FERRARA, Mario
Avvocato e pubblicista, nato a Roma il 5 settembre 1892, morto ivi il 19 gennaio 1956. Nel primo dopoguerra ottenne, giovane, larga notorietà collaborando a Rivoluzione liberale di P. Gobetti e all'Unità di Salvemini. Le sue corrispondenze da Parigi a L'Azione di Genova rivelarono le sue doti di acuto osservatore di politica internazionale. Redattore poi del Resto del Carlino, quando A. Torre e G. Amendola fondarono il Mondo, al F. fu affidata la direzione dei servizî esteri del giornale. Per la netta posizione d'intransigenza di fronte al fascismo, dovette rinunciare all'attività pubblicistica. Si dedicò allora alla professione forense, assumendo la difesa di antifascisti nei maggiori processi politici del regime. Tra i fondatori del Partito liberale italiano, lo rappresentò alla Consulta nazionale; nel gabinetto Parri fu nominato sottosegretario al ministero dell'Assistenza postbellica. Tra le personalità più rappresentative della nuova democrazia italiana, il F. ritornò con autorevolezza all'attività pubblicistica collaborando al Corriere della Sera, poi alla Stampa. Nel 1945 ridette vita, assumendone la direzione, alla Nuova Antologia, portando la vecchia gloriosa rivista a toni di severa e serena attualità. Nel gruppo dei liberali di sinistra, fu tra i collaboratori del Risorgimento Liberale, e poi de Il Mondo di M. Pannunzio e nel 1955 tra i fondatori del Partito radicale.