onda polarografica
Andamento che assume la curva registrata durante un’analisi polarografica e che rappresenta il potenziale (sulle ordinate) in funzione dell’intensità di corrente (sulle ascisse). L’analisi polarografica o polarografia è una tecnica elettroanalitica molto sensibile, particolarmente adatta alla determinazione di tracce di particolari composti. In polarografia, si misura la corrente che circola attraverso una cella elettrochimica in funzione del potenziale dell’elettrodo di lavoro. Essa è generalmente proporzionale alla concentrazione della specie di cui si sta conducendo l’analisi (detta analita). L’elettrodo di lavoro è solitamente costituito da una gocciolina di mercurio sospesa all’estremità di un tubo capillare di vetro. L’analita viene ridotto o ossidato sulla superficie della goccia di mercurio. L’elettrodo ausiliario, per il trasporto della corrente, è un filo di platino che impiega come riferimento un elettrodo a calomelano saturo, rispetto al quale viene misurato il potenziale della goccia di mercurio. Le gocce si generano con una velocità variabile in un intervallo, generalmente di 3÷6 secondi. La ragione per cui si utilizza un elettrodo a goccia di mercurio è la capacità dell’elettrodo di fornire dati corrente-potenziale riproducibili. Tale riproducibilità può essere attribuita al fatto che la superficie esposta si rinnova continuamente durante la crescita della goccia. Con qualsiasi altro elettrodo, il potenziale dipende dalle condizioni della superficie e quindi dalla sua condizione nel tempo.