MENDICANTI, ORDINI
Con questa espressione sono designati oggi alcuni ordini religiosi e precisamente - nell'ordine cronologico della loro fondazione - i frati predicatori; le tre diramazioni dell'ordine francescano (minori, conventuali e cappuccini); gli agostiniani (eremitani, recolletti e romitani scalzi); i carmelitani (carmelitani dell'antica osservanza e carmelitani scalzi); l'ordine della SS. Trinità; i mercedarî; i serviti; i frati minimi; i fatebenefratelli e l'ordine della penitenza di Gesù Nazareno. La ragione della designazione va cercata nel fatto che nella regola primitiva dei due grandi ordini mendicanti, il domenicano e il francescano, era prescritta la rinuncia per voto di povertà a ogni proprietà non solamente individuale - e in questo gli ordini mendicanti non differiscono dagli altri - ma anche collettiva. I religiosi di questi ordini dovevano fare unico assegnamento sul loro lavoro e sull'elemosina. La ragione storica del sorgere dei due grandi ordini mendicanti va ricercata nella grave situa..;one venuta a maturarsi nel Trecento in seno alla Chiesa in seguito alla propaganda delle varie sette pauperistiche (v. catari; valdesi). L'ordine domenicano e l'ordine francescano, che - pur rimanendo nei ranghi della Chiesa - rivendicavano anch'essi il più illimitato proposito di povertà, diedero alla Chiesa l'arma efficace per combattere quella propaganda e raggiungere quegli scopi ai quali erano state impari le varie riforme sorte in seno all'ordine benedetttino e lo stesso clero secolare. Il privilegio di essere annoverati fra gli ordini mendicanti fu esteso ai carmelitani da Innocenzo IV (1245), agli eremiti agostiniani da Alessandro IV (1256) ai serviti da Martino V e Innocenzo VIII e ai gesuiti da S. Pio V (1571). Il concilio di Trento (Sessione XXV, cap. 3) concesse a tutti gli ordini mendicanti - a eccezione dei frati minori e dei cappuccini - facoltà di possedere in comune.