ŠUFFLAY, Milan
Storico e letterato croato, nato a Lepoglava il 9 novembre 1879. Compì gli studî storici nelle università di Zagabria, Vienna e Budapest. Nel 1902 ebbe un posto provvisorio a Vienna presso l'"Institut für österreichische Geschichtsforschung"; nel 1904 divenne assistente del Museo nazionale di Budapest; nel 1908 fu nominato professore straordinario e nel 1912 ordinario all'università di Zagabria. Scrisse in tedesco, in ungherese, in croato, su riviste di Vienna, di Budapest, di Zagabria, studî e saggi su argomenti storici della Croazia, della Dalmazia, dell'Albania, per la quale ultima si era specializzato. Intransigente difensore dell'idea croata, fu antiserbo e piuttosto magiarofilo. Al momento del crollo dell'Austria-Ungheria chiese e ottenne dal consiglio nazionale croato di essere collocato a riposo. Nel 1920 diede alle stampe, con lo pseudonimo albanese di Alba Limi, un romanzo storico di argomento albanese intitolato Kostadin Balšič. Nel medesimo anno si attirò dal governo di Belgrado una condanna per alto tradimento a due anni e mezzo di carcere, scontati a Mitrovica nella Macedonia. Uscito dal carcere, privato della pensione, pubblicò nuovi saggi storici e nel 1924 anche un romanzo "sintetico" sull'avvenire dell'umanità, intitolato Sul Pacifico nell'anno 2255, con lo pseudonimo inglese di Eamon O'Leigh, stampato nelle appendici dell'Obzor di Zagabria. Nel 1925 pubblicò a Belgrado una delle sue opere più celebri, Serbi e Albanesi nella convivenza del Medioevo che fu tradotta in francese e in inglese. Nel 1928 il governo ungherese gli offerse la cattedra di storia dei popoli balcanici all'università di Budapest; ma Belgrado gli negò il passaporto. Entrato nel "partito del diritto di stato croato", aiutò l'azione del Radić per ricostruire lo stato di Croazia, libero e indipendente. Dopo l'uccisione del Radić e durante la prigionia del suo successore Maček, lo Šufflay impersonò la resistenza croata contro i Serbi. Ritornato a Zagabria, da viaggi di studio in Albania, a Cattaro e a Ragusa, la sera del 18 febbraio 1931 fu ucciso proditoriamente.
Bibl.: O. Randi, M. S., in L'Europa Orientale, Roma 1932, nn. 3-4.