ORENSE (A. T., 37-40)
Capoluogo dell'omonima provincia della Galizia spagnola. È insediamento assai antico e, secondo alcuni, corrispondente alle Aquae urentes dei Romani, e alle Sedes aurienses (Orense aurium) del Medioevo. Il primo nome accenna alla ricchezza di acque minerali (solfuro-sodiche) dei dintorni (Las Burgas, Caldas de Orense, Molgas, Partovia), comune del resto a tutta la regione (Verín, Carballino, ecc.); il secondo alle sabbie aurifere del Minho - che bagna appunto la città - un tempo sfruttate. Sede episcopale nel sec. IV, fu residenza dei re svevi del sec. VI e VII; distrutta dagli Arabi nel 716, fu riedificata da Alfonso III sul finire del sec. IX, ma non riprese mai più l'antica importanza.
Il centro abitato moderno si sviluppa sulla destra del Minho, a 144 m. d'altezza, attorno al vecchio nucleo, una parte del quale tradisce ancora chiaramente la sua origine medievale. Un ponte a 7 luci, la cui costruzione risale al 1230 (riparato nel 1449), congiunge l'abitato all'altra riva del fiume, sulla quale è la stazione della ferrovia che da Vigo conduce a León, nell'interno. Orense è essenzialmente un mercato agricolo; dà vita tuttavia a piccole industrie (cuoi, cioccolata, molitorie), d'interesse locale. La popolazione del término municipal, che era di 15.194 nel 1900, salì, nel 1930, a 18.407, di cui circa due terzi formano il centro urbano vero e proprio.
Monumenti. - L'edificio più importante è la cattedrale, consacrata nel 1194 e finita nel 1248. È a croce latina, a tre navate le cui absidi nel 1620 furono sostituite dal deambulatorio; la sua vòlta è a nervature ogivali.
Il "portico del paradiso" di questa cattedrale imita fedelmente il "portico della gloria" di Santiago di Compostella. Nella cappella maggiore si trova una tomba del sec. XIV. Il coro, del Rinascimento, fu eseguito tra il 1587 e il 1590 da Diego de Solis e Juan de Anges. Il palazzo episcopale, cominciato nella prima metà del sec. XIII e finito nel secolo seguente, conserva come nucleo principale un cortile a loggiato.
Bibl.: A. Vásquez Núñez, La arquitectura cristiana en la provincia de Orense, durante el periodo medieval, Orense 1894; J. Villamil y Castro, Iglesias gallegas, Madrid 1904; V. Lampérez, Hist. de la arquit. cristiana española en la Edad Media, Madrid 1908; R. Otero, Guía de Galicia, Madrid 1926.
La provincia di Orense. - Una delle provincie della Galizia spagnola, la terza delle quattro che la compongono per superficie (6979 kmq.), ma la meno popolata (426.043 ab. nel 1930), sebbene con una densità (61 ab. per kmq.) superiore a quella della provincia di Lugo. Il territorio, tutto interno, risulta da una serie di sproni montuosi diretti in ogni senso, fra i quali trovano posto più o meno ampî fondi vallivi (Valdeorras, El Bollo, El Bierzo, Valle di Limia, di Monterrey, e soprattutto Las Riberas del Minho), che si prestano allo sviluppo di varie colture, dalle cerealicole alla vite, e, data l'abbondanza delle precipitazioni, all'allevamento (soprattutto degli ovini). Ognuna delle piccole regioni naturali corrispondenti a queste zone intermontane forma come un'unità a sé, con uno o più centri intorno a cui si svolge tutta la vita della regione; le comunicazioni dall'una all'altra sono piuttosto difficili e sono segnate dal decorso dei fiumi principali: il Minho, il Sil e i loro affluenti. Le valli di Limia e di Monterrey gravitano così verso il Portogallo, al quale vanno le acque (Lima, Tamega); specialmente notevole è la prima, che è la più vasta e la più fertile di tutte, ed è perciò considerata il granaio di Galizia.
Il carattere della regione spiega perché, nonostante le sue possibilità, anche industriali (energia idrica), la stessa agricoltura vi sia relativamente poco sviluppata. La popolazione è cresciuta non molto nell'ultimo trentennio (era di 404.311 ab. nel 1900), anche in conseguenza della forte emigrazione.
Oltre al capoluogo, i nuclei abitati più notevoli sono tutti centri agricoli: Ribadavia sul Minho, Allariz e Celanova nella valle dell'Arnoya, Ginzo e Baude in quella del Lima, Verín nel Monterrey, Viana del Bollo, el Barío sull'alto Sil, ecc.