ALBANI (Alban), Mattia
Liutaio nato a S. Nicolò di Caldaro (Bolzano) il 28 marzo 1621. Svolse la sua attività a Bolzano. E dubbio a quale scuola si sia formato; certo i suoi primi lavori risentono dell'influsso di Jacob Stainer, mentre, più tardi, è sempre più sensibile un accostamento ai modelli italiani, soprattutto alla scuola degli Amati; la fattura dei suoi violini resta, tuttavia, caratterizzata, nei confronti di quella degli Amati, da una maggiore convessità, una maggiore altezza delle fasce e l'ampia apertura delle ff.
Le forme del nome, l'italiana Albani e la tedesca Alban, sono oggetto di controversia; a tal riguardo va rilevato che ambedue ricorrono sulle etichette degli strumenti dell'A. ("Matheus Albani fecit Bultiani in Tiroli 1650" "Mania Alban fecit Bolzan. 1705") accanto alla più frequente forma latina Albanus, e che è comunque insostenibile e infondata la tesi di F. Waldner, che, in difesa della forma tedesca, sostiene dover la forma italiana avere una latinizzazione in Albanius.
La presenza di due tipi stilistici distinti - un primo tipo tirolese, un secondo italiano - e il lungo periodo in cui sono attestati strumenti firmati "M. A." hanno indotto vari studiosi a supporre l'esistenza di due "M. A.", padre e figlio. Tuttavia dagli studi del Waldner e da più recenti ricerche non è emersa alcuna prova in favore di tale ipotesi ed è, invece, risultato doversi piuttosto trattare di un'unica persona.
Dal primo matrimonio dell'A, con Elisabetta Lucchini, o Luggini (24 maggio 1671), nacquero tre figli; il maggiore, Mattia, seguì la carriera ecclesiastica; il secondo, Giovanni Michele, nato verso il 1677, segui l'arte paterna e si stabili a Graz, dove morì il 27 marzo 1730; il terzo, Giuseppe, nato a Bolzano il 28 marzo 1680 ed ivi morto il 10 genn. 1722, fu anch'egli liutaio. Mortagli la moglie nel 1680, contrasse un secondo matrimonio, il 22 ott. 1681, con Rosina Perlat di Bressanone, da cui ebbe altri tre figli: Giovanni Battista, nato il 6 apr. 1682; Cristoforo, nato il 27 marzo 1685; Francesco, nato il 29 sett. 1689, morto il 14 ott. 1695. Anche un Giuseppe Antonio, della famiglia A., nato a Caldaro, morto a Bolzano il 6 luglio 1771, esercitò l'arte del liutaio.
L'A. morì a Bolzano il 7 febbr. 1712; il registro dei decessi di Bolzano annota in tale data: "Mathias Alban, Geigenmacher, uxoratus, annorum circiter 70 omnibus SS. Sacramentis refectus pie in domino obdormivit et hic de more sepultus fuit".
Vi sono elementi nella biografia qui tracciata che, nonostante le argomentazioni del Waldner, possono sempre lasciar sussistere qualche dubbio circa l'unicità della persona dell'A.: i due matrimoni ad età avanzata, la longevità, l'approssimazione di vent'anni nell'indicazione dell'età nell'atto di morte, oltre ai due già ricordati atteggiamenti stilistici; l'ipotesi dell'esistenza di due distinti M.A., benché non suffragata da prova, trova, quindi, tuttora qualche sostenitore.
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