OTORINOLARINGOLOGIA (dal gr. οὖς "orecchio", ῥίς "naso", λάρυγξ "laringe" e λόγος "studio")
È lo studio delle affezioni dell'orecchio, del naso e della gola.
Storia. - Nella remota antichità, presso i popoli assiri, babilonesi, egiziani, indiani, si avevano nozioni un po' vaghe di queste speciali discipline, e nei papiri di Brugsch, di Ebers, e di Leida si trovano i documenti di queste loro conoscenze.
Periodo preippocratico. - Della medicina greca di questo periodo ben poco ci è noto. Omero accenna a ferite della gola e del naso; Alcmeone osserva, nelle capre, la tuba timpanica; Empedocle accenna al labirinto, e spiega il suono con l'impressione dell'aria su esso; Democrito e Anassagora illustrano in modo diverso la funzione della voce.
Periodo ippocratico. - Ippocrate descrive le suppurazioni acute e croniche dell'orecchio, tanto le primitive quanto le secondarie a morbi infettivi, con accenno alle complicanze cerebrali: dà norme terapeutiche per curare le lesioni traumatiche del naso, le deviazioni del setto, i rinoliti per i quali consiglia l'incisione esterna, e i polipi nasali. Per quelli peduncolati usava la spugna (mezzo ancora usato nel secolo XIX da F. E. R. Voltolini), per quelli fibrosi l'ansa formata da un tendine; per quelli duri (cancri) il cauterio. Ricorda le epistassi e il diverso valore semeiologico, distinguendole dalle emottisi; conosce ì bronchi e il loro modo di attacco ai polmoni. Dà nozioni terapeutiche per le varie infiammazioni della gola, fra le quali la difterica, rilevando i rapporti morbosi tra queste flogosi e l'orecchio.
Ippocrate, non conoscendo le ghiandole e la loro funzione, né sapendo spiegarsi l'origine delle secrezioni che umettano le vie aeree e digerenti, ricorse all'ipotesi che il cervello fosse la ghiandola secernente, i cui umori, attraverso la zona cribrosa dell'etmoide, passassero alle varie parti del corpo. Questo errore, ammesso da Galeno e dai suoi seguaci, dominò la patologia per molti secoli.
Da Ippocrate alla medicina romana. - Di questo periodo, contrassegnato dalla continuazione della tradizione ippocratica, ci limitiamo a ricordare Aristotele, che negli scritti d'ordine medico ci offre una più esatta descrizione dell'organo uditivo e delle vie aeree. Ritiene la laringe l'organo adibito alla respirazione e alla voce: la laringe emetterebbe le vocali, mentre la lingua e le labbra formerebbero le consonanti. Descrive la trachea come organo cartilagineo, combatte l'errore che i liquidi arrivino al polmone, ma fu l'autore di un'altro errore: dell'aer innatus sive implantatus, che sopravvisse nel pensiero scientifico fino a secoli a noi vicini.
Medicina romana. - L'arte medica incominciò a risplendere in Roma con Asclepiade, il quale ha il grande merito d'essere stato il primo a escogitare e praticare la tracheotomia. Cornelio Celso tratta diffusamente delle malattie dell'orecchio, descrivendo la tecnica delle operazioni di autoplastica e dell'estrazione dei corpi estranei, dei catarri delle prime vie aeree, delle ipertrofie delle tonsille e del loro trattamento chirurgico; propone di eseguire interventi plastici per varie deformità del viso e del labbro leporino. Operò anche un broncocele. Plinio, Areteo, Rufo d'Efeso, Celio Aureliano s'interessano sotto varî aspetti dei nostri organi; Antillo ricorse, per evitare il pericolo di soffocazione, alla tracheotomia con l'incisione trasversale fra due anelli cartilaginei. Galeno descrive assai bene l'anatomia dell'orecchio e dell'osso temporale; divide le malattie dell'orecchio in cinque classi, e nella carie ossea consiglia l'incisione retroauricolare con asportazione della parte ammalata. Conosce la struttura e la funzione del naso, nonché alcuni processi patologici. Annovera dodici muscoli intralaringei, tre cartilagini, la tiroide, la cricoide e l'aritenoide; descrive i ventricoli, le corde vocali, la trachea, e paragona la glottide all'antico flauto, facendone sede della voce. Conosce bene i nervi ricorrenti nella loro funzione fisiologica e nella patologia, divide le affezioni della gola in cinque varietà; fra queste l'ascesso retrofaringeo e la difterite tracheale.
Scrittori greci dell'impero orientale. - Gli scrittori più celebri di questo periodo (Oribasio, Q. Sereno Sammonico, Ezio, Alessandro F. di Tralles, Marcello, Paolo Egineta), portano un contributo non trascurabile alle cognizioni dei nostri organi, ma la terapia è fondata sull'empirismo, non esclusi incantesimi, sortilegi, amuleti.
Medicina araba. - I medici arabi dimostrarono d'essere osservatori pratici. Avicenna, riconosciuto come il principe della medicina araba, ci tramandò una buona descrizione dei disturbi dell'olfatto e delle malattie dell'orecchio.
Periodo del prerinascimento. - Esso si onora dei nomi di Mondino de' Liuzzi, di Henry de Mondeville, di Guy de Chauliac, di Arnaldo da Villanova, di Pietro d'Abano, Bruno da Longoburgo, Lanfranco, Rolando, Gordon, Platearius, i quali tracciano, se non con molta originalità, l'anatomia e la patologia degli organi considerati in quanto specialità.
Rinascimento. - Berengario da Carpi, Nicola Massa, portarono nuove cognizioni sulla membrana timpanica, sulla catena degli ossicini, nonché sui seni nasali e sulla laringe; Antonio Benivieni, precursore dell'anatomia patologica, riferisce interessanti e documentate osservazioni di lesioni degli organi uditivi. Ma specialmente Andrea Vesalio, Bartolomeo Eustachi, Gabriele Falloppia, Giovanni Filippo Ingrassia, illustrarono questo periodo. Il Vesalio detronizzò Galeno, rifacendo l'anatomia, non sugli animali, ma sul corpo umano e portò notevolissimi contributi alle conoscenze dell'orecchio, del naso e della laringe. Eustachi fece numerose e originali scoperte sull'orecchio; descrisse accuratamente la tuba, che porta il suo nome, intuendo l'importanza di questa via per la terapia medicamentosa; il modiolo della coclea, le sue rampe, l'origine e il decorso della corda del timpario, il muscolo interno del martello, la finestra ovale e i rapporti fra il VII e l'VIII paio.
Anche Falloppia portò un nuovo contributo di scoperte; descrisse l'orecchio interno, che chiamò labirinto, vi isolò la chiocciola e l'acquedotto che porta il suo nome, illustrò il rumore auricolare da sifilide; distinse il nervo glosso-faringeo come nervo a sé, la branca nasale del quinto paio e descrisse con maggiore rigore scientifico l'etmoide, i muscoli del palato e della faringe.
Ingrassia illustrò le cellule etmoidali anteriori, i turbinati inferiori e il seno mascellare; Realdo Colombo descrisse con maggiore accuratezza i ventricolì della laringe, eseguì esperimenti sui nervi ricorrenti; Caspar Bahuin l'erosione dei turbinati da sifilide e i muscoli estrinseci della laringe. Gerolamo Mercuriali insegnò per primo l'otoiatria a Bologna, e scrisse il primo trattato delle malattie dell'orecchio. Gaspare Tagliacozzi e Giambattista Cortesi s'interessarono magistralmente di plastiche dell'orecchio e del naso. Cardano intuì che il muco nasale non scende dal cervello, ma è il prodotto di organi di secrezione che esistono nella mucosa. Girolamo Fabrici d'Acquapendente e il suo allievo Giulio Casserio con profonda dottrina portarono nuovi contributi di scoperte all'anatomia del naso, dell'orecchio, e della laringe; André Du Laurens descrisse le ghiandole nella mucosa laringea.
La Riforma e la diffusione della scienza medica. - Con la decadenza delle arti e delle scienze in Italia, e con la Riforma, la scienza medica italiana emigra e si diffonde in altre contrade. La scoperta della circolazione del sangue, preparata in Italia e dimostrata sperimentalmente da Guglielmo Harvey, rinnovò su più solide basi la fisiologia e la patologia, portando una rivoluzione nella scienza medica. Restando nel campo delle nostre di cui qui si tratta, ricorderemo Corrado Vittorio Schneider, che porta un notevole progresso all'anatomia del naso, descrivendo accuratamente la regione olfattiva; dimostra che non il cervello, come da Ippocrate in giù si era sempre creduto, era la sorgente del catarro, ma la membrana pituitaria stessa. Sulla struttura delle varie ghiandole e sulla loro funzione porteranno poi notevoli contributi Giorgio Wirsung, Tommaso Warthon, Niels Stensen, Antonio Nuck e altri.
Risultati del Rinascimento. - L'italiano Battista Codronchi, col De vitiis vocis scrisse il primo trattato di laringologia; Pietro Foresti parlò a lungo delle malattie del naso; Tommaso Willis accertò la chiocciola come sede dell'udito; illustrò la comunicazione delle due rampe della chiocciola, la paracusia (che porta il suo nome), e le origini reali e apparenti del nervo acustico e del facciale.
In modo speciale deve essere ricordato Giovanni G. Du Verney, il quale nel suo trattato sull'organo dell'udito ha descritto i rapporti delle cellule mastoidee con la cassa timpanica, nuove particolarità della tuba, lo sbocco dei canali semicircolari nel vestibolo, le ramificazioni del nervo acustico fino alla lamina spirale. Espone nozioni di fisiologia delle varie parti dell'organo uditivo, abbastanza esatte per il suo tempo, combatte l'errore che il pus dell'orecchio derivi dal cervello. La patologia e la terapia lasciano molto a desiderare.
Secolo XVIII. - Questo secolo pare che rinnovi le glorie del Rinascimento, e ancora una volta l'Italia brilla per nomi illustri e per scoperte meravigliose nel campo di queste speciali discipline. Questi ricercatori portano i nomi di Ant. Maria Valsalva, G. B. Morgagni, Giandomenico Santorini, Antonio Scarpa, Domenico Cotugno, Luigi Galvani, Andrea Comparetti.
Valsalva, allievo di M. Malpighi, nel suo trattato De aure humana, che rappresenta il risultato di sedici anni di ricerche e delle dissezioni di più che mille teste, reca originali contributi all'anatomia di quest'organo. Descrive le ghiandole ceruminose, i muscoli del padiglione e della cassa, i due strati della membrana timpanica, le deiscenze del tegmen tympani e della mastoide, precisa i rapporti della tromba con le pareti vicine, le particolarità del labirinto, la posizione degli orifici di sbocco dei canali semicircolari e la rampa della chiocciola. Iniziò lo studio del labirinto membranoso e constatò la presenza d'un liquido acquoso, ignorandone però l'origine. Dimostrò la comunicazione delle cellule mastoidee con la cassa, e spiegò la facilità dell'epistassi (locus Valsalvae). Portò inoltre un ricco contributo di osservazioni sulle malattie del naso e della gola.
Santorini scoprì le piccole incisure del condotto uditivo cartilagineo; nella laringe le cartilagini corniculate che portano il suo nome; descrisse accuratamente la tonsilla faringea.
Morgagni, il fondatore dell'anatomia patologica e allievo di Valsalva, non solo illustrò e commentò con amore ed erudizione le opere del suo maestro, ma arrecò pure nuovi contributi originali. Dimostrò che un'identica membrana riveste le cellule mastoidee, la cassa timpanica e le cavità accessorie del naso, e, contrariamente all'opinione del maestro, dimostrò che gli ossicini sono tappezzati da epitelio; descrisse l'acquedotto del vestibolo e la fossetta sulciforme, e rivelò particolari ignoti o non bene descritti del labirinto membranoso. Della laringe descrisse con maggiore accuratezza i ventricoli e le cartilagini cuneiformi, che portano il suo nome; nel naso il terzo turbinato e lo sbocco del canale lagrimale. Fondò, come per le altre discipline, l'anatomia patologica dei nostri organi.
Antonio Scarpa, discepolo di Morgagni, fece progredire le cognizioni anatomiche, illustrando la struttura e la funzione della finestra rotonda, alcune particolarità del labirinto membranoso, la perilinfa e l'endolinfa, gli otoconî, i due recessi del condotto uditivo interno, le fossette emielittiche ed emisferiche, la lamina spirale e il nervo acustico. La sua teoria dell'audizione ha qualche punto di contatto con le ipotesi moderne. Illustrò inoltre le innervazioni del naso e della laringe.
Luigi Galvani, immortalato per la scoperta dell'elettricità animale, illustrò il labirinto membranoso degli uccelli, e la struttura della mucosa nasale nella serie animale; D. Cotugno scoprì il liquido labirintico e la sua funzione, l'acquedotto del vestibolo col sacco endolinfatico e quello della chiocciola, e con la sua teoria dell'audizione precorse Helmholtz; Domenico Comparetti studiò l'anatomia comparata dell'orecchio; Leopoldo Caldani e il suo nipote Floriano Caldani, Felice Fontana, Raymond Vieussens, Giovanni Senac, Herm. Boerhaave, Giorgio Cuvier, aggiunsero particolarità anatomiche e fisiologiche all'organo dell'udito; Joh. Frieder. Cassebohm apportò all'anatomia dell'orecchio non indifferenti modifiche e fatti nuovi; Albrecht von Haller espose una teoria dell'audizione che ha punti di contatto con quella di H. Helmholtz; Jean Henry Hofmeister ricordò l'anchilosi degli ossicini come causa della sordità; J.-A. Saissy per primo lavò la cassa per la via della tromba nelle otiti medie purulente. J. M. G. Itard, Nicolas Deleau, Teofilo Bonnet, e altri ancora hanno portato notevoli contributi all'otologia pratica.
Due atti operativi hanno avuto una grande importanza per i progressi della terapeutica auricolare: il cateterismo della tromba e la trapanazione della mastoide.
L'impiegato di posta M. Guyot, per curarsi d'un catarro tubarico, introdusse un tubo ricurvo nella tromba attraverso la bocca, mercé il quale iniettava aria; Achille Cleland introdusse il catetere attraverso il naso. Così restava fissata la terapia razionale dei catarri dell'orecchio.
Galeno aveva già proposto il taglio retroauricolare e l'asportazione dell'osso ammalato; Riolano il Giovane e Werner Rolfinck preconizzarono l'apertura della mastoide contro la sordità; Guichard Joseph Du Verney propose l'applicazione d'un trapano sulla mastoide per dare esito al pus. I primi ad applicare questa operazione furono Giov. Luigi Petit e G. Heuermann; Jasser operò di mastoidite un soldato per un'otite pumlenta con esito di guarigione; malauguratamente si volle praticarla a scopo acustico da lui e da molti altri con esiti poco felici, e il caso disastroso di J. J. Berger, medico di corte del re di Danimarca, morto per mastoidite, gettò per lungo tempo il discredito su questa operazione, la quale fu messa in onore più tardi con indicazioni più precise. La paracentesi timpanica, proposta da Riolano il Giovane a scopo acustico fu poi tentata da molti e per molto tempo allo stesso scopo; ma poi abbandonata per cattivi risultati ottenuti, e solo più tardi ripresa con indicazioni più razionali. Anche la terapia delle sinusiti, specie delle mascellari, ebbe un notevole incremento per merito di A.-L.-B. Jourdain, Pietro Giuseppe Desault, e altri. Così pure quella di svariate malattie della gola.
Secolo XIX. - L'anatomia istologica ha allargato con Gilbert Brechet le cognizioni del labirinto membranoso e dei liquidi. Egli descrisse ciò che va sotto il suo nome, helicotrema Brecheti, le arterie dalla lamina spirale, la terminazione del nervo vestibolare e gli otoliti. Emil Huschke (zona dentata), Friedrich Rosenthal (canale spirale della columella e il ganglio spirale), Joseph Hyrtl e molti altri ricercatori hanno mirabilmente allargato le nostre cognizioni su tali organi. Di pari passo con l'istologia, anche la fisiologia si è di molto avanzata; e P. Flourens è il vero fondatore della fisiologia dei canali semicircolari. Egli nega che questi canali e il vestibolo siano la sede della percezione uditiva, assegnandola alla chiocciola; J. Muller, i fratelli Weber, William Wollaston, Charles Wheatstone e altri hanno genialmente perfezionato l'acustica fisiologica. J. L. Deschamps pubblicò il primo trattato delle malattie del naso e dei seni accessorî, nel quale tratta la fisiologia e la patologia dell'olfatto, basandosi su ricerche sperimentali; Hippol. Cloquet nella sua Osphrésiologie prende in esame la patologia delle fosse nasali. Fra molti buoni trattati merita speciale menzione quello di Johann Friedrich Hermann sulla patologia e terapia delle malattie della laringe. Esso rappresenta il capostipite di quelle pubblicazioni che renderanno poi famosa la scuola tedesca.
Periodo laringoscopico. - Quantunque fossero già stati fatti dei tentativi di esami diretti di quest'organo, è universalmente riconosciuto che il merito di avere nel 1853, allo scopo di studiare la fisiologia del canto, praticato con uno specchietto da dentista l'autolaringoscopia e di avere rilevato i movimenti della laringe, spetta a Manuel García maestro di canto. Questa fondamentale scoperta gettò le basi d'una nuova branca della medicina, la laringologia. La scoperta venne poi divulgata e allargata nelle sue indicazioni, sia dal lato diagnostico sia dal lato terapeutico, da Ludwig Tuerk, J. N. Czermak e altri ancora. Così, quasi contemporaneamente per opera di F. Rodolfo Voltolini, sorgeva la rinoscopia; e Anton Friedrich Troeltsch, con l'aiuto dello specchio riflettore concavo e forato e di speculi forniva il mezzo pratico per l'esplorazione diretta della membrana timpanica. Così queste umili ma fondamentali scoperte, offrendo i mezzi per la diretta esplorazione dei nostri organi, sono state feconde d'immensi risultati; e perciò segnano un periodo nuovo nella storia del progresso di queste speciali discipline. Dato il grandioso sviluppo che esse hanno preso, qui si farà solo cenno delle principali scoperte.
Rammentiamo fra queste quella di H. W. Meyer sulle vegetazioni adenoidi, che tanto beneficio portò all'umanità; l'applicazione della cocaina ai nostri organi per opera di Jellinek Jalinck; l'introduzione della terapia inalatoria (Solis Cohen); l'illuminazione per trasparenza (Voltolini); la scoperta del bacillo della difterite e del siero curativo, nonché l'intubazione (Jacob da Silva Solis Cohen), che ne diminuirono considerevolmente la mortalità.
I mezzi diagnostici sono andati sempre più arricchendosi e perfezionandosi, traendo vantaggio dalle acquisizioni della fisica e dell'acustica. L'applicazione dei raggi X ai varî organi, gli esami funzionali dell'orecchio, specie del labirinto anteriore e posteriore; il perfezionamento dello strumentario, sia a scopo diagnostico sia chirurgico, e il metodo d'indagine della tracheo-bronco-esofagoscopia hanno portato un rapido progresso nelle applicazioni pratiche, con sommo vantaggio della terapia medica e chirurgica.
Ma anche l'indagine scientifica continuò a segnare nuovi e notevoli progressi. Così l'embriologia e l'anatomia, specie microscopica, ebbero molti e illustri cultori: W. His, C. Poli, Alessandro Tafani, Anders Adolf Retzius, Luigi Sala, Antonio Ruffini, Giuseppe Gradenigo, e molti altri che aggiunsero nuove cognizioni alla fine anatomia dell'orecchio interno; mentre per la fisiologia meritano d'essere ricordati Filippo Lussana, Aristide Stefani, R. Ewald, E. Cyon, P. Bonnier, Vladimir Bechterev, e numerosissimi altri per le loro ricerche vestibolari. Anche l'anatomia e la fisiologia del naso e delle cavità accessorie con Andrea Verga, E. Zuckerkandl, H. Zwardemaker (olfattometria) fecero progressi giganteschi, e con uguale ritmo progredirono la patologia, l'anatomia patologica e la terapia medica e chirurgica.
L'anatomia microscopica, la fisiologia e la patologia della laringe hanno trovato cultori esimî: come Karl Christian Adolph Jacob Gerhardt, che distinse le paralisi secondo le lesioni causali, come Ph. Schech e M. Schmidt, che approfondirono lo studio dei muscoli laringei; come Felix Semon, che studiò la paralisi bilaterale degli abduttori (legge di Semon). Meritano d'essere ricordati: Antonio von Troeltsch, Hermann Schwartze, Adam Politzar, Joseph Toynbce, Friedrich Bezold, A. Onodi, E. De Rossi, Giovanni Longhi, Carlo Labus, Ferdinando Massei, Vittorio Grazzi, Gherardo Ferreri, Vittorio Nicolai, e altri ancora, che notevolmente hanno contribuito al progresso di queste speciali discipline. Così l'otorinolaringologia ormai si è affermata disciplina a sé. Ha cattedre in tutte le università del mondo civile; e numerose sono le società e le riviste scientifiche. I congressi nazionali e internazionali si radunano regolarmente a periodi fissi, e i nuovi e numerosi ricercatori nei laboratorî e nelle cliniche attendono con lena e con fede a risolvere i problemi che ancora attendono luce.
Bibl.: Trattati: 1. Italiani: E. De Rossi, Le malattie dell'orecchio, Milano 1884; F. Massei, Patologia e terapia della faringe, delle fosse nasali e della laringe, Milano s. a.; G. Gradenigo, Patologia e terapia dell'orecchio e delle prime vie aeree, Torino 1903; G. Gavello, Compendio di patol. e terapia dell'orecchio, Torino 1906; P. Caliceti, Compendio di otorinolaringologia, Bologna; G. Labus, Per l'oratore e per il cantante, Milano 1912; G. Bilancioni, Manuale di otorinolaringoiatria, Roma 1915; S. Citelli, Malattie dell'orecchio, Torino 1926; G. Gradenigo e A. Stefanini, Guida pratica di clinica, Milano 1934.
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3. Tedeschi: A. Politzer, Lehrbuch der Ohrenheilkunde, Stoccarda 1878 (con numerose edizioni successive); V. Urbantschitsch, Lehrbuch der Ohrenheilkunde, Vienna 1880; 5ª ed., 1910; P. Heymann, Handbuch der Laryngologie und Rhinologie, Vienna 1880; A. Denker e W. Albrecht, Lehrbuch der Ohrenheilkunde, Jena 1925; A. Denker e O. Kahler, Handbuch der Hals- Nasen- und Ohrenheilkunde, Berlino-Monaco 1925-29; F. Blumenfeld e R. Jaffé, Pathologie der oberen Luft-und Speisewege, Lipsia 1929; I. Joseph, Nasenplastik, Lipsia 1931.
4. Inglesi: D. B. Kyle, Text-book of diseases of the nose and throat, Filadelfia 1899; 5ª ed., 1914; E. L. Shurly, Diseases of the nose and throat, Londra 1900; P. M. Bride, Diseases of the throat, nose and ear, Edimburgo-Londra 1900; H. Gradle, Diseases of the nose, pharynx and ear, Londra-Filadelfia 1900; W. C. Posey e J. Wright, Diseases of the eye, nose, throat and ear, Londra 1903; J. Wright, A history of laringology and rhinology, Filadelfia-New York 1904; 2ª ed., 1914; Ch. Jackson, Broncoscopy and Esophagoscopy, Filadelfia-Londra 1922; St. Clair Thompson, Cancer of the larynx, Londra 1930; P. Watson-Williams, Cronic nasal rinusilis, Bristol 1933.
Periodici: 1. Italiani: Archivio ital. di otologia, rinologia e laringologia, Milano; L'otorinolaringologia italiana, Bologna; Il Valsalva, Roma; Bollettino delle malattie dell'orecchio, della gola, del naso, Firenze; Archivi italiani di laringologia, Napoli; Annali di laringologia, otologia, rinologia, faringologia, Torino; Rivista oto-neuro-oftalmologica e radio-neuro-chirurgica, Bologna; Archivio italiano per le malattie della trachea, bronchi, esofago, Parma; Rassegna italiana di oto-rino-laringologia, Napoli; Rassegna internazione di otorinolaringologia, Roma.
2. Francesi: Annales d'otolaryngologie, Parigi; Revue de laryngologie, otologie, rhinologie, Bordeaux; Revue d'oto-neuro-ophtalmologie, Parigi; Revue de chirurgie plastique, Bruxelles; L'oto-rhino-laryngologie internationale, Lione; Revue française de phonatrie, Parigi; Revue de broncoscopie et de œsophagoscopie, Parigi.
3. Tedeschi: Archiv für Ohren- Nasen- und Kehlkopfheilkunde, Berlino; Beiträge zur Anatomie, Physiologie, Pathologie und Therapie des Ohres, der Nase, und Halses, Berlino; Folia Oto-Laringologica, Lipsia; Zeitschrift für Hals-Nasen- und Ohrenheilkunde, Berlino; Zentralblatt für Hals- Nase- und Ohrenheilkunde, Berlino; Vox. Mitteilungen aus dem phonetischen Laboratorium der Universität, Amburgo; Jahresbericht Hals- Nasen- und Ohrenheilkunde, Berlino; Monatschrift für Ohrenheilkunde. Laryngo-Rhinologie, Vienna; Jahresbericht Hals- Nasen- und Ohrenheilkunde, Berlino; Zeitschrift für Experimental-Phonetik, Lipsia.
4. Inglesi: The Journal of Laryngology and Otology, Londra; Annals of Otology, Rhinology and Laryngology, St. Louis; The Laryngoscope, Ear-Nose-Throat, St Louis; Archives of Otolaryngology, Chicago.
5. Spagnoli e dell'America Latina: Revista Espanola y Americana de Laringología, Otología y Rinología, Madrid; Revista Argentina de Oto-Rino-Laringología, Buenos Aires; Revista Oto-laringologica de S. Paulo, S. Paolo del Brasile; Annales de Oto-Rino-Laringología del Uruguay, Montevideo; Archivos Uroguayos de Medicina, Cirugía y Especialidades, Montevideo; Revísta Oro-Neuro-Oftalmológica Sud-Americana, Buenos Aires.
6. Scandinavi e Olandesi: Acta Oto-Laringologica, Stoccolma; Archives Néerlandaises de phonétique expérimentale, L'Aia.
7. Cecoslovacchi: Otolaryngologia Slavica, Praga.
8. Polacchi: Polski Przeglâd Oto-Laryngologiczny, Vilna.
9. Palestina: Folia Oto-Laringologica Orientalia, Gerusalemme.
10. Giapponesi: Oto-Rhino-Laringologia, Fukuoka; Japanese Journal of med. Sciences - Otology, Tōkyō.