MENAPÎ
Antica popolazione belgica, che abitava in Fiandra e sulla costa del Mare del Nord. Al tempo di Cesare, il suo territorio si estendeva da ambedue i lati della foce del Reno. Ma in epoca imperiale, finiva sulla Mosa e forse anche sulla Schelda. Avevano come vicini a S. i Morini, i Nervî, gli Eburoni. Il paese, coperto di paludi e foreste, era p0co popolato. Nel 57 a. C. i Menapî diedero 7000 uomini alla coalizione belgica. Poveri, sembra che non abbiano mai battuto moneta. L'allevamento dei maiali era la loro principale risorsa; raccoglievano il sale in saline.
Benché poco numerosi, i Menapî opposero alla conquista di Cesare una resistenza ostinata: occorsero a domarli non meno di tre campagne, nel 56, 55 e 53 a. C., giacché sfuggendo al combattimento, si rifugiavano nelle foreste e nelle paludi. Sotto l'impero, fornirono all'esercito romano dei contingenti spesso menzionati nelle iscrizioni. Nel 124 d. C., compare una cohors I Menapiorum accantonata in Britannia; Menapî si ritrovano tra le milizie di Gallia e d'Oriente. Menapio eia Carausio (v.), usurpatore della fine del sec. III. Capitale dei Menapî era Castellum Menapiorum (Cassel) e forse, sulla fine dell'impero, Tournai, che sotto il Basso Impero possedeva una manifattura di tessuti.
Bibl.: O. Hirschfeld, in Corp. Inscr. Lat., XIII, p. 567; C. Jullian, Hist. de la Gaule, II, Parigi 1909, pp. 474-75; VI, ibid., 1920, pp. 462-464.