nobilitare
" Rendere nobile ": con riferimento all'anima indica lo stato per il quale l'anima stessa riceve la sua perfezione come partecipe di ragione che è potenza divina: l'anima è tanto in quella sovrana potenza [la ragione] nobilitata e dinudata da materia, che la divina luce, come in angelo, raggia in quella (Cv III II 14). Per quanto materiale e scevra di razionalità, anche l'anima degli animali è detta alquanto... nobilitata (III VII 5), poiché D. la colloca, in una scala di valori, al di sotto dell'anima umana ma al di sopra di quella delle piante e della sfera minerale.
Con funzione di attributo (anima nobilitata, Cv IV XXIV 7 e 8) designa quell'anima che ha la virtù della nobiltà (v.).
Nella preghiera di s. Bernardo (tu se' colei che l'umana natura / nobilitasti si, che 'l suo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura, Pd XXXIII 5) allude alla perfezione della Vergine preordinata dal volere divino in funzione dell'incarnazione: cfr. Pd XIII 84 così fu fatta la Vergine pregna, e Cv IV V 5 ordinata fu una progenie santissima, de la quale dopo molti meriti nascesse una, femmina ottima di tutte l'altre, la quale fosse camera del Figliuolo di Dio: la Vergine ‛ gratia plena ' portò dunque l'umana natura al più alto segno concepibile di nobiltà.
Ha valore meno specifico in Cv IV XXX 2 ciascuno buono fabricatore, ne la fine del suo lavoro, quello nobilitare e abbellire dee in quanto puote, acciò che più celebre e più prezioso da lui si parta: qui il verbo, in unione con ‛ abbellire ', richiama l'opera di rifinitura (anche retorica) che il prodotto artistico richiede nella sua parte finale: la frase è infatti detta a proposito dei vv. 141-146 della canzone Le dolci rime, che sono ‛ tornata ' fatta ad alcuno adornamento (§ 1).