LAURENCIN, Marie
Pittrice, nata il 31 ottobre 1885 a Parigi. Prima influenzata dalla pittura e dai disegni di Toulouse-Lautrec e di Manet, come si vede nella serie di dipinti esposta al Salon des Indépendants del 1906, fu poi attirata dalle arti primitive ed estremo-orientali, e dalle opere astratte di G. Braque e di P. Picasso, come anche dalle teorie del suo amico G. Apollinaire: rappresentativo di questo momento è il quadro dal titolo Apollinaire et ses amis, del 1905. Per quanto compagna dei pittori astrattisti, ella non fece mai pittura astratta, ma si limitò, in armonia col suo temperamento, a stilizzare in ritmi lineari di un fluido grafismo, in dolcezze iridate di toni e di colori, un insieme di immagini accordate in una danza sognante; talora i rilsutati furono squisiti e di una sottile femminilità di canto a mezza voce, ma spesso la stessa pieghevolezza e abbandono del suo atteggiamento fecero scendere la sua produzione a un livello di sola decorazione e illustrazione. Si suole distinguere la sua attività in due periodi successivi, il periodo coco e quello poussinguette: nel primo è notevole, nel perenne raggentilimento, l'esperienza delle semplificazioni negre e lo studio dei ritmi lineari persiani e orientali. Ha eseguito, oltre che pitture in grande quantità, acqueforti e acquarelli, lavori decorativi, bozzetti teatrali, per tappeti, stoffe, carte da parati, ecc. (per Poiret). Ha pubblicato due raccolte di poesie (ed. Bernouard, Parigi): Le petit Bestiaire e Mariam (lettere e pensieri) illustrate da lei stessa.
Bibl.: M. Jouhandeau, M. L., Parigi; R. Allard, M. L., Parigi; G. Apollinaire, Les peintres Cubistes, Parigi 1913; J. Meier-Graefe, Entwicklungsgeschichte der modernen Kunst, III, Monaco 1924; M. Raynal, Anth. de la peint. franç. de 1906 à nos jours, Parigi 1927; A. Salmon, La jeune peinture française, ivi 1912.