NAVAHO (sp. Navajo)
Uno dei gruppi degli Athabasca meridionali, stanziato in una vasta "riserva" che si estende su tratti contigui dei tre stati di Arizona, Nuovo Messico e Utah: quivi, all'incirca, erano stati incontrati all'inizio del sec. XVII, come una tribù che viveva di caccia, di un po' di agricoltura nei punti più favoriti del loro aridissimo paese e delle rapine contro i Pueblos stabili della regione. È una delle poche nazioni indiane che abbiano prosperato nel periodo moderno: dai coloni presero infatti l'allevamento degli ovini e dopo un assai lungo periodo di lotte contro le forze militari degli Stati Uniti (1846-67) sono divenuti pacifici pastori. Un'altra loro attività, sviluppatasi sotto l'influenza dei coloni bianchi, è la fabbricazione di tappeti di lana, assai apprezzati per il disegno e la vivacità dei colori. Il loro numero attuale è di circa 30.000 individui. Hanno conservato però il loro ordinamento sociale (clan raggruppati in fratrie, matriarcato) e la loro religione, che comprende un elaborato sistema di cerimonie e una ricca letteratura orale di carattere sacro.
Bibl.: P. E. Goddard, Indians of the Southwest, in Handbook Series, Amer. Mus. of Nat. History, New York 1913, n. 2; W. Matthews, Navajó Myths, Prayers and Songs, in Univ. of California Publ. Amer. Archaeology and Ethnology, V, Berkeley 1907.