MISSOLUNGI (greco Μεσολόγγιον "in mezzo alle macchie"; A. T., 82-83)
Capoluogo del nomós dell'Etolia e Acarnania. Il centro si è sviluppato sul margine esterno, piatto e lagunoso, d'uno dei caratteristici bacini terziarî sommersi che si stendono fra i due golfi di Arta e di Patrasso, all'ingresso di quest'ultimo: posizione opportuna alla difesa, perché il luogo non è facilmente accessibile dal mare, data la debole profondità delle lagune che lo attorniano e che sarebbero igienicamente dannose, se la circolazione atmosferica non venisse attivata dalle brezze marine. Al tempo delle piogge, le strade, irregolari e mal tenute, si trasformano in pantani o addirittura in canali (perció taluno chiamò Missolungi la piccola Venezia). La città, in continua decadenza, è sede di uffici, ha un piccolo porto, ed è sulla ferrovia che mette capo ad Agrínion; la sua popolazione era di 8306 ab. nel 1896 e di 8270 ab. nel 1928 (9635 nel comune). La popolazione dell'eparchia è cresciuta da 35.013 ab. nel 1920 a 38.762 nel 1928.
Il nome della piccola città divenne famoso al tempo della rivoluzione greca, quando Missolungi, già assediata dai Turchi nel 1822 e nel 1823 e liberata, venne di nuovo stretta d'assedio nel 1825. I difensori piuttosto che arrendersi fecero saltare la fortezza il 22 aprile 1826. Nel 1824 era morto nella città il Byron, accorso come tanti altri a combattere per l'indipendenza greca.