ONICOFORI (dal gr. ὄνυξ "unghia" e ϕέρω "porto"; lat. scientifico Onycophora)
Gli Onicofori o Protracheati o Prototracheat sono da considerarsi come formanti una classe molto specializzata tra gli Anellidi, dei quali hanno il sistema nervoso e gli organi escretori, ma da cui differiscono per la presenza di zampe rudimentali atte a camminare sul suolo, di trachee per la respirazione e di vaso dorsale pulsante provvisto di ostioli. Per la presenza delle trachee sono da alcuni autori considerati come appartenenti al tipo degli Artropodi; in realtà presentano caratteri comuni ai due tipi, senza che, tuttavia, sia possibile trovare un nesso filogenetico con l'uno o con l'altro. Il corpo allungato, stretto, vermiforme, molto contrattile, convesso al dorso e piano al ventre, è distinto in capo e tronco: quello porta un paio di brevi antenne, un paio di tentacoli orali (o meglio di tubi cefalici) laterali, attraverso cui sboccano due ghiandole mucose e un paio di mandibole situate nell'atrio boccale. Il tronco non ha segmenti distinti, ma porta brevi appendici locomotorie coniche metameriche (zampe rudimentali) in numero di 14 a 43 secondo le specie.
Il tegumento degli Onicofori è costituito da uno strato di cellule ipodermiche secernenti la cuticola, che è di sottile spessore, ma ha una superficie dorsale assai caratteristica per numerose sottili linee trasversali regolari o quasi, tra le quali si trovano granuli o papille grandi (principali) e piccole (accessorie); il tegumento è fornito di setole sulle antenne, sulle zampe e su parte delle papille di altre regioni del corpo.
Tra le ghiandole ectodermiche sono bene sviluppate le due dette mucose, ciascuna delle quali è composta di una parte distale secretrice molto ramificata ed estesa fino alla regione posteriore del corpo e di una prossimale tubulosa detta serbatoio, che sbocca attraverso i tentacoli orali. Tali ghiandole elaborano una sostanza che, spruzzata fuori, solidifica, come una sorta di gomma, e serve all'animale per difesa e offesa e per impedire alla preda di allontanarsi. I muscoli sono tutti lisci e sono molto sviluppati attorno alla cavità del corpo sotto il tegumento.
Le appendici del corpo sono: antenne, tentacoli orali, mandibole e zampe. Le antenne sono in numero di un paio, situate all'estremità anteriore sublaterale del capo, brevi, leggermente assottigliate, fornite di strozzamenti che le dividono in una sorta di anelli, e, sulle papille dei margini superiori di questi, di setolucce. Col nome assai improprio di tentacoli orali sono chiamate le 2 brevissime appendici cilindriche, situate ai lati del capo un poco più indietro e più in basso degli occhi, vuote, le quali servono di sbocco alle ghiandole mucose, invaginabili, fornite pure di papille. Le mandibole, inserite nell'atrio boccale ai due lati, sono formate ciascuna di due lamine esterna e interna: quella interna è fornita, oltre che di un dente maggiore e qualcuno minore alla sua base, come la lamina esterna, anche di denti minori. Le zampe sono inserite ai lati inferiori del corpo con larga base, che va restringendosi formando un breve cono o coxale che all'estremità si differenzia in 3 a 6 anelli costituenti la suola, alla quale segue il tarso, che è stretto, breve, fornito di due unghie submediane, apicali, arcuate all'estremità, e di alcune papille laterali; il tegumento delle zampe è pure provvisto di linee circolari e di papille simili, le esterne, a quelle del dorso. Alla base inferiore della porzione coxale della maggior parte delle zampe si trova lo sbocco dei nefridî sotto forma di un piccolo poro escretore e in varie specie sulla faccia ventrale delle zampe, più o meno lontano dal poro escretore dei nefridî, si trova un solco profondo, la cui parete può estroflettersi e formare la vescicola coxale.
Il sistema nervoso centrale è costituito da un ganglio cefalico dorsale e da due cordoni nervosi ventrali, che percorrono tutta la faccia sottointestinale del corpo; essi, dopo il cingolo esofageo, sono riuniti fra loro da numerose sottili commissure trasversali. Gli Onicofori hanno molti sensilli tattili sparsi per il tegumento, le antenne fornite anche di sensilli olfattorî, e in quasi tutti i generi sono forniti di due piccoli occhi con cornee convesse situate dietro la base delle antenne. Questi occhi hanno una lente relativamente grande sotto la cornea e una retina divisa in zona distale dei bastoncelli e zona prossimale delle cellule in relazione, alla base, col nervo ottico. Il sistema digerente è formato di un tubo, che dall'atrio boccale, attraverso la cavità centrale del corpo, va diritto all'ano ed è diviso in intestino anteriore, medio e posteriore. Il primo comincia con l'apertura orale, che è circondata da un margine composto di papille e che porta nell'atrio orale, avente anteriormente, nel mezzo, un ispessimento carnoso più o meno carenato e ai lati le due mandibole; all'atrio segue una faringe e a questa l'esofago molto breve; nell'atrio boccale sboccano due ghiandole salivari tubulose, che si estendono nella cavità del corpo per una lunghezza maggiore o minore. L'intestino medio occupa circa i 3/4 della lunghezza dell'intero intestino e ha esternamente all'epitelio una sottile muscolatura longitudinale e circolare. Il retto è, come l'esofago, più stretto dell'intestino medio, molto breve e si apre con l'ano situato all'estremità del corpo o quasi.
Il sistema respiratorio è rappresentato da sottilissime e lunghe trachee, senza anastomosi, che nascono a ciuffo da tasche stigmatiche al fondo di introflessioni del tegumento, comunicanti con l'esterno per mezzo di piccolissimi stigmi molto numerosi e disposti senza ordine specialmente al dorso, lungo i solchi lineari. Il sistema circolatorio ha un vaso dorsale, che si estende per quasi tutta la lunghezza del corpo e comunica con la cavità pericardica per mezzo di un paio di ostioli per segmento. Il sistema escretore è costituito da nefridî disposti metamericamente un paio per segmento. Ciascun organo escretore è formato da un imbuto in comunicazione internamente col sacco celomatico e verso l'esterno con un condotto, che prima dello sbocco all'esterno si allarga in una vescicola; il foro escretore è alla base della superficie interna delle zampe.
I sessi sono separati: l'apparecchio genitale femminile è composto di due ovarî, due ovidutti, per lo più riuniti per breve tratto alla base e forniti di un ricettacolo seminale, e una breve vagina, che si apre esternamente alla parte inferiore del corpo tra le zampe del penultimo paio o tra quelle dell'ultimo paio o ancora più indietro; le uova, secondo i generi, possono essere piccole, medie o grandi. L'apparecchio genitale maschile è formato di due testicoli tubuliformi, seguiti da due vescicole seminali e, dietro queste, dai canali deferenti molto lunghi e infine dal canale eiaculatore. Nei maschi esistono anche due ghiandole, dette anali, sboccanti con uno o due orifizî avanti l'ano e spesso anche ghiandole crurali alla base di un certo numero di zampe. Gli spermatozoi sono riuniti in spermatofori di diversa forma. Gli Onicofori che producono uova piccole sono tutti ovipari e gli embrioni liberi dall'involucro dell'uovo sono nutriti per mezzo di una sorta di placenta; i generi con uova medie o grandi sono vivipari, ma conservano l'involucro dell'uovo durante tutto lo sviluppo, e qualcuno con uova grandi (Ooperipatus) è oviparo; in questo caso alcune specie hanno anche una sorta di ovipositore. Gli Onicofori finora conosciuti formano circa 80 specie, riunite in due famiglie: Peripatopsidae e Peripatidae. Essi vivono in luoghi umidi, specialmente nelle foreste, entro tronchi d'alberi caduti al suolo, sotto foglie o nell'humus frammisto a sassi e foglie. Sono lucifugi e si nutrono di piccoli artropodi, specialmente di termiti e altri insetti lignivori. Sono distribuiti in tutte le regioni dell'emisfero australe dal Chile alla Nuova Zelanda, Tasmania, Australia, Africa meridionale e si estendono fino a poco a N. dell'Equatore.
Bibl.: E. L. Bouvier, Monogr. des Onycophores, in Ann. sc. nat. zool., s. 9ª, II (1905), pp. 1-383; V (1907), pp. 61-318; F. Zacher, Onycophora, in W. Kükenthal e Th. Krumbach, Handb. der Zool., III, ii, Berlino e Lipsia 1933.