MARILLAC
. Antica famiglia dell'Alvernia. Un Guillaume fu controllore generale delle finanze del duca di Borbone; Gabriel fu avvocato generale nel parlamento di Parigi e morì nel 1551; Gilbert scrisse una storia della casa Borbone. Notevole traccia di sé lasciò Charles, figlio di Guglielmo, nato nel 1510. Come avvocato, fece le prime armi nel parlamento di Parigi; ma sospettato di favorire i protestanti, seguì Giovanni di La Forest, ambasciatore a Costantinopoli. Nel 1537, succedette al Castillon nell'ambasciata di Londra; nel 1542, divenuti assai tesi i rapporti tra Inghilterra e Francia, fu tenuto per qualche tempo in ostaggio a Londra. Ambasciatore in Germania, consigliò Enrico II a sostenere le città e i principi rivoltatisi a Carlo V. Fu nominato vescovo di Vannes nel 1550. Legato da amicizia a Michel de l'Hospital, nell'assemblea di Fontainebleau (21 agosto 1560) sostenne la necessità della convocazione di un concilio nazionale come rimedio alla corruzione dei cattolici, alla quale attribuiva il progresso dell'eresia, e patrocinò la riunione degli stati generali. Morì il 2 dicembre 1560, otto giorni prima ch'essi venissero convocati. Suo nipote Michel, nato nel 1563, consigliere del parlamento di Parigi e consigliere di Stato, seguì la Lega, ma votò per l'esclusione dei principi stranieri dalla successione. Da Maria de' Medici fu chiamato a presiedere alle carmelitane di Parigi; nel 1624 ebbe dal Richelieu la soprintendenza delle finanze; due anni dopo, la carica di guardasigilli, e come tale ebbe grande parte nella redazione del cosiddetto "Code Michau" del gennaio 1629. Complice nel piano ordito dalla regina madre per rovesciare il Richelieu, fu arrestato ed esiliato a Chateaudum; morì il 7 agosto 1632. Suo fratello Louis, nato nel 1572, per il valore dimostrato ai Ponts-de-Cé nel 1620, ottenne la carica di maresciallo; diresse i lavori della diga all'assedio della Rochelle nel 1629, fu nominato maresciallo di Francia. Nella "tournée des Dupes" (1630), fu considerato più colpevole di suo fratello per la sua carica di maresciallo; arrestato, venne condannato a morte e giustiziato il 10 maggio 1632 per peculato e per le malversazioni commesse nella costruzione dei forti di Verdun e nelle contribuzioni riscosse nella Champagne.
Bibl.: P. de Vaissière, Charles de M., ambassadeur et homme politique sous les règnes de François I, Henri II e François II, 1510-1560, Parigi 1896; Correspondance politique de M. M. de Castillon et de M., 1537-1542, a cura di Kanlek, L. Farges e G. Lefèvre, Pontalis 1885.