Masaccio (Tommaso di Ser Giovanni)
Pittore (Castel San Giovanni Valdarno 1401 - Roma 1428). Tra le poche opere che la sua breve esistenza gli permise di eseguire la più nota e significativa è la decorazione di parte della cappella Brancacci - nella quale lavorò anche il suo maestro Masolino da Panicale - in S. Maria del Carmine a Firenze.
La critica antica (cfr. Ferrazzi) attribuiva a M. un ritratto di D. collocato nel gruppo di personaggi che assistono alla Crocifissione di s. Pietro nell'affresco della succitata cappella. A parte il fatto che in uno degli astanti dipinti in detto episodio della vita del santo può esser riconosciuta una somiglianza con le tradizionali sembianze di D., è ormai fuor di dubbio che questo affresco fu dipinto da Filippino Lippi allorché, alla fine del secolo, completò il ciclo di affreschi lasciato incompiuto da M. nel 1427.
Studiosi moderni vedono, invece, un diverso, più sottile e insieme più intimo legame tra D. e l'iniziatore del Rinascimento pittorico italiano. Il Longhi pensa a una " meditazione " di M. su " un'invenzione dantesca, dai trecentisti non voluta intendere e da cui scaturirebbero, appunto, l' ‛ umanismo ' del pittore e la sua rivelazione del segreto dell'esistenza terrena in una fisica nobilitata dall'azione ".
Bibl. - G.J. Ferrazzi, Manuale dantesco, II, Bassano 1865, 394; R. Longhi, Gli affreschi del Carmine, M. e D., in " Paragone " 9 (1950) 1-7; ID, D., M. e gli affreschi del Carmine, ibid. 14 (1965) 48-51.