BISI, Michele
Figlio di Tommaso nacque a Genova il 18 apr. 1788. Fu pittore storico, ritrattista e paesaggista, ma soprattutto incisore di famose opere d'arte. Studiò a Firenze col Marghera e successivamente fu tra i migliori allievi di G. Longhi a Milano. La sua fama è legata alla Pinacoteca del palazzo reale delle scienze e delle arti di Milano (Pinacoteca di Brera), che egli pubblicò coi nobili tipi della Stamperia reale, in tre volumi in quarto, nel 1812-33 col testo di R. Gironi. Il B. incise ben 55 delle 248 tavole e diresse l'esecuzione delle rimanenti, avendo vari collaboratori. Precedentemente aveva collaborato ai Fasti di Napoleone (Milano 1818), capolavoro dell'arte incisoria lombarda, serie di 35 tavole dai monocromi dipinti da Andrea Appiani per la sala delle cariatidi in palazzo reale, distrutti nella seconda guerra mondiale. Il B. incise (1810) le tavole dei medaglioni e precisamente la XI, la XV, la XXI e la XXV. Curò poi la pubblicazione di altre opere dell'Appiani: 12 tavole in albo edite nel 1820-22; una di esse (Amore e Venere) fu premiata dall'Accademia di Brera. Nel 1815 il B. aveva già ricevuto dall'Accademia un primo premio per l'incisione dell'affresco con la Vergine tra i ss. Antonio e Barbara di B. Luini. L'ultima opera cui collaborò furono le Vite e ritratti di venticinque italiani illustri (Firenze 1862). Altre incisioni: Adorazione dei Magi da Gaudenzio Ferrari,Perseo e Andromeda dal Guercino, l'Immacolata dal Reni, la Pinacoteca di Brera da suo disegno, oltre ai ritratti o effigi di L. Ariosto, B. Franklin, P. Custodi, A. Vespucci, Raffaello, G. Ottolini Visconti (su disegno di Ernesta Bisi), J. Locke e altri.
Il B. fu anche, in tono minore, discreto pittore di vedute e quadri storici: Ponte del trofeo a Porta Ticinese, "Rivellino" di S. Spirito,S. Maria alla Scala,Armeria Uboldi (1830),S. Maria della Passione,Entrata di Vittorio Emanuele II e Napoleone III a Milano, in parte già nella raccolta Beretta e ora tutti al Museo di Milano. Tele di fresca apparenza e con qualche felice notazione di dettaglio, sono tuttavia deboli nell'impianto compositivo e nel movimento. Abile tecnico dell'incisione in un momento in cui la calcografia era in fulgore, il B. mancò però di capacità interpretativa nei ritratti.
Dal 1843 il B. fu membro dell'Accademia di Belle Arti di Vienna. Morì a Milano il 26 dic. 1874. Anche il figlio Luigi fu pittore.
Fonti e Bibl.: I. R. Accad. di Belle Arti,Atti, Milano 1829,p. 64; G. Ferrario,Le classiche stampe, Milano 1836, p. 54; G. Beretta,Le opere di A. Appiani..., Milano 1848, pp. 227 s.; Ch. Le Blanc,Manuel de l'amateur d'estampes, I, Paris 1854, pp. 349 s.; P. Arrigoni-A. Bertarelli,Piante e vedute di Lombardia, Milano 1931, nn. 1506, 1829, 2660, 2754; Id.,Stampe storiche, Milano 1932, nn. 1561, 1778, 1892, 2104, 2235, 2370; P. Zani,Encicl. metodica... delle Belle Arti, I, 4, Parma 1820, p. 75; G. K. Nagler,Künstler-Lexikon, I, Leipzig 1835, 1, p. 533; C. v. Wurzbach,Biographisches Lexikon des Kaisertums Oesterreich..., I, Wien 1856, pp. 411 s.; A. M. Comanducci,Diz. dei pitt... ital. moderni, I, Milano 1945, p. 72; L. Servolini,Diz. ill. degli incisori italiani, Milano 1955, pp. 95 s.; U. Thieme-F. Becker,Künstler Lexikon, IV, p. 61; Encicl. Ital., VII, p. 97.