no-Ogm
(no ogm), agg. inv. Contrario alla produzione e all’uso di organismi modificati geneticamente; privo di modificazioni genetiche.
• Giancarlo Galan, il ministro alle Politiche agricole, non ci sta a finire «sotto tiro». A mettercelo, con accuse più o meno dirette, Greenpeace e il fronte no-Ogm scesi in campo a Fanna e Vivaro. Galan, rifiutando di essere strattonato, chiarisce: «Ove le indagini in corso rivelassero che realmente quello seminato è mais geneticamente modificato, spetterà all’Autorità giudiziaria valutare i provvedimenti da assumere secondo quanto previsto dal decreto legislativo 212. In Italia, infatti, la coltivazione di Ogm, in assenza di autorizzazione, è espressamente vietata». (Piccolo, 31 luglio 2010, p. 10, Regione) • I cinque formati di pasta di grano duro trafilata al bronzo, a essiccazione lenta, no ogm, arriverà negli scaffali degli oltre 1.400 punti-vendita Coop con il marchio unico 100% Italia. (Andrea Lodato, Sicilia, 21 aprile 2012, p. 3, Il Fatto) • In Italia la biodiversità agricola è particolarmente ricca: ci sono 504 varietà iscritte al registro vini (i francesi ne hanno 278) e 533 qualità di olive (gli spagnoli ne hanno 70). Ora il Cai, Consorzi Agrari d’Italia, annuncia a Verona l’impegno a favore del marchio unico per i mangimi no-Ogm e sottolinea la richiesta crescente del mercato: negli Usa i consumatori sono disposti a spendere un 14-21 per cento in più per un prodotto naturale. (Antonio Cianciullo, Repubblica, 23 gennaio 2016, p. 50).
- Derivato dalla sigla Ogm con l’aggiunta del prefisso no-.
- Già attestato nella Stampa del 27 giugno 2002, p. 15, Cronache (A. Z.).
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