CAETANI, Michelangelo
Duca di Sermoneta, nato a Roma il 20 marzo 1804, morto ivi il 12 dicembre 1882. Dotato di pronto e versatile ingegno, di memoria prodigiosa e di grande facoltà di assimilazione, attese alla letteratura, alla scultura, alla oreficeria. Il patrimonio dissestatissimo gl'impose modestia di vita, che egli continuò anche quando la nomina a comandante dei vigili romani e le assidue cure date al riordinamento delle sue sostanze gli resero l'antica agiatezza. Gentiluomo ospitale, coltissimo e arguto, amò accogliere in casa sua letterati, artisti, scienziati e uomini politici. Dallo Scott al Gregorovius, dal Peel al Liszt, dallo Chateaubriand al Taine, non vi fu straniero di grido che non fosse accolto a palazzo Caetani. Lo Stendhal gli fu amico, e il Balzac gli dedicò un romanzo. Consacratosi agli studî danteschi, il C. pubblicò, a cominciare dal 1852, saggi assai interessanti, e più tardi La materia della Divina Commedia dichiarata in sei tavole (Roma 1865), più volte ristampata. Liberale moderato, ebbe qualche parte negli eventi politici romani: fu da Pio IX chiamato al Ministero di polizia (febbraio 1848), ove, al dir del Minghetti, non dimostrò grandi capacità, anche a causa del carattere troppo impetuoso: nel maggio 1848 fu nominato membro dell'Alto Consiglio. Dopo il 1849 si mantenne fedele alle idee liberali. Colpito nel 1865 da cecità, non tralasciò gli studî e le dotte conversazioni. Nell'ottobre 1870 fu presidente della commissione che presentò a Vittorio Emanuele II i risultati del plebiscito romano, ed ebbe il Collare dell'Annunziata. Deputato per il V collegio di Roma all'XI legislatura, rassegnò il mandato. Confermato nell'incarico da una trionfale elezione, mantenne il seggio sino al termine della legislatura, ma dopo non volle più partecipare alla vita politica. Il suo Carteggio dantesco, pubblicato dal De Gubernatis (Milano 1883), attesta la vastità della cultura e la genialità del suo spirito.
Bibl.: E. Caetani, Alcuni ricordi di M. C. duca di S., Milano 1904; A. Reumont, Charakterbilder aus der neueren Gesch. Italiens, Lipsia 1886.