MINA
. Mine subacquee (App. II, 11, p. 323; III, 11, p. 118). - Le recenti operazioni di minamento delle acque nord-vietnamite e il successivo impegno di bonifica da parte americana hanno confermato la validità e l'attualità della guerra di m., che nella seconda guerra mondiale ebbe un ruolo di primaria importanza; essa costituisce dunque ancora oggi un deterrente credibile, uno dei mezzi più efficaci per la distruzione del naviglio mercantile nemico e al tempo stesso per la difesa delle acque territoriali e degli accessi in genere. Nella guerra di m. sono previste infatti tre forme di minamento: "offensivo", rivolto contro le operazioni navali nemiche nelle sue stesse acque; "difensivo", teso a proteggere in acque internazionali il proprio traffico marittimo e "protettivo" per la protezione in acque nazionali di approdi, porti, ancoraggi e rotte costiere. Per questo impiego vario alla m. moderna è richiesta grande flessibilità e selettività tenendo presente che la m. più efficace è quella concepita e realizzata a misura di bersaglio e per l'ambiente nel quale è destinata a operare.
La m., diventata estremamente complessa e sofisticata, è dunque ancora oggi valida arma sia in campo strategico sia tattico, ma il suo progredire non è unilaterale in quanto - più che per ogni altra arma - esso è funzione biunivoca delle "contromisure mine" (CMM) cioè di quel complesso di accorgimenti e azioni posti in essere per contrastare la minaccia delle mine. Il progresso in questo campo è largamente coperto da segreto e tuttavia alcuni aspetti e realizzazioni di principio sono di normale divulgazione nell'ambito della letteratura specializzata non classificata.
Gli effetti fisici (influenze) che, rivelando alla m. il passaggio di una nave nel suo raggio di azione ne possono determinare l'attivazione, rimangono quelli ormai noti (energia acustica irradiata, variazione delle condizioni di magnetismo, di pressione, di gravità, di luminosità, termiche, ecc.) e tuttavia trovano pratica applicazione solo le prime tre e parzialmente la quarta (m. a gravità). L'influenza acustica rimane tuttora quella di maggiore efficacia, specie in combinazione con altre. Ciò è dovuto a vari motivi quali: la maggiore capacità di propagazione in mare che l'energia acustica ha rispetto alle altre forme di energia, la maggiore possibilità di selezionare il bersaglio, la pratica impossibilità da parte del bersaglio di cancellare la propria segnatura acustica e la difficoltà a ridurla entro i limiti di sicurezza. Peraltro il congegno a influenza si è perfezionato; oggi la m., oltre ad avvertire la presenza di un bersaglio, è in grado di valutarlo in base a precise logiche conferite ai circuiti di trattazione del segnale e in definitiva di agire selettivamente. La raffinata capacità di analizzare i segnali ricevuti, di contare le navi di un certo tipo e infine di alternare periodi di attività a periodi di riposo, hanno reso la m. moderna ancora più micidiale, meno neutralizzabile e quindi più efficace.
In quest'ultimo decennio sono sorti nuovi tipi di m., quali le m. controllate, autopropulse, a grappolo e modulari.
Mina controllata. - Le m. classiche o indipendenti agiscono in base alle "istruzioni" (regolazioni) ricevute prima o al momento della posa, sulle quali non è più possibile intervenire. Nelle m. controllate viceversa è possibile modificare tali istruzioni a posa avvenuta, agendo sui parametri di funzionamento della m., mediante comando a distanza. Ciò rende possibile l'adeguamento della guerra di m. all'evolversi del conflitto, conferendo al minamento grande flessibilità d'impiego. Con le m. controllate è infatti possibile realizzare sia la tempestiva messa in opera della minaccia, attivando al momento ritenuto opportuno un campo posato preventivamente in modo occulto, sia la sua de-escalation. Il comando a distanza avviene via cavo, ma è in avanzata fase di realizzazione il telecomando senza cavo (elettromagnetico o acustico).
Mina autoguidata. - È una m. a influenza dotata di un sistema di propulsione capace di portarla in prossimità del bersaglio, quando quest'ultimo si sia manifestato positivamente. Questo tipo di m. permette di realizzare più gravi minacce alle unità navali per l'aumentato raggio d'azione e pesanti problemi alle forze di contromisure in quanto capace di operare efficacemente in fondali superiori a 60 metri.
Mina autopropulsa. - Ha, come la precedente, un sistema di propulsione che le consente di effettuare una certa corsa al termine della quale affonda e diventa una normale m. a influenza. Viene impiegata quando non è possibile avvicinarsi oltre un certo limite alla zona di posa e occorre agire in segretezza.
Mine a grappolo. - Costituiscono un sistema di m. ormeggiate capaci di contrastare eflìcacemente il cesoiamento. Nella m. a grappolo infatti un certo numero di contenitori di esplosivo a spinta positiva sono vincolati a un ormeggio comune (ancora). In condizioni normali d'impiego soltanto un contenitore è alla quota operativa rispetto alle altre che si trovano in prossimità dell'ancora: se l'ormeggio del primo involucro esplosivo viene cesoiato, un secondo involucro (dopo un certo tempo) risale alla quota operativa, prendendo il posto di quello cesoiato.
Mina modulare. - È forse tra tutte quella di concezione più avanzata in quanto è un sistema complesso costituito da vari sensori e da una vera e propria centrale capace di rivelare la presenza di un bersaglio, classificarlo (stabilire cioè se si tratta di bersaglio o contromisura), identificarlo (bersaglio che abbia le caratteristiche contenute nelle istruzioni), misurarne rilevamento e distanza e infine lanciarvi contro un siluro con autoguida attiva. Si nota in questo progresso della m. un aumento della complessità volta appunto a conferire all'arma maggiore flessibilità e selettività ad aumentarne il raggio d'azione.
Le contromisure mine (CMM). - Comprendono una difesa passiva basata sul concetto di ridurre la probabilità d'innesco delle m. diminuendo l'entità delle varie influenze (acustica, magnetica, di pressione, ecc.) che possono determinare l'attivazione della m. e una difesa attiva consistente nella distruzione o rimozione delle armi (dragaggio). Il concetto di dragaggio ha subìto in questi ultimi anni un deciso mutamento in conseguenza dell'evoluzione dei congegni e del trattamento dei segnali da essi ricevuti, che rendono il dragaggio oltre che estremamente oneroso ancora più pericoloso per gli stessi dragamine. Si è così sviluppata la "caccia alle m." che, a differenza del dragaggio tradizionale, non comporta l'attraversamento dell'area minata da parte delle unità di CMM e prescinde dal tipo di funzionamento della m., la quale rappresenta solo un oggetto da eliminare. La caccia alle m. si basa sul concetto d'individuare le eventuali m. presenti a proravia dell'unità cacciamine e di neutralizzarle prima di proseguire nelle operazioni di bonifica. La caccia alle m. viene effettuata con ecogoniometri a frequenze molto alte (varie centinaia di kilohertz), i quali, pur con distanze di scoperta relativamente modeste (dell'ordine del centinaio di metri), permettono un'efficace localizzazione dei bersagli simili a mina. Oltre a quella di localizzazione, la caccia alle m. comporta lo svolgimento di altre tre fasi: la classificazione, consistente nello stabilire con elevata probabilità se l'oggetto localizzato è o no una m.; ciò viene effettuato dallo stesso ecogoniometro impiegando però una frequenza più elevata che permette una maggiore definizione dell'oggetto; la fase successiva di identificazione o riconoscimento serve ad accertare l'effettiva natura dell'oggetto e viene condotta da sommozzatori o da mezzi subacquei semoventi teleguidati dotati di telecamere o sistemi acustici a elevato potere di definizione. La inutilizzazione, infine, consiste nel rendere inoffensiva la m. generalmente mediante la sua distruzione con una carica esplosiva posata nelle vicinanze dallo stesso veicolo identificatore o dai sommozzatori. Le operazioni di caccia alle m. sono efficaci in fondali relativamente bassi (fino a 60 m) e richiedono inoltre la buona conoscenza delle caratteristiche ambientali della zona. Le sue principali limitazioni sono: il camuffamento delle m. da parte del nemico; lo sprofondare delle m. nei fondali a tipo fangoso o sabbioso e infine l'occultamento nei fondali rocciosi. La tendenza odierna delle varie Marine è di potenziare la flotta dei cacciamine, sia trasformando gli esistenti dragamine, sia costruendo nuove unità cacciamine. Queste ultime vengono preferibilmente costruite in plastica (fibre di vetro rinforzate) realizzando nei confronti degli scafi in ferro o in legno alcuni consistenti vantaggi. Il dragaggio convenzionale non è peraltro scomparso ma ha subìto notevoli mutamenti e progressi sviluppando l'impiego dell'elicottero e di altri mezzi speciali quali l'hovercraft, che presentano nei confronti delle navi cacciamine alcuni vantaggi tra cui un rischio ridotto. Per concludere, si può dire che l'evoluzione della m. è costantemente caratterizzata dallo sviluppo e dal perfezionamento delle contro-contromisure per contrastare e rendere possibilmente inefficace l'azione, ieri, del dragamine e oggi del cacciamine. Vedremo pertanto m. a elevato potere mimetico, di difficile scoperta e identificazione, e m. capaci di recare offesa alle unità cacciamine.