FLORENZI-WADDINGTON, Marianna
Nata in Ravenna il 9 novembre 1802 dal conte Pietro Bacinetti, morta a Firenze il 15 aprile 1870. Andata sposa, appena diciassettenne, al marchese Ettore F., ispirò nel 1821 una viva passione al futuro re di Baviera, Luigi, il quale la indusse a seguirlo a Monaco. Tornata qualche tempo dopo in Italia prese dimora nella villa "Colombella" presso Perugia. Animata da sentimenti liberali, favorì i moti del 1831, anzi accolse nella sua casa alcuni che vi si erano compromessi. Rimasta vedova nel 1833, sposò tre anni dopo l'inglese E. Waddington. Dopo il 1860 la F. stabilì la sua dimora in Firenze.
Dopo aver tradotto il Bruno dello Schelling (1844, 2ª ed. 1859) ed esser stata presentata al pubblico colto da una prefazione del Mamiani, inclinò sempre più verso la filosofia hegeliana, che mirò ad esporre e volgarizzare nei tre volumi Saggi di psicologia e di logica (Firenze 1864), Saggio sulla natura (Firenze 1866), Saggio sulla filosofia dello spirito (Firenze 1867). Tra i suoi scritti sono inoltre da ricordare: Pensieri filosofici (Firenze 1840); Lettere filosofiche (Parigi s. a., ma pare 1848); Confutazione del socialismo e comunismo (Firenze 1850); Filosofemi di cosmologia e di ontologia (Perugia 1863); Dell'immortalità dell'anima umana (Firenze 1868).
Bibl.: G. Allievo, sulla critica dell'hegelianismo, in rivista contemporanea, 1864; id., Esame dell'hegelianismo, Torino 1896; D. Silvagni, La corte e la società romana nel sec. XVIII e XIX, Roma 1881-85, III, pp. 313-17, 321; G. Gentile, Le origini della filos. ital. contempor., III, ii, Messina 1923, pp. 37-50; T. Mamiani, Lettere dall'esilio, Roma 1899; A. Lupattelli, Ricordi storici di ville e castelli nel territ. perugino, Firenze 1906; id., Cari ricordi, Perugia 1908; F. Gentili, all'ombra di uno stemma reale, in Nuova Antol., Roma 1915.