossombrone 1539), in Acta musicologica, LXXIX (2007), pp. 33-84.