Poeta e uomo politico romeno (Răşinari, Transilvania, 1881 - Ciucea 1938); esponente del movimento irredentistico transilvano, membro del governo provvisorio della Transilvania nel 1918, dopo l'unione della regione alla Romania fu ministro dell'Istruzione e quindi dei Culti e delle Arti (1919-21). Nel 1932 fondò il partito nazionale agrario, fusosi nel 1935 col partito nazional-cristiano di A. C. Cuza. Presidente del Consiglio il 28 dic. 1937, si dimise poco dopo (febbr. 1938). I suoi quattro principali volumi di versi, Poezii (1905), Ne chiamă pământul ("Ci chiama la terra", 1900), Din umbra zidurilor ("Dall'ombra delle mura", 1913), Cântece fără ţară ("Canti senza patria", 1916), contengono una lirica messianica, profondamente impegnata in senso nazionale e sociale, oppure nostalgica ed evocativa del rimpianto villaggio transilvano. La tendenza ai motivi più personali e individuali si accentua nella raccolta postuma Din larg ("Dal largo", 1939). Dei due forti drammi Domnul notar ("Il signor segretario comunale", 1914) e Meşterul Manole ("Mastro Manole", 1928), il primo è ancora a sfondo irredentistico.