BENVENGA, Michele
Nacque ad Ascoli Piceno, da nobile famiglia, intorno alla metà del sec. XVII. Compiuti in questa città gli studi umanistici e teologici, fu ordinato sacerdote e iniziò un'attività letteraria intensa, pur se di modesto rilievo.
Le sue prime prove consistono in odi encomiastiche e poesie d'occasione, come Alla Sacra Maestà Cristianissima Luigi XIV... nella conquista di Utrecht, Gheldria... (Roma 1672) e Il Sole in Gemini per le nozze del Signor Giovanni Ciuriani e Orsetta Venzieri (Venezia 1682). Nel 1683, tuttavia, fu pubblicato a Venezia il suo primo poema eroico in venti canti, La Santa Casa in Italia overo l'infedeltà estinta, dedicato al cardinale Flavio Chigi. L'opera, sciatta e prolissa, è destinata ad esaltare il culto della Santa Casa di Loreto e la sua miracolosa trasiazione.
Il B. passò quindi a Roma, ove fu ascritto all'Accademia degli Infecondi, partecipando attivamente alle riunioni e dandovi pubblica lettura dei suoi componimenti. Quando nel 1687 Gian Francesco Negrone venne nominato cardinale legato a Bologna, egli lo seguì in questa città ed assunse la carica di suo segretario.
Aveva già compiuto in questi anni un breve viaggio nel Mediterraneo orientale, del quale diede relazione nel suo Viaggio di Levante colla descrittione di Costantinopoli (Bologna 1688). Nuoce al racconto lo stile eccessivamente- artificioso; non mancano tuttavia le notizie curiose e, nel complesso, l'opera può esser riletta con un certo interesse.
Nel 1689 il B. pubblicava, senza luogo di stampa ma quasi certamente a Bologna, una raccolta di lettere, il Proteo segretario, preceduta da un'ampia introduzione nella quale egli tesseva l'elogio della sua attività di segretario, fornendo al tempo stesso una serie di regole pratiche per quanti intendessero intraprendere tale carriera. La raccolta è divisa in otto parti, a seconda della diversa natura delle lettere: di augurio, di risposta, di ringraziamento, di congratulazione, e così via. I vizi dello stile, già avvertiti nel Viaggiodi Levante, sono qui aggravati dalla materia stessa dell'opera, come già rilevava Benedetto Bacchini in una recensione alla raccolta pubblicata nel Giornale de' letterati per tutto l'anno MDCLXXXIX (pp. 223 s.). A queste critiche il B. rispose con una Apologia, che uscì a Bologna l'anno successivo e che il Bacchini ospitò nel Giornale de' letterati per tutto l'anno MDCLXXXX (pp. 15-23), senza ulteriore replica. L'opera ottenne tuttavia un discreto favore e fu ristampata a Venezia nel 1706.
Morto nel 1713 il cardinal Negrone, il B. passò al servizio del cardinale Niccolò Acciaiuoli, con lo stesso incarico. Nel 1716 usciva a Parma, e contemporaneamente a Padova, il suo secondo poema eroico, Iltrionfo della fede overo Luigi il Grande, nel quale si celebravano le gesta di Luigi XIV, morto da pochi mesi, e le sue fortunate imprese contro giansenisti e protestanti.
Sempre nel 1716 il B. pubblicava a Montefiascone un'altra sua breve opera di consigli pratici, una sorta di prontuario "molto utile per i segretarj": Eminenza della dignità cardinalizia, e suoi titoli per ogni sorta di gente, con la difinitione della Nobiltà.
Intanto veniva ordinando tutti i suoi componimenti in versi ancora inediti per una raccolta, L'Arpa overo poesie liriche, che diede alle stampe in Roma nel 1718, con dedica a Clemente XI. L'opera ospita nella prima parte i componimenti di carattere religioso, nella seconda i versi gratulatori, inviati dal B. a vari personaggi, nella terza le poesie d'amore e gli epitalami, stanchi echi di temi e modelli d'arcadia. In appendice al volume fu pubblicata una scialba commedia in tre atti, L'Emilia overo il paragone della virtù, nella quale il B. narra gli improbabili amori di Emilia, figlia del console Paolo Emilio, e di Scipione l'Africano.
Si ignorano la data e il luogo della morte del Benvenga.
Bibl.:Giorn. de' letter. d'Italia, t. XXXIV, Venezia1723, pp. 318 s.; G. Cinelli Calvoli, Bibl. volante, I, Venezia 1734, p. 136; F. S. Quadrio, Della storia e della ragione d'ogni poesia, II, 1, Milano 1741, p. 343; IV, Bologna 1739, pp. 275, 691; G. M. Mazzuchelli, Gli Scritt. d'Italia, II, 2, Brescia1760, pp. 884 s.; F. Vecchietti-T. Moro, Biblioteca picena, II, Osimo 1791, pp. 205-207; G. Cantalamessa Carboni, Memorie intorno i letterati e gli artisti della città di Ascoli nel Piceno, Ascoli 1830, pp. 254 s.; P. Amat di San Filippo, Biografia dei viaggiatori italiani…, I, Roma 1882, p. 462; H. Bédarida-P. Hazard, L'influence française en Italie au dix-huitième siècle, Paris s. d. [ma 1934], p. 17 (cfr. Etudes italiennes, n. s., V, 2 [1935], p. 179); Dictionnaire d'Histoire et de Géographie Ecclésiastique, VIII, col. 287.